Ultratrentenni come nuovi Ecco chi spinge
La squadra ha bisogno di esempi anche fuori dal campo. E c’è un aspetto tattico De Silvestri e Medel: aspettando il ritorno di Sinisa a tempo pieno sul campo sono i vecchi a fare la differenza e a trascinare gli altri. Il cileno pure con rabbia
L’esperienza conta. Quella che graffia di Gary Medel e quella tutta cuore e polmoni di Lorenzo De Silvestri. Non solo pesano sul campo, sono due che trascinano. Il Bologna horribilis visto contro il Twente non include loro: il cileno (pur non impeccabile in difesa) ha mostrato la solita grinta e la determinazione del combattente, quella che tanto piace a Mihajlovic; Lollo è stato uno dei più incisivi anche in fase offensiva, confermando lo stato di forma già visto nelle prime amichevoli a Pinzolo. A loro si aggrappano i giovani, all’esperienza di questi due veterani che dovranno insegnare - una volta di più - come si esce dalle difficoltà. La stagione non è ancora cominciata, ma fa capolino la Coppa Italia, il primo impegno stagionale serio, ufficiale, velenoso. Uno scivolone in coppa significherebbe polemiche. E il Bologna le vuole evitare. Per questo Mihajlovic ha chiesto a tutti più attenzione, ancora più aggressività, grinta, coraggio. Fattori imprescindibili se si vuole arrivare all’obiettivo.
GRINTA MEDEL. A indicare la strada c’è ancora una volta Medel. Il centrale rossoblù, che ha uno sguardo sempre languido verso il Cile, casa sua, dovrà gestire un’altra stagione. Fisicamente, perché a 35 anni gli acciacchi cominciano a farsi sentire. Ma anche emotivamente. Il compito di Medel va oltre il campo, sta diventando determinante anche per la gestione del gruppo. Parla Gary, sprona i compagni. Ma lo fa a modo suo e qualche volta c’è di mezzo l’aggressività. E’ voglia di fare, quella che Mihajlovic gli riconosce sempre, ogni volta che lo vede. Anche nelle ore post-Twente, quella partita che ha fatto «preoccupare» la dirigenza, il cileno è stato importante. In allenamento è uno di quelli che tiene il punto, che indica, che dice che cosa bisogna fare. Certo sembra impensabile che possa giocare una stagione intera, senza mai saltare una partita. E’ per questo che anche lui sprona i compagni intorno a sé, Medel sa che ha bisogno della squadra, dei compagni, e non solo del suo reparto.
LOLLO C'È. Un discorso che vale ancora di più per De Silvestri, l’uomo che Mihajlovic ha sempre definito fondamentale «perché so cosa può darmi in campo ma soprattutto fuori». Le oltre 400 in Serie A sono un curriculum prezioso. Ma con i numeri non vai lontano se non stai sul pezzo. Lollo non sta mollando un centimetro, e questo lo sa anche Mihajlovic. E’ lui l’uomo di fiducia del tecnico serbo, il giocatore che è anche un esempio per tutti i più giovani. Come Medel, anche Lollo ha fatto sentire la sua voce in queste ore. Segno che l’atteggiamento in amichevole non è piaciuto a nessuno. Figuriamoci a uno come lui, abituato dare il massimo. Kasius è il giocatore che De Silvestri vuole aiutare a crescere, il ruolo è lo stesso. Però non c'è solo questo. Lollo sente addosso la responsabilità. Inoltre, la condizione dell’esterno romano è alta, le sgroppate sulla fascia stanno dando grattacapi alle difese, e questo modulo - la tipologia di gioco che questo modulo permette - sembra fatto apposta per lui. Trascinatore, ma anche per De Silvestri l’età inizia a farsi sentire: 34 anni, e tutti continuano a chiedergli quando lascerà il calcio. Per ora, Lollo pensa solo a quello. E a dare una mano sul campo, a Mihajlovic: vuole essere l’esempio giusto per tutti i giovani rossoblù.
Sono stati decisivi nelle ore successive alla batosta presa contro il Twente