Corriere dello Sport

Ultratrent­enni come nuovi Ecco chi spinge

La squadra ha bisogno di esempi anche fuori dal campo. E c’è un aspetto tattico De Silvestri e Medel: aspettando il ritorno di Sinisa a tempo pieno sul campo sono i vecchi a fare la differenza e a trascinare gli altri. Il cileno pure con rabbia

- Di Giorgio Burreddu BOLOGNA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’esperienza conta. Quella che graffia di Gary Medel e quella tutta cuore e polmoni di Lorenzo De Silvestri. Non solo pesano sul campo, sono due che trascinano. Il Bologna horribilis visto contro il Twente non include loro: il cileno (pur non impeccabil­e in difesa) ha mostrato la solita grinta e la determinaz­ione del combattent­e, quella che tanto piace a Mihajlovic; Lollo è stato uno dei più incisivi anche in fase offensiva, confermand­o lo stato di forma già visto nelle prime amichevoli a Pinzolo. A loro si aggrappano i giovani, all’esperienza di questi due veterani che dovranno insegnare - una volta di più - come si esce dalle difficoltà. La stagione non è ancora cominciata, ma fa capolino la Coppa Italia, il primo impegno stagionale serio, ufficiale, velenoso. Uno scivolone in coppa significhe­rebbe polemiche. E il Bologna le vuole evitare. Per questo Mihajlovic ha chiesto a tutti più attenzione, ancora più aggressivi­tà, grinta, coraggio. Fattori imprescind­ibili se si vuole arrivare all’obiettivo.

GRINTA MEDEL. A indicare la strada c’è ancora una volta Medel. Il centrale rossoblù, che ha uno sguardo sempre languido verso il Cile, casa sua, dovrà gestire un’altra stagione. Fisicament­e, perché a 35 anni gli acciacchi cominciano a farsi sentire. Ma anche emotivamen­te. Il compito di Medel va oltre il campo, sta diventando determinan­te anche per la gestione del gruppo. Parla Gary, sprona i compagni. Ma lo fa a modo suo e qualche volta c’è di mezzo l’aggressivi­tà. E’ voglia di fare, quella che Mihajlovic gli riconosce sempre, ogni volta che lo vede. Anche nelle ore post-Twente, quella partita che ha fatto «preoccupar­e» la dirigenza, il cileno è stato importante. In allenament­o è uno di quelli che tiene il punto, che indica, che dice che cosa bisogna fare. Certo sembra impensabil­e che possa giocare una stagione intera, senza mai saltare una partita. E’ per questo che anche lui sprona i compagni intorno a sé, Medel sa che ha bisogno della squadra, dei compagni, e non solo del suo reparto.

LOLLO C'È. Un discorso che vale ancora di più per De Silvestri, l’uomo che Mihajlovic ha sempre definito fondamenta­le «perché so cosa può darmi in campo ma soprattutt­o fuori». Le oltre 400 in Serie A sono un curriculum prezioso. Ma con i numeri non vai lontano se non stai sul pezzo. Lollo non sta mollando un centimetro, e questo lo sa anche Mihajlovic. E’ lui l’uomo di fiducia del tecnico serbo, il giocatore che è anche un esempio per tutti i più giovani. Come Medel, anche Lollo ha fatto sentire la sua voce in queste ore. Segno che l’atteggiame­nto in amichevole non è piaciuto a nessuno. Figuriamoc­i a uno come lui, abituato dare il massimo. Kasius è il giocatore che De Silvestri vuole aiutare a crescere, il ruolo è lo stesso. Però non c'è solo questo. Lollo sente addosso la responsabi­lità. Inoltre, la condizione dell’esterno romano è alta, le sgroppate sulla fascia stanno dando grattacapi alle difese, e questo modulo - la tipologia di gioco che questo modulo permette - sembra fatto apposta per lui. Trascinato­re, ma anche per De Silvestri l’età inizia a farsi sentire: 34 anni, e tutti continuano a chiedergli quando lascerà il calcio. Per ora, Lollo pensa solo a quello. E a dare una mano sul campo, a Mihajlovic: vuole essere l’esempio giusto per tutti i giovani rossoblù.

Sono stati decisivi nelle ore successive alla batosta presa contro il Twente

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Gary Medel, 35 anni, ingaggiato dal Bologna nell’agosto del 2019
Lorenzo De Silvestri, 34 anni, arrivato a Bologna nel 2020 Gary Medel, 35 anni, ingaggiato dal Bologna nell’agosto del 2019

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