Alpine-Piastri finisce in 90’
Due montanti in rapida successione e l’Alpine è finita al tappeto. E’ successo in ventiquattr’ore con due comunicazioni disgraziatamente per i francesi tre, a guardar bene - una lunedì relativa al pilota più anziano del Mondiale e cioè Fernando Alonso, e l’altra ieri con il rookie australiano Oscar Piastri.
Questi, sotto contratto con Alpine, ha avuto con il marchio francese in Formula 1 una carriera piuttosto corta: un’ora e mezza. Alle 18.30 è stato annunciato il suo ingaggio, invero con un comunicato in cui non comparivano sue dichiarazioni. «Oscar è un talento brillante e raro - dichiarava il team principal Otmar Szafnauer - Siamo orgogliosi di averlo coltivato e sostenuto nei difficili percorsi delle formule junior».
Alle 20 è esplosa la bomba, in forma di tweet del pilota ventunenne: «Registro che, senza il mio consenso, l’Alpine ha annunciato che guiderò per lei il prossimo anno. E’ un’informazione sbagliata, non ho firmato un contratto con Alpine per il 2023. Non guiderò per l’Alpine il prossimo anno».
Insomma al lunedì è stata piantata in asso da Alonso (passato ad Aston Martin e seccato dal fatto che i francesi abbiano tirato la corda della trattativa offrendogli un solo anno di contratto) e ieri dal giovane Piastri. Che Alpine abbia “sparato” anzitempo l’ingaggio del suo allievo per non lasciare troppo sulla scena lo sgarbo di Fernando? Ma ora la situazione è anche peggiore perché il «non guiderò per l’Alpine» lascia intuire una rottura già consumata da parte dell'australiano, forse già d’accordo con Toto Wolff per entrare nel pianeta Mercedes e guidare la McLaren di Daniel Ricciardo.
Un bell’effetto domino. E meno male che quelli della Formula 1 domenica sera all’Hungaroring s’erano augurati buone ferie!
Il pilota smentisce il team francese «Nessuna firma non guido per loro»