Corriere dello Sport

Zion pagato a peso Meno kg, più dollari

Il nuovo contratto di Williamson, ex 1ª scelta dei Pelicans Ingaggio di 193 milioni di $ in 5 anni Ma ne avrà 231 se smetterà di ingozzarsi di cheesburge­r e patatine e non supererà i 124,7 chili. Adesso sfiora i 150...

- Di Massimo Basile NEW YORK

Siamo entrati nella fase della stagione in cui le clausole contano più dei canestri. I chili più dei punti. E i cheesburge­r più delle sneaker, anche se qualcuno si mangerebbe pure quelle, ma non è il tipo a cui state pensando.

Zion Williamson viene descritto come “stressato” da tutti gli articoli spuntati a proposito del suo nuovo contratto con i New Orleans Pelicans. A fare notizia non sono stati i 193 milioni in cinque anni, che possono salire a 231 se verranno raggiunti alcuni obiettivi di rendimento tipo convocazio­ne nella All Star o premio come Miglior giocatore del torneo, ma la clausola legata al suo peso: Williamson non dovrà superare la quota aggregata peso-grasso corporeo di 295, che equivale a 124,7 chili.

CLAUSOLA. Se lo farà, i Pelicans gli taglierann­o il salario. La clausola scatterà dalla stagione 2023-24, per cui Zion avrebbe in teoria tutto il tempo di concedersi un lungo tour d'addio presso tutti i fast food di New Orleans, ma non accadrà: a 22 anni Williamson vuole zittire tutti e diventare la stella assoluta della NBA.

Intanto il ragazzo ha ingaggiato un preparator­e personale e uno chef. «Lui vuole diventare il migliore - ha commentato il suo nuovo cuoco, Christian Green

- e io gli credo. Quando LeBron lascerà il basket, sarà Zion il volto della Nba».

Sui social lo hanno preso di mira: migliaia di fan si sono scatenati, ironizzand­o sul “contratto a peso d’oro” e il “ciccione volante”. Hanno lanciato meme in cui Zion scappa da cheesburge­r giganti. Per molti follower è immorale venire pagati milioni di dollari per rinunciare a bibite gassate, ma nessuno considera il fattore stress, soprattutt­o quando riguarda un ragazzo. Zion deve convivere dall’età di quindici anni con l’iper attenzione che l’America gli ha dedicato. A diciassett­e anni era già considerat­o l’erede di LeBron. A diciotto il nuovo Superman. A diciannove i compagni lo chiamavano Zanos, riferiment­o al gigante Thanos della Marvel, poi sono venuti Big Baby, Big Chocolate, Baby Shaq, per quella potenza che ricorda Shaquille O’Neal. Scelto come numero uno al draft nel 2019, Williamson è stato fermato da infortuni a ginocchia, caviglie e metatarsi del piede. In tre stagioni ha giocato appena 85 partite.

Il peso ha influito, certo. Nelle guide ufficiali Zion viene indicato alto 2,01 e pesante 128 chili ma è arrivato a sfiorare più volte i 150. Così i Pelicans hanno voluto cautelarsi: verrà pesato periodicam­ente come un pugile alla vigilia del match.

E’ raro che nella NBA ci siano clausole legate alla bilancia. Ci sono stati i casi di Glen ‘Big Baby’ Davis a Boston, o l’ex Los Angeles Lakers Derrick Caracter. I Miami Heat avevano un leggendari­o programma che misurava, ogni settimana, il grasso corporeo degli atleti e li multava per cose tipo piegarsi e appoggiare le mani sulle ginocchia durante le partite. Eppure nelle poche partite, e con i lombi generosi, Zion ha mostrato quanto possa essere dominante in entrambi i lati del campo.

Per colpa degli infortuni, in tre stagioni ha giocato appena 85 partite.

SFIDA. Se riuscirà a dimagrire, potrebbe prendere il decollo in modo definitivo e far pensare a un meteorite, non a un ciambellon­e impazzito alla vaniglia. E’ la sfida di Zion: far parlare di sé per quello che farà sul parquet, non fuori. E i tifosi potranno andare in estasi, mangiando, loro sì, patatine fritte e hamburger: cibo consolazio­ne degli umani che non ce l’hanno fatta a diventare come lui.

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GETTY Zion Williamson 22 anni, pivot... di peso

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