Scorci di verità dopo 42 anni
Mattarella: Coperture e mandanti La ricerca è dovere inderogabile
Ci sono voluti 42 anni, ma soffia un vento nuovo sul ricordo della Strage di Bologna del 2 agosto 1980. Con le recenti sentenze, ha detto il presidente dell'associazione familiari delle vittime Paolo Bolognesi per l'anniversario del più grave attentato del dopoguerra «una nuova area di verità si è aperta. Una verità che racconta un fenomeno criminale sistemico, ramificato e costante, volto a condizionare la libertà e la democrazia non solo nel 1980, ma anche negli anni successivi». I risultati ottenuti, però, sono storici, ma sono «solo l'inizio». Il riferimento principale del discorso di Bolognesi è al 6 aprile di quest'anno, il verdetto di primo grado nel processo a Paolo Bellini e l'ergastolo a quello che è ritenuto il quinto esecutore. Dalla motivazione che arriverà dopo l'estate si capirà se i giudici hanno accolto in toto la ricostruzione della Procura generale: l'accusa a Licio Gelli e ai vertici della P2, tutti deceduti, di aver ideato e finanziato la strage, con la partecipazione di esponenti dei servizi deviati dello Stato. Impostazione che l'associazione familiari delle vittime porta avanti da anni.
Sulla matrice neofascista della Strage, «accertata in sede giudiziaria» si sofferma infine il messaggio arrivato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come «passi ulteriori sono stati compiuti per svelare coperture e mandanti per ottemperare alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere».
La squadra rossoblù ferma l’allenamento
Ieri mattina a Casteldebole alle 10:25 il Bologna ha interrotto l’allenamento per osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage del 2 agosto 1980. Bologna non dimentica #2agosto1980