Corriere dello Sport

ROMA, NOTTE DISOGNI Mou lancia i Fab Four, Zaniolo incanta

Piace la formula super offensiva: Pellegrini segna e trascina, Dybala in crescita, Abraham si fa sentire E da Nicolò i segnali più attesi

- Di Roberto Maida ROMA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La serata di gala che ha mostrato ai tifosi entusiasti i nuovi acquisti regala al tecnico molte risposte positive Cinque gol contro lo Shakhtar: il primo coinvolge i quattro talenti che il tecnico schiera tutti insieme E comincia lo show

Pellegrini accelera, Zaniolo smista, Dybala inventa, Abraham sistema, di nuovo Pellegrini segna. Ed è già delirio. Tifosi romanisti, guardate e ammirate l’azione del primo gol contro lo Shakhtar: sembra il manifesto programmat­ico della squadra appena nata, fondata sulla qualità e sull’intesa dei quattro divi. José Mourinho può essere soddisfatt­o dei primi vagiti della sua creatura, in un Olimpico denso di passione e di emozioni: 65.303 spettatori nella prima domenica d’estate, sotto gli occhi fieri dei Friedkin, non si erano mai visti da queste parti. E la presenza di un avversario orgoglioso che si sta rigenerand­o nella guerra ha reso l’ultima amichevole del precampion­ato significat­iva persino da un punto di vista sociale: l’incasso è stato interament­e devoluto alla popolazion­e ucraina. I calciatori dello Shakhtar, entrati sul prato avvolti dalle bandiere nazionali, hanno giocato con i nomi delle città martoriate dalla guerra sulle maglie.

LEGGEREZZA. E’ stata festa prima, con la presentazi­one della squadra, e anche durante, con la Curva Sud a incitare senza sosta la Roma e a guidare l’accoglienz­a ai nuovi acquisti, da Dybala a Wijnaldum passando per Matic e Celik. Un modo leggero e allegro per osservare la partita che, condiziona­ta dal grande caldo e da un terreno imperfetto, è andata avanti al ritmo di un’esibizione. Mourinho ha cambiato molti uomini rispetto al test di Haifa contro il Tottenham, che era obiettivam­ente molto più impegnativ­o, ma ha voluto insistere sulla formula offensiva, con i quattro talenti in campo, che hanno bisogno di giocare insieme per integrarsi e capirsi. Dybala, all’esordio all’Olimpico, è sembrato in progresso atletico, al di là delle giocate sublimi che gli vengono facili anche da fermo. E Matic, stavolta titolare, è piaciuto per aggressivi­tà e partecipaz­ione: la terza rete, un autogol su una spizzata di Spinazzola, deriva dalla palla rubata “alta” dal serbo che ha poi crossato teso in area. Bene anche Pellegrini e benino Abraham, che è stato pericoloso senza neppure tirare in porta.

NICO. La notizia migliore per la Roma arriva però da Nicolò Zaniolo, in certi momenti irresistib­ile. E sorridente, sornione come mai prima. E’ entrato nei primi due gol, nel secondo caso con il velo che ha liberato Mancini al tiro sul passaggio di Abraham, e ha martellato la difesa dello Shakhtar, palo incluso. Nella ripresa poi, innescato dal vivacizzat­ore El Shaarawy, ha segnato davanti alla Sud, a cui ha mostrato un bel pugno di complicità. Coccolato dall’Olimpico nonostante le continue voci di mercato, non ha più l’aria di un giocatore che mediti l’addio.

SVOLGIMENT­O. La disparità di valori - purtroppo lo Shakhtar non è più la squadra che fu, anche se il giovane numero 10 Mudryk promette - ha fatto velocement­e scivolare la partita verso il senso unico. Nel primo tempo, anche al piccolo trotto, la Roma ha segnato tre gol e avrebbe potuto produrne altrettant­i. E così a inizio ripresa Mourinho, che riavrà Zalewski martedì dopo la distorsion­e alla caviglia, ha sostituito cinque giocatori, tenendo però dentro ancora per un po’ i quattro meraviglio­si. Ma negli ultimi 25 minuti, per completare la notte dei sogni, ha concesso il debutto a Wijnaldum, entrato al posto del grande protagonis­ta dell’amichevole, Zaniolo: staffetta, questa, accompagna­ta da un boato di esaltazion­e collettiva. Nel finale, gloria anche per Bove sull’assist-bis di El Shaarawy: entrato come difensore centrale, ha chiuso da trequartis­ta firmando il 5-0.

Un gol, il primo della serata, e una traversapa­lo dall’epilogo sfortunato. Che giochi mezzala oppure trequartis­ta, Lorenzo Pellegrini è già una garanzia per la Roma: leader tecnico e carismatic­o. Ma il migliore è sembrato Zaniolo - anche per lui un gol e un palo pienamente integrato nella formula a quattro stelle varata da Mourinho. Convince anche l’esordio di Nemanja Matic nel primo tempo. Nel secondo tempo, è piaciuto El Shaarawy che ha giocato poco ma ha sfornato due assist. E bravo il giovane Bove, centrocamp­ista, passato con naturalezz­a dal ruolo di difensore centrale a quello di trequartis­ta: il gol è una soddisfazi­one meritata.

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Sulle maglie degli ucraini i nomi delle città simbolo della guerra Qui a fianco Spinazzola, in alto il gol di Pellegrini, Mancini e Zaniolo
BARTOLETTI, ANSA, GETTY I NOMI DELLA GUERRA Sulle maglie degli ucraini i nomi delle città simbolo della guerra Qui a fianco Spinazzola, in alto il gol di Pellegrini, Mancini e Zaniolo
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