ROMA, NOTTE DISOGNI Mou lancia i Fab Four, Zaniolo incanta
Piace la formula super offensiva: Pellegrini segna e trascina, Dybala in crescita, Abraham si fa sentire E da Nicolò i segnali più attesi
La serata di gala che ha mostrato ai tifosi entusiasti i nuovi acquisti regala al tecnico molte risposte positive Cinque gol contro lo Shakhtar: il primo coinvolge i quattro talenti che il tecnico schiera tutti insieme E comincia lo show
Pellegrini accelera, Zaniolo smista, Dybala inventa, Abraham sistema, di nuovo Pellegrini segna. Ed è già delirio. Tifosi romanisti, guardate e ammirate l’azione del primo gol contro lo Shakhtar: sembra il manifesto programmatico della squadra appena nata, fondata sulla qualità e sull’intesa dei quattro divi. José Mourinho può essere soddisfatto dei primi vagiti della sua creatura, in un Olimpico denso di passione e di emozioni: 65.303 spettatori nella prima domenica d’estate, sotto gli occhi fieri dei Friedkin, non si erano mai visti da queste parti. E la presenza di un avversario orgoglioso che si sta rigenerando nella guerra ha reso l’ultima amichevole del precampionato significativa persino da un punto di vista sociale: l’incasso è stato interamente devoluto alla popolazione ucraina. I calciatori dello Shakhtar, entrati sul prato avvolti dalle bandiere nazionali, hanno giocato con i nomi delle città martoriate dalla guerra sulle maglie.
LEGGEREZZA. E’ stata festa prima, con la presentazione della squadra, e anche durante, con la Curva Sud a incitare senza sosta la Roma e a guidare l’accoglienza ai nuovi acquisti, da Dybala a Wijnaldum passando per Matic e Celik. Un modo leggero e allegro per osservare la partita che, condizionata dal grande caldo e da un terreno imperfetto, è andata avanti al ritmo di un’esibizione. Mourinho ha cambiato molti uomini rispetto al test di Haifa contro il Tottenham, che era obiettivamente molto più impegnativo, ma ha voluto insistere sulla formula offensiva, con i quattro talenti in campo, che hanno bisogno di giocare insieme per integrarsi e capirsi. Dybala, all’esordio all’Olimpico, è sembrato in progresso atletico, al di là delle giocate sublimi che gli vengono facili anche da fermo. E Matic, stavolta titolare, è piaciuto per aggressività e partecipazione: la terza rete, un autogol su una spizzata di Spinazzola, deriva dalla palla rubata “alta” dal serbo che ha poi crossato teso in area. Bene anche Pellegrini e benino Abraham, che è stato pericoloso senza neppure tirare in porta.
NICO. La notizia migliore per la Roma arriva però da Nicolò Zaniolo, in certi momenti irresistibile. E sorridente, sornione come mai prima. E’ entrato nei primi due gol, nel secondo caso con il velo che ha liberato Mancini al tiro sul passaggio di Abraham, e ha martellato la difesa dello Shakhtar, palo incluso. Nella ripresa poi, innescato dal vivacizzatore El Shaarawy, ha segnato davanti alla Sud, a cui ha mostrato un bel pugno di complicità. Coccolato dall’Olimpico nonostante le continue voci di mercato, non ha più l’aria di un giocatore che mediti l’addio.
SVOLGIMENTO. La disparità di valori - purtroppo lo Shakhtar non è più la squadra che fu, anche se il giovane numero 10 Mudryk promette - ha fatto velocemente scivolare la partita verso il senso unico. Nel primo tempo, anche al piccolo trotto, la Roma ha segnato tre gol e avrebbe potuto produrne altrettanti. E così a inizio ripresa Mourinho, che riavrà Zalewski martedì dopo la distorsione alla caviglia, ha sostituito cinque giocatori, tenendo però dentro ancora per un po’ i quattro meravigliosi. Ma negli ultimi 25 minuti, per completare la notte dei sogni, ha concesso il debutto a Wijnaldum, entrato al posto del grande protagonista dell’amichevole, Zaniolo: staffetta, questa, accompagnata da un boato di esaltazione collettiva. Nel finale, gloria anche per Bove sull’assist-bis di El Shaarawy: entrato come difensore centrale, ha chiuso da trequartista firmando il 5-0.
Un gol, il primo della serata, e una traversapalo dall’epilogo sfortunato. Che giochi mezzala oppure trequartista, Lorenzo Pellegrini è già una garanzia per la Roma: leader tecnico e carismatico. Ma il migliore è sembrato Zaniolo - anche per lui un gol e un palo pienamente integrato nella formula a quattro stelle varata da Mourinho. Convince anche l’esordio di Nemanja Matic nel primo tempo. Nel secondo tempo, è piaciuto El Shaarawy che ha giocato poco ma ha sfornato due assist. E bravo il giovane Bove, centrocampista, passato con naturalezza dal ruolo di difensore centrale a quello di trequartista: il gol è una soddisfazione meritata.