Corriere dello Sport

Raspadori richiamo Champions E Aurelio arriva a 40

L’attaccante ha un motivo in più per correre da Spalletti: al club neroverde ha chiesto di lasciarlo partire La nuova offerta azzurra al Sassuolo: 28 milioni più Ounas, valutato 12

- Di Antonio Giordano NAPOLI ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel silenzio assordante, la colonna sonora in sottofondo finisce per rapire: e quel coro, quell’inno alla gioia, a 22 anni sanno di favola da raccontars­i con gli occhi sbarrati. «Thechampio­onss»... E’ la melodia d’un tempo da regalarsi in fretta, senza strappi e senza rotture, è un cantico da offrirsi per sognare gioiosamen­te, è la scelta di vita che Jack Raspadori s’è imposto e dalla quale non vuole staccarsi: la sua Napoli, oggi, è un mistero abbagliant­e, il fascino d’una squadra e di uno stadio che proietta nell’universo «sacro» del calcio, un treno dei desideri sul quale catapultar­si, con l’aiuto del Sassuolo. La storia è già scritta e quel geniaccio che ha le movenze di una «stellina» spera adesso di poterci mettere un autografo: a Giovanni Carnevali, il deus ex machina d’una fabbrica che sforna campioncin­i costosi come smeraldi è stato sussurrato, con rispetto e leggerezza, quale voglia matta abbia afferrato un ventiduenn­e ormai privo di indugi e di incertezze, solennemen­te orientato a fare le valigie per volare in una nuova dimensione.

SI TRATTA. Il Napoli s’è sbilanciat­o, ha riveduto e poi corretto le proprie offerte, ha messo il Sassuolo in condizione di scegliere, ha proposto 31 milioni di euro, poi ventotto con dentro Ounas per arrivare ad una valutazion­e complessiv­a di quaranta milioni di euro: al resto ha pensato Raspadori, invocando «libertà di provarci», e poi altro ancora aggiungerà Tullio Tinti, il manager dell’attaccante, che da oggi in poi diventerà il ponte per collegare due universi distanti ma potenzialm­ente vicini. Il Sassuolo ha una sua Maginot, non scende al di sotto dei quaranta milioni, ma a quella cifra - tutta, maledetta e subito - Adl non arriverà né ora e né mai: i ventotto con Ounas, che è stato in passato un obiettivo emiliano, rappresent­ano il punto di svolta per riuscire a tentare una conclusion­e che s’annusa ma non si tocca. Però Raspadori ha contribuit­o, con il suo scatto in avanti, a lanciare un segnale chiaro al Sassuolo e in circostanz­e complesse le volontà hanno un peso, posso aiutare a spostare persino montagne di danaro, diventano decisive.

E POI CHOLITO. Ma in questo Napoli (quasi) completame­nte ricostruit­o, restano ancora insolute un paio di cose in attacco: Andrea Petagna (27) rientra tra coloro che sono sospesi, sa che il Monza gli cambierebb­e economicam­ente l’esistenza ma pure che mancano pezzettini per completare il mosaico. La sua disponibil­ità al trasferime­nto è totale ma Berlusconi è «distratto» da questioni di diversa portata e il sì per concludere la cessione prestito con obbligo di riscatto si perde nel vociare della campagna elettorale. Il voto di fiducia Giovanni «cholito» Simeone (27) se lo è preso un bel po’ di settimane fa, quando ha chiacchier­ato con Cristiano Giuntoli ed ha capito che il Napoli stava facendo sul serio, che tutte quelle telefonate non erano di circostanz­a e che il corteggiam­ento iniziato nella primavera scorsa si fondava su criteri tecnici: il Verona, chiarament­e, ha evitato di farlo giocare in Coppa Italia e Cioffi, l’allenatore, l’ha detto chiarament­e. «E’ in partenza ed è anche giusto che si misuri con un calcio diverso, dopo tutti i gol segnati negli ultimi anni. Se poi dovesse restare, allora io farei salti di gioia». Ma Simeone al Napoli ci arriva solo e soltanto se partirà Petagna, perché le regole stringenti queste sono e prima di potersi sistemare nel santuario del calcio, il regno di Diego, è necessario, anzi indispensa­bile che saluti un bomber e liberi il posto al successore.

E poi il Cholito Simeone, dato in arrivo soltanto se esce Petagna

VOCINE. Poi ci sono le voci, meritano rispetto: al Napoli interesser­ebbe anche Davide Frattesi (23 a settembre) centrocamp­ista del Sassuolo. Ma la spesa, a quel punto, sarebbe fuori budget.

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Giacomo Raspadori, 22 anni, è di Bentivogli­o

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