Corriere dello Sport

Jovic alla carica «Ci vediamo tutti al Franchi»

Dopo la rete a Siviglia l’attaccante alza i toni È in crescita, la collaboraz­ione con Cabral è buona, nonostante il ko col Betis è ottimista e si vede

- Di Francesco Gensini FIRENZE

Primo indizio (titolare contro il Qatar), secondo indizio (titolare contro il Betis nell’amichevole subito successiva a quella disputata con la Nazionale del Paese che ospiterà i prossimi Mondiali, nonché ultimo test verso il debutto in campionato): mancherebb­e il terzo per ottenere la prova in base ai canoni classici degli intrecci tra accusa e difesa e il tempo non c’è, perché domenica sarà già Fiorentina-Cremonese e allora c’ha pensato Luka Jovic a mettersi in proprio per portare il contributo alla causa. Realizzand­o il gol viola a Siviglia: ed ecco il terzo indizio.

GOL COME SFIDA.

Tutti insieme portano a pensare che il centravant­i serbo sia avanti nei favori e nelle gerarchie stabiliti da Italiano in questo duello con Arthur Cabral che, meglio subito che alla distanza, dovrà portare solo e soltanto benefici alla squadra viola contando su due centravant­i strutturat­i, di qualità, abituati a segnare tanto nelle loro stagioni migliori. Specie fidando sul fatto che Jovic cerca il riscatto dopo due-tre campionati di anonimato o quasi per tornare a essere l’attaccante devastante acquistato dal Real Madrid a suon di (decine) milioni nell’estate 2019; e che Cabral smania dalla voglia di dimostrare di essere quello che a Basilea (dove ieri è tornato sfruttando il giorno di riposo con annessa presenza allo stadio St Jakob-Park per vedere gli ex compagni impegnati contro lo Young Boys) aveva conquistat­o pubblico e onori, fino a meritarsi la chiamata della Fiorentina lo scorso inverno e sedici milioni di euro spesi dal club di Commisso testimonia­no la portata dell’investimen­to correlata al valore del calciatore.

PROBLEMA DA RISOLVERE.

L’area avversaria è e sarà il campo della loro battaglia, dove misurarsi e dove cercare di prevalere l’uno sull’altro, riuscendos­i esclusivam­ente grazie ai gol a tutto vantaggio della Fiorentina. La sfida l’ha lanciata Cabral che c’era, Jovic l’ha raccolta e alla prima occasione utile ha firmato un poker di reti a cui ha risposto appena dopo il brasiliano alla stessa maniera: amichevoli a Moena contro dilettanti del pallone, peso specifico irrilevant­e o quasi, ma tanto è bastato per mettere in chiaro le cose e per far apparire il sorriso sul volto di Italiano. Poi, le partite a seguire di livello ben più alto hanno detto che le difficoltà da affrontare - ed eliminare - sono tante per tutti e due i centravant­i, e prova ne sia che tra Galatasara­y e succitati Qatar e Betis, la Fiorentina ha realizzato appena due gol: uno Sottil (ai turchi) e uno appunto Jovic.

CI VEDIAMO AL FRANCHI.

Adesso resta da capire se questo gol basterà a sua volta al serbo ex Eintracht, ma intanto c’è un’altra cosa piacevole che il vento dello spogliatoi­o ha portato fuori: i due si sono piaciuti a pelle e, per fare un esempio, Jovic non ha mancato di avere parole molto significat­ive nei confronti del collega-rivale appena conosciuto e appena apprezzate le qualità sul campo e nel rapporto dentro lo spogliatoi­o. Questo non impedisce a lui e allo stesso brasiliano di cercare di superarsi per avere la meglio nelle preferenze dell’allenatore, perché questo è il loro mestiere e questo è soprattutt­o il compito che gli viene richiesto per garantire alla Fiorentina la concretezz­a offensiva che spesso non c’è stata l’anno passato. Qatar, Betis e colpo di testa vincente sul cross di Biraghi, tre indizi che possono fare una prova: «Buon test, felice per il gol. Ci vediamo domenica al Franchi». Firmato Luka Jovic.

La Fiorentina ha consapevol­ezza e guarda all’esordio con la Cremonese

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