Burgo e Schera, siciliani d’argento
La medaglia che non t’aspetti. L’Italia saluta i Mondiali canadesi di Halifax con l’argento del K2 1.000 targato Fiamme Gialle, una delle barche allestite da poco e più giovani di tutta la flotta azzurra. A bordo due siciliani ventiquattrenni, entrambi al primo podio iridato della carriera: il siracusano Samuele Burgo che un anno fa a Tokyo, allora in coppia con Luca Beccaro, si piazzò dodicesimo (e decimo in K1 1.000); e il palermitano Andrea Schera.
A questi Mondiali Burgo ha corso pure sulla barca singola e Schera sul K4 500, entrambe eliminate in semifinale. L'ammiraglia è in costruzione per i Giochi di Parigi, ha già bordo il viceto campione olimpico (sul K1 200) Manfredi Rizza e potrebbero salirvi anche i due azzurri visto che il K2 1.000 è stato cancellato dal programma olimpico.
La gara è stata avvincente, l’Italia è rimasta in gruppo fino agli ultimi 250 quando, con la Germania in fuga solitaria sin dalla partenza (3.32”47), ha sferraun attacco che l’ha portata a chiudere in 3.36”82 sorprendendo l’Ungheria, terza in 3.37”77.
Niente podio e non pochi rimpianti per Carlo Tacchini, solo quinto nel C1 1.000, specialità olimpica nella quale fu settimo nel 2016 a Rio. Dopo la vittoria all'esordio ieri ha pagato una partenza troppo prudente; ha aumentato nel finale ma non ce l’ha fatta. Ha vinto il rumeno Chirila davanti al brasiliano Santos, campione olimpico in carica e d’argento a Rio, e al ceco Fuksa, quinto a Tokyo, che in batteria era stato battuto proprio dall’azzurro. Negli ultimi metri Tacchini è stato superato per soli 46 centesimi anche dal francese Bart. Poco dopo l’atleta delle Fiamme Oro, che sabato si era piazzato sesto nel C1 500, ha completato il trittico con la gara sui 5.000 conclusa al quarto posto dietro a Moldavia, Cuba e Germania.
Nelle altre finali: Cinti (K1 200) settimo, Burgo (K1/F 1.000) nona, Cicali (K1/F 5.000) sesta, Ripamonti (K1 5.000) decimo.