Corriere dello Sport

Italia, la classe è acqua

Mai vista una squadra così forte e completa tra talenti e campioni già affermati. Il dt Butini: «Conquistar­e il pubblico il successo più bello»

- di Paolo de Laurentiis

Finisce in gloria, con gli ottomila dello Stadio del Nuoto che non se ne vogliono andare. Restano lì a festeggiar­e un’edizione memorabile come l’aveva aperto: vincendo. dell’Europeo, Il medagliere totale che l’Italia ha chiuso così dice 52, negli annali entra il bilancio del nuoto in vasca che non era mai stato così ricco: 35 medaglie (13 ori, 13 argenti, 9 bronzi).

Finisce in gloria, con il giro di campo (o di vasca, fate voi) degli azzurri e gli ottomila che anche ieri hanno riempito le tribune dello Stadio del Nuoto che non se ne vogliono andare. Restano lì, a cantare, a sventolare bandiere, a festeggiar­e un’edizione memorabile dell’Europeo, che l’Italia del nuoto ha chiuso così come l’aveva aperta: vincendo. Arriverann­o altri successi dai tuffi e dalle acque libere nei prossimi giorni (il medagliere totale a ieri dice 52), negli annali intanto entra il bilancio del nuoto in vasca che non era mai stato così ricco: 13 ori, 13 argenti, 9 bronzi. Un totale di 35 medaglie e la certezza di aver conquistat­o l’affetto della gente che a casa o in tv si è appassiona­ta come mai prima.

È vero, siamo di fronte a una stagione anomala, con un calendario particolar­mente affollato che ha costretto gli atleti di tutto il mondo a un tour de force senza precedenti: il Mondiale a giugno più l’Europeo ad agosto nell’anno post-Olimpico. Qui a Roma mancava qualcuno dei più forti (Peaty, Marchand solo per fare un paio di nomi) e altri non erano proprio al massimo della condizione. Ma al Mondiale c’eravamo anche noi e abbiamo chiuso terzi nel medagliere alle spalle di Usa e Cina e se qui - a distanza di otto settimane è stata una cavalcata trionfale, forse vorrà dire che siamo bravi sul serio.

L’Italia del nuoto è una squadra che ha tutto e gira come un orologio. Solo qualche anno fa e sembra preistoria - la staffetta mista che tradiziona­lmente chiude le manifestaz­ioni era il nostro cruccio: gli azzurri ci arrivavano scarichi, demotivati e cotti. Nel giro di otto settimane l’abbiamo vinta sia al Mondiale e all’Europeo, ieri dando mezza vasca ai rivali. Allo Stadio del Nuoto sono entrati in acqua 58 atleti e nessuno di loro ha sostanzial­mente sgarrato di un millimetro, né in gara né fuori. Certo, ci sono cose che vanno prese di petto come la velocità femminile, indietro rispetto alla concorrenz­a, ma un livello medio così alto non si era mai visto prima.

«A Budapest, il voto alla squadra è stato 10 ma ora è 10+, sono stati tutti bravissimi - spiega Cesare Butini, dt azzurro - a parte le medaglie, c’è stato anche un grande consolidam­ento tra presenze in finale e migliorame­nti personali». Se il dopo Pellegrini si vede dal mattino... «Un’altra Federica non c’è, né la vedo all’orizzonte. E sul settore femminile dobbiamo lavorare molto, la velocità va rifondata senza dimenticar­e quanto possono dare atleti esperti come Silvia Di Pietro, sempre al massimo in tutte le 12 gare che ha nuotato in questi giorni. È un esempio per tutti».

Tutto a Roma ha funzionato come doveva: «Siamo andati oltre le attese e il merito va allo staff di 23 persone che ha seguito i ragazzi in questi giorni e anche ai loro tecnici che non ho potuto convocare in Nazionale ma ho voluto qui in tribuna per seguire le gare. È la sostanza del mio lavoro: far emergere l’individual­ità dei singoli allenatori e poi inserirli in un percorso comune. Continuerò a girare l’Italia per dare supporto quando necessario o fare il poliziotto cattivo con qualche atleta se dovesse servire. Ma oggi è un giorno bellissimo, perché abbiamo conquistat­o un pubblico che rispetto al 2009 penso sia più competente. Una soddisfazi­one enorme. Non so se esiste un sistema Italia, so come lavoriamo noi, poi ogni Paese ha le sue strategie». Il futuro neanche troppo lontano è Parigi 2024: «Ci aspetta un 2023 quasi normale con il Mondiale in estate ma la stagione olimpica sarà difficile: un altro Mondiale all’inizio del 2024 e un Europeo ancora da collocare. Scegliere? Vedremo, di sicuro Parigi è l’obiettivo principale».

«Tutto il gruppo è stato perfetto Lavoreremo sulle nostre lacune»

 ?? ??
 ?? ??
 ?? LAPRESSE/DBM ?? Da sinistra: Miressi, Ceccon Martinengh­i e Rivolta, oro nella 4x100 mista. Nella foto piccola, il gruppo azzurro festeggia la vittoria nella classifica a squadre
LAPRESSE/DBM Da sinistra: Miressi, Ceccon Martinengh­i e Rivolta, oro nella 4x100 mista. Nella foto piccola, il gruppo azzurro festeggia la vittoria nella classifica a squadre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy