Tortu: «Ora sono un atleta più completo»
A Casa Italia, ogni stretta di mano è un «Filippo, come stai?» E giù interviste. Filippo Tortu ne sostiene una marea e a tutti risponde, a mo' di disco incantato: «Benissimo, non vedo l'ora di scendere in pista». Potrebbe perdersi nel flipper, ma a nessuno nega quel «Benissimo, non vedo l'ora di scendere in pista».
Stasera alle 20.13 le semifinali dei 200, domani la finale ma anche le batterie della 4x100. E, interpellato proprio sul tema programmazione, il ventiquattrenne sprinter sardo-brianzolo diventa (giustamente) meno gentile: «Non si era mai visto un Europeo di una settimana e sono comunque riusciti a concentrare nello stesso giorno 200 e staffetta. Un'impresa. Tuttavia sono convinto che chiunque tra noi otto avrà l'opportunità di correre la 4x100 darà il massimo».
Del resto, «per ora sono concentrato sui 200. Finito lì vestirò i panni dello staffettista».
TRANQUILLO. Insomma, come sta Filippo Tortu? «Già dopo i Mondiali di Eugene sono andato a riposarmi e prepararmi in Sardegna. Arrivo qui in Germania nelle migliori condizioni. Sono tranquillo e ho lavorato bene sull'uscita dalla curva. Dagli Europei di Berlino a questi, e con in mezzo quelli di Parigi purtroppo saltati, sono cambiate tante cose. Dai 100 ho definitivamente trovato la mia dimensione sul mezzo giro e mi sento una persona, prima che un atleta, più completa».
Obiettivi? «Il crono resta relativo. In manifestazioni come questa puoi correre in 22" e vincere o 19"90 e perdere. E comunque è un Europeo di grandissimo livello come difficilmente si è visto. Il turco Gulyev è campione in carica e uomo da battere, duro anche il diciottenne israeliano Afrifah che ha vinto il titolo mondiale Under 20 in 19"96. Io ho il quarto tempo in Europa (20"10) ma non mi sento favorito».
Quel tempo è arrivato a Eugene «e mi ha comunque fatto arrivare a tre millesimi dalla finale. Se la cosa non mi bruciasse, dovrei cambiare mestiere».
Sugli amici e compagni di staffetta, «ho visto semifinale e finale dei 100 sia di Jacobs che di Ali e ho visto che sono andati molto bene. Mi complimento con entrambi. Ho legato molto bene con loro, soprattutto nell'ultimo anno, con Chituru in special modo».
«Il crono è relativo Mi dispiacerebbe non esserci nella staffetta azzurra»
BOTTA. A Eugene, la 4x100 «ha sbagliato tutto ed è stata una bella botta». Dunque risposte cercansi. E «se non dovessi esserci mi dispiacerebbe. L'ipotesi del sottoscritto al posto di Patta in prima frazione? Non è perché siamo andati male una volta devi cambiare il quartetto. Correrei tutte le frazioni, ma la prima la lascerei ancora a Lorenzo. Anzi, è sua di diritto».