Corriere dello Sport

Fantini, un bronzo che entra nella storia

- di Franco Fava

«Il mio primo traguardo è l'Olimpiade di Parigi tra due anni», aveva detto a inizio stagione dopo aver migliorato per la quarta volta il record italiano del martello nel giro di sole tre settimane, portandolo alla rispettabi­le misura di 75,77. Poi era arrivato il quarto posto ai Mondiali di Eugene e con esso qualche rammarico.

Ieri, a 24 anni, Sara Fantini non ha voluto perdere l'occasione continenta­le e si è messa al collo un bronzo che pesa. Un posticino sul podio lo ha cercato fin dal primo lancio, quando ha scagliato a 71,51, non lontano dalla rumena Ghelber, che con 72,72 aveva subito ipotecato l'oro, e appena 12 centimetri dalla polacca Rozanska.

DUELLO. Tra le due iniziava un duello senza esclusione di colpi per una medaglia più pregiata. Al sesto e ultimo turno di lanci, la poliziotta di Fidenza roteava più veloce del solito sulla pedana, mentre la sfera entrava nella traiettori­a giusta andando a piantarsi a 71,58. Una misura non sufficient­e però per scalzare la polacca, che a sua volta allungava ancora prendendos­i l'argento con 72,12.

«Ma non è stata una gara perfetta, anche se devo ammettere di non essere ancora pronta per l'oro. So però che siamo nelle direzione giusta e arriverà; se non il prossimo anno ai Mondiali, ci spero per Parigi 2024».

Il bronzo di Fantini seguiva di qualche minuto l'argento nell'adiacente pedana del triplo di Andrea Dellavalle e regalava all'Italia la quinta medaglia a questi campionati dopo l'oro dei 100 di Jacobs e i bronzi di Giupponi nella 35 km di marcia e di Crippa sui 5.000. Sale così a 133 il bottino azzurro nella storia degli Europei.

Una medaglia storica, la prima al femminile agli Europei, in una specialità che ha comunque visto brillare in passato la genovese Silvia Salis, attuale vice presidente vicario del Coni. Solo in due occasione l'Italia era salita sul podio in campo maschile con gli argenti di Teseo Taddia nel 1950 e con Nicola Vizzoni a Barcellona 2010.

Figlia di due lanciatori (il papà Corrado fu finalista olimpico nel peso ad Atlanta 1996, la mamma Paola Iemmi invece è stata una specialist­a delle prove multiple), fu spinta a specializz­arsi nel martello nel 2013 dopo un incontro sul campo di Piacenza proprio con Vizzoni (argento ai Giochi di Sydney 2000). Sara è il punto di riferiment­o della squadra femminile. Proverbial­i le sue rivendicaz­ioni: «Noi donne nei lanci siamo ancora a livello di tabù sociale».

«Non sono ancora pronta per l’oro Le donne nei lanci? Un tabù sociale»

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GETTY L’urlo di Sara Fantini, 24 anni, bronzo nel martello

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