Mancosu: Felicità è giocare a Cagliari
In poche ore l’addio alla Spal, il no al Brescia e il ritorno in Sardegna per ricreare il feeling con Liverani
Aquindici anni dal suo esordio in Serie A, Marco Mancosu è tornato al Cagliari. E lo ha fatto in maniera fulminea, quando ormai probabilmente lo stesso giocatore non se lo aspettava più. La rescissione con la Spal, mercoledì pomeriggio, ha dato il là alla virata decisa verso la sua Sardegna accantonando in un amen il corteggiamento (pressante) rivoltogli dal Brescia del suo ex presidente Massimo Cellino: gli sono servite davvero poche ore per decidere di tornare a casa e saltare su un aereo per sbarcare a Elmas. Mancosu ha firmato un biennale, ma probabilmente avrebbe sottoscritto un accordo in bianco pur di rimettere piede nell’Isola e vestire di nuovo quella maglia che aveva lasciato, pesando fosse una scelta temporanea, nel 2009.
Le visite mediche in mattinata a Roma, quindi la corsa per Fiumicino. Mettendo finalmente piede a casa. poche parole ai cronisti, una manciata prima delle 18, all’aeroporto ieri prima di raggiungere alla svelta la squadra ad Assemini e, dopo aver firmato il contratto che lo legherà al club sardo fino al giugno 2024, incontrare tecnico e compagni. «Sono contentissimo ma ora devo correre al Centro sportivo;. Dove ha ritrovato un ambiente sicuramente diverso da quello che ricordava, ma dove potrà di nuovo lavorare, dopo il miracolo di Lecce, con Fabio Liverani. Un rapporto speciale quello con il tecnico romano che lo aveva promosso leader dei giallorossi facendogli indossare la fascia di capitano.
E ora, quasi in punta di piedi, Mancosu torna nella sua Cagliari, nel suo Cagliari, per iniziare una nuova avventura ricca di emozioni e di sogni che si potranno finalmente realizzare. Difficile, quasi impossibile essere profeta in patria come ha dimostrato la sua carriera fino ad ora. Ma allo stesso tempo a fare la differenza è stata la testardaggine tipica del sardo doc. Voleva tornare nell’Isola, voleva fortemente giocare di nuovo nel Cagliari e quale occasione più propizia che farlo per provare a riportare il club nella massima serie? Una scommessa alla quale hanno creduto anche il presi
Marco Mancosu, 34 anni lunedì prossimo, sorridente al suo arrivo all’aeroporto di Elmas dente Tommaso Giulini e il direttore sportivo Stefano Capozucca che sono riusciti, con un blitz in piena regola, a soffiarlo all’ex patron rossoblù Cellino.
E ora, con l’arrivo di Mancosu e con la presentazione ufficiale, ieri mattina, di Dossena e Millico, all’appello mancherebbe solo un terzino sinistro, con Barreca in pole per quel ruolo. E anche il mercato in uscita, potrebbe essere chiuso visto che, con la riduzione dell’ingaggio di Pereiro da 1,8 a 1,2 milioni di euro, anche l’uruguaiano, così come il connazionale Nandez, potrebbero
decidere di trattenersi in Sardegna per riportare il Cagliari in A. «Mi auguro che questo possa essere per me l’anno della svolta e una piazza ideale per riuscire. Quando ho parlato con il tecnico, mi ha stimolato e ho accettato subito». Pronto a gettarsi nella mischia, anche se reduce da una botta alla coscia destro che lo sta costringendo a lavorare in solitaria, Alberto Dossena non vede l’ora di misurarsi con la nuova realtà. Così come Vincenzo Millico. «Quando il Cagliari mi ha cercato mi sono sentito apprezzato da subito e per questo è stata un’offerta facile da accettare».