Corriere dello Sport

TORTU C’È «Ma devo far meglio»

Vince la semifinale («Partendo troppo piano») e lascia a Jacobs il compito di trascinare la 4x100

- Di Christian Marchetti

Corsia numero 4: Nethaneel Mitchell-Blake, Gran Bretagna. Corsia numero 5: Filippo Tortu, Italia. Alle Olimpiadi fu Tortu primo al traguardo e Mitchell-Blake secondo: la 4x100 azzurra prima per un centesimo su quella britannica e la medaglia d’oro per Filippo e gli altri. Dunque argento alla Gran Bretagna, in seguito squalifica­ta per la positività (al doping) del primo frazionist­a Ujah. Il riassunto delle puntate precedenti per dire che, ieri sera, ha vinto nuovamente l’azzurro e stavolta per cinque centesimi. Stavolta c’era in palio una finale agli Europei e l’hanno raggiunta entrambi.

Stasera alle 21.20 scriverann­o dunque un nuovo capitolo della sfida. Sperando - in casa Italia - che il passato ritorni. «Dite che Mitchell-Blake mi toglierà il saluto? È che mi ricorda Tokyo e viene fuori ogni volta una questione di orgoglio. Dai, scherzi a parte ha corso anche lui una bella gara. È un bravo ragazzo, un bravo atleta, siamo amici e mi fa piacere correre contro di lui».

Oltre l’amarcord, il ventiquatt­renne sprinter delle Fiamme Gialle entra nella sfida decisiva per le medaglie con il terzo tempo (20”29) delle semifinali, proprio dietro a due britannici, Hughes (20”19) e Dobson (20”21): in tre in un decimo. Occhio anche al campione del mondo Under 20, il diciottenn­e israeliano da 19”96 (ieri 20”34) Afrifah, e al campione in carica, l’evergreen turco Guliyev (pesantissi­mo 20”44 sul bagnato). «Sono contento perché questo era il primo passo - il commento di Filippo - e, anche consideran­do il crono degli altri, credo proprio che sarà una bella gara. Tuttavia non riesco proprio a essere soddisfatt­o. Sono partito un po’ troppo piano e ciò ha condiziona­to non poco il resto della gara. Avrei senz’altro potuto offrire una prestazion­e migliore».

“Facciamolo!” si era scritto su un braccio Pettorossi prima della propria semifinale. E l’appello potrebbe essere esteso. «Sì, ma dovrò fare meglio».

Patta, Jacobs, Melluzzo e Ali. Sarà questa, in assenza di Tortu, la 4x100 maschile che debutta stamattina.

Filippo Tortu, 24 anni, piomba sul traguardo della semifinale dei 200

Dosso, Hooper, Bongiorni e Pavese quella delle ragazze. Benati, Aceti, Lopez e Pivotto, più Polinari, Lukudo, Troiani, Mangione, invece, la 4x400 maschile e quella femminile.

«Per fortuna non sono nella 4x100 perché, appunto, vuol dire essere ancora in ballo per i 200. Tuttavia mi sarebbe piaciuto tanto essere lì con i miei compagni. Sono convinto che chi scenderà in pista sarà all’altezza e ce la metterà tutta».

Cosa lo rende tanto sicuro? Semplice: un dente parecchio avvelenato. «Tra noi velocisti c’è una bella atmosfera. Dopo la brutta prestazion­e ai Mondiali di Eugene siamo ancora più desiderosi di emergere. Vogliamo una rivincita, per dimostrare effettivam­ente il nostro valore. Sarà comunque fondamenta­le partire con un’ottima batteria». E, sempre a proposito di valore, «non so, in condizioni ideali, dove può arrivare il nostro quartetto perché le variabili sono troppe. Credo comunque sia in grado di giocarsi una medaglia».

Filippo ci proverà anche sul mezzo giro. Così come la bravissima Dalia Kaddari, passata col secondo miglior tempo di ripescaggi­o, ma dopo una signora semifinale dietro ad Asher-Smith (Gran Bretagna...), unica europea quest’anno sotto i 22” (21”96), all’olandese Klaver e alla beniamina di casa Burghardt. A lottare per il podio ci sono anche la svizzera Kambundji e la danese Karstoft. Appuntamen­to stasera alle 22.22.

Ha ragione Pettorossi: facciamolo.

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