Corriere dello Sport

Tortu ci resta di bronzo «Non mi basta»

L’azzurro riporta l’Italia sul podio europeo dei 200 44 anni dopo Mennea, ma... «Sono orgoglioso, non contento: volevo l’oro. Gli altri ne avevano di più. Guardo già a Roma 2024»

- Di Franco Fava ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Sono più arrabbiato che felice per questo bronzo che pure vale molto per me e non era affatto scontato». Mancata per tre millesimi la finale ai Mondiali di Eugene, Filippo Tortu sale sul podio europeo dei 200 metri dopo stagioni (troppe) sempre in prima fila sui 100. Era arrivato a Monaco con il quarto tempo della stagione. Alla fine ha acciuffato il bronzo sulla scia degli scatenati britannici Hughes e Mitchell-Blake, quello che l’azzurro aveva beffato un anno fa nella fantastica rimonta d’oro dell’ultima frazione della 4x100 olimpica. Nella serata del doppio podio dei 3000 siepi, il sardo-brianzolo porta in dote all’Italia la nona medaglia a questi Europei. Un bottino che domani potrebbe arricchirs­i ulteriorme­nte con la marcia di Stano, avvicinand­o così il record delle 12 medaglie di Spalato 1990.

Era dai tempi di Pietro Mennea, con l’oro di Praga 1978 seguito a quello di Roma 1974, che uno sprinter azzurro non andava più sul podio nel mezzo giro di pista agli Europei. Solo in tre sono riusciti nell’impresa con il primo bronzo vinto da Sergio Ottolina nel lontanissi­mo 1962.

STRADA SEGNATA. Serata fredda e umida per aspirare a quel crono sotto i 20 secondi che la fiamma gialla rincorre dallo scorso settembre. Fino ad essere sceso a 20”10 proprio nella sfortunata semifinale iridata in Oregon, confermand­osi l’azzurro più veloce dopo il Pietro Mennea del 19”72, che fu record mondiale nel 1979 ed è tuttora primato europeo. Il crono finale di 20”27 non dice molto. Nemmeno quello di Hughes (20”07). Più accreditat­o sui 100, il britannico martedì sera era finito alle spalle di Marcell Jacobs con 9”99.

«Non ho sbagliato molto, sempliceme­nte gli altri ne avevano più di me» lamenta Tortu. Soprattutt­o il favorito Hughes. Mentre Mitchell-Blake è apparso alla sua portata soprattutt­o quando Filippo, dalla quarta posizione ai 50 metri, è riuscito ad ampliare la falcata e ad aumentare le frequenza, scavalcand­o l’altro britannico Dobson. Non avesse avuto qualche esitazione nella prima metà curva (quando è uscito di scena per crampi il turco Guliyev), forse avrebbe potuto meglio sfruttare la scia delle frecce di Sua Maestà. «Io ce l’ho messa tutta, ma non posso dire di essere contento, anche se vado orgoglioso di questa medaglia. Però era l’oro che desideravo, non avrei mai firmato per un metallo meno pregiato».

Giusto così. Ma ormai per lui la strada è segnata: avanti così sui 200 con saltuarie puntate sui 100, tanto per non perdere l’abitudine alle altissime velocità.

ROMA. «Con questa medaglia al collo mi sento già in corsa verso gli Europei di Roma tra meno di due anni. Mentre non ho deciso ancora se partecipar­e alle restanti tappe della Diamond League nelle prossime settimane». In fondo per Tortu questo successo è un ritorno al passato, dopo qualche passo falso nelle ultime due stagioni sulla distanza più breve. Messosi in evidenza da giovanissi­mo proprio sui 200, aveva poi abbandonat­o la di

medaglie stanza per dedicarsi alla velocità pura. L’amarcord era iniziato undici mesi fa, quando a fine stagione aveva siglato il personale a Nairobi con 20”11. «Negli scorsi anni per un motivo o l’altro non ero mai riuscito a preparare bene i 200. Stavolta invece è filato tutto liscio. Quello che mi manca ora è un crono sotto i 20”. Penso sia solo questione di tempo, di poco tempo». Non sono parole di circostanz­a, “dopate” dalla medaglia. Infine rammarico per la bocciatura della 4x100: «Brucia a me e ai miei compagni. Quando ai Mondiali gli Usa ci ostacolaro­no e facemmo reclamo, ci risposero che faceva parte del gioco. Oggi con la Turchia la giuria ha cambiato idea».

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Il tuffo di Filippo Tortu, 24 anni, sul traguardo. Ma l’argento va a Mitchell-Blake
FIDAL/GRANA Quella di Filippo Tortu è la quarta medaglia europea per l’Italia sui 200. Prima di Tortu c’erano stati gli ori di Pietro Mennea a Roma 1974 e Praga 1978 e il bronzo di Sergio Ottolina a Belgrado 1962 Il tuffo di Filippo Tortu, 24 anni, sul traguardo. Ma l’argento va a Mitchell-Blake

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