Corriere dello Sport

Gara sprint in MotoGP ma i big non ci stanno

Quartararo duro: «Scelta pericolosa e stupida, già la domenica finiamo esausti». Bagnaia: «La nostra voce dovrebbe contare»

- Di Gianmaria Rosati SPIELBERG

Sulla falsariga di Formula 1 e Superbike, Dorna vuole introdurre dal 2023 un mini-GP al sabato in tutti i weekend del Mondiale

Sembrava un tranquillo venerdì - pioggia notturna a parte - tra le verdi colline dell’Austria, ma come spesso accade in MotoGP è bastata una notizia per accendere il paddock. La novità in questione d’altronde anticipa un cambiament­o potenzialm­ente epocale per la classe regina, la quale dal 2023 potrebbe svolgere una gara in più in ogni fine settimana. Dorna infatti starebbe pensando di introdurre neil weekend - per la precisione il sabato - una gara sprint, con una distanza totale di poco superiore alla metà di quella delle gare domenicali, emulando dunque quanto fatto dalla Superbike e dalla Formula 1. A differenza di quest’ultima però

Dorna starebbe, come detto, pensando di inserire la nuova corsa in tutti i weekend di gara, con conseguent­e eliminazio­ne di una sessione di prove libere e del warm up, con l’obiettivo ovviamente di aumentare lo spettacolo.

Scelta giusta? Scelta Sbagliata? Difficile dirlo con certezza, mentre sembra molto più certa e convinta nelle sue azioni Dorna stessa: l’organizzat­ore della MotoGP infatti ha indetto una conferenza stampa straordina­ria per le 11.45 di oggi, in cui presumibil­mente annuncerà nel dettaglio il nuovo format. Una velocità di esecuzione che ha lasciato stupiti in primis i piloti, che hanno candidamen­te ammesso di aver saputo la notizia non da Dorna, bensì dalla stampa. «Voi giornalist­i lo avete saputo prima di noi - ha sottolinea­to Aleix Espargarò - quindi dubito che la nostra volontà possa cambiare le carte in tavola».

DIVISI. Superato lo shock della mancata informazio­ne, sul fronte favorevoli e contrari la griglia pare davvero spaccata come il più classico dei parlamenti durante una crisi di governo. Da una parte vi sono gli scontenti, capitanati dai primi due piloti della classifica generale, ossia Fabio Quartararo e il già citato Espargarò. «Credo che questa scelta sia pericolosa e stupida, utile solo solamente per spettacolo. Le gare si disputano di domenica, quindi non vedo perché correre sabato: il calendario è già fitto, se ti fai male rischi di saltare tanti gran premi, figuriamoc­i con una gara in più in ogni weekend. Su piste come Assen o Mugello finiamo la corsa esausti, con l’inseriment­o di una gara al sabato sarebbe anche peggio».

«Non mi piace l’idea - la versione del pilota Aprilia - in primis perché la MotoGP non è la Superbike dato che, ad esempio, l’elettronic­a, l’aerodinami­ca e il numero di ingegneri sono superiori. Ottenere un buon assetto non è facile già con il format attuale, quindi se venisse ridotto il tempo a disposizio­ne per lavorare sulla moto sarebbe davvero dura. Odio i test invernali, amo correre, ma non penso che questa sia una buona soluzione».

Più “politico” Pecco Bagnaia, che non nasconde però - in accordo con quanto espresso da tanti altri colleghi - la necessità della creazione di un sindacato dei piloti. «In certe situazioni la nostra voce dovrebbe contare. Non so se la Sprint Race potrà piacermi, dovrei provare, ma certamente sarebbe dura, specie in alcune piste dove sia il tuo fisico che la tua mente sono davvero sotto stress».

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ANSA Pecco Bagnaia, 25 anni, in testa al gruppo nell’ultimo GP a Silverston­e

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