Corriere dello Sport

Paradosso Max «Noi già migliori dell’anno scorso»

Il pari costringe subito la Juve ad inseguire «Zero gol subiti in 180 minuti Vero, abbiamo perso due punti però almeno la difesa funziona»

- Di Filippo Bonsignore

Subito in salita. Sono passate solo due giornate ma la Juve deve già inseguire, a due punti di distanza da Inter, Napoli e Roma, che arriverà sabato allo Stadium per il primo scontro diretto. Il passo indietro rispetto all’esordio con la rotonda vittoria sul Sassuolo è evidente. Di Maria non c’è e si vede eccome, perché l’argentino aveva acceso la luce, che stavolta resta a lungo spenta. Il Fideo aveva coperto le lacune creando da solo trame, occasioni e gol e invece torna la difficoltà a fare gioco e a servire Vlahovic. Così il bomber resta a lungo isolato, a galleggiar­e tra i centrali doriani. Il riassunto del primo tempo spiega molto, se non tutto: Dusan tocca solo tre palloni e su uno di questi rischia l’autorete. Non c’è velocità nella manovra bianconera, nessuno fa scattare la scintilla che può rompere l’equilibrio. Ci prova Kostic, che spreca nel finale la palla della vittoria; energia interessan­te arriva da Miretti: troppo poco. Il peso delle assenze è evidente, ma non è l’unica spiegazion­e che di difetti che appaiono eredità del recente passato e che non sono ancora stati cancellati.

DUE PUNTI PERSI. Così per il terzo anno consecutiv­o, la Juve non arriva a punteggio pieno dopo i primi due turni. «Peccato aver perso due punti» si rammarica Massimilia­no Allegri, che si sforza di trovare il lato positivo della notte di Marassi. «Di buono c’è che siamo partiti meglio dell’anno scorso - sottolinea - non abbiamo preso gol nelle prime due partite, un buon segnale, e hanno giocato giovani interessan­ti come Miretti e Rovella. E’ normale poi che si debba migliorare; abbiamo fuori Pogba, Chiesa, Di Maria, che sono giocatori importanti. Speriamo di recuperare, se non a novembre, almeno a gennaio, Chiesa e Pogba. Però vedo un’ottima intensità e una voglia di fare cose importanti. Rispetto alle concorrent­i siamo indietro ma non deve essere una vergogna: quando non vinci per due anni è normale essere indietro, ma ci vuole pazienza». Max analizza la gara: «Nel primo tempo, la Sampdoria ha corso tanto, ha chiuso tutti gli spazi e poi ha pagato nel secondo tempo. Noi invece all’inizio avevamo poca pazienza, eravamo un po’ troppo frettolosi, abbiamo giocato male dal punto di vista tecnico. Nella ripresa siamo venuti fuori, abbiamo fatto buone cose e anche Vlahovic è riuscito a giocare meglio. Abbiamo creato un paio di situazioni favorevoli, compresi il gol annullato a Rabiot e l’occasione nel recupero con Kostic. Ora bisogna migliorare la condizione ma dentro la squadra c’è grande unità di intenti, sapendo che vincere è una cosa molto, molto difficile». La Juve, in ogni caso, non è ancora quella vera. Un aiuto a colmare le lacune tecniche e anche le assenze può venire dal mercato, anche se Allegri non si sbottona: «Al mercato ci pensa la società, che si sta muovendo bene. Noi dobbiamo soltanto lavorare con grande umiltà e con grande rispetto per migliorare e acquistare sicurezza che arriva soltanto con i risultati. Le valutazion­i si faranno a fine anno».

«Nel primo tempo poco pazienti e lucidi. Peccato per il gol annullato»

PERIN. Mattia Perin, ancora titolare dopo l’infortunio di Szczesny, ha salvato il risultato in avvio su Leris: «E’ un pareggio che ci deve servire per capire dove migliorare, per portare a casa queste partite. Ci lascia l’amaro in bocca, ma deve essere costruttiv­o, per capire dove andare a mettere le mani. Abbiamo subìto una sola occasione, siamo stati solidi dal punto di vista difensivo».

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GETTY/LAPRESSE Cuadrado (34 anni) e Rugani (28)

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