Rabiot, dalla valigia in mano al gol annullato dal Var
Dal Sassuolo alla Sampdoria, la Juve è già cambiata molto. Per forza più che per scelta, perché l'infortunio ad Angel Di Maria aveva costretto Max Allegri a rivedere i suoi piani che pure erano stati stravolti dal lungo stop di Paul Pogba. Dal Sassuolo alla Sampdoria, tra le le novità anche o soprattutto Adrien Rabiot. Che a Ferragosto era sì squalificato, ma anche con almeno un piede fuori dalla Juve: il club bianconero aveva accettato l'offerta del Manchester United da 20 milioni più bonus, Veronique Rabiot però non indietreggiava di un centimetro rispetto alle richieste economiche presentate da subito ai
Red Devils, nemmeno il blitz torinese di John Murtough aveva convinto la mamma-agente ad abbassare le pretese. Così lo United si è ritirato, così la Juve ha dovuto rivedere i propri piani sul mercato, così Rabiot è rimasto a disposizione di Max Allegri. Che lo ha sempre considerato un titolare, non a caso contro la Sampdoria lo ha gettato subito nella mischia: specialmente in assenza di Pogba, la prima alternativa per il ruolo di mezzala sinistra resta proprio Rabiot. Passato in una settimana dall'essere spettatore con la valigia in mano al diventare l'unico centrocampista in campo per novanta minuti più recupero.
LA PARTITA. Ci si aspettava un segnale forte da lui, almeno se lo aspettava il tecnico bianconero. Invece la prova di Rabiot è scivolata via in linea con quello che è stato fin qui il suo percorso triennale alla Juve. Sotto ritmo e sotto tono, utile nello spezzare il gioco ma mai incisivo palla al piede, un po’ troppo molle quando al termine di una bella triangolazione con Filip Kostic ha calciato debolmente di destro tra le mani di Emil Audero al 35’. Non ha giocato malissimo, però nemmeno ieri (che serviva) è stato decisivo, anche se il gol lo aveva pure segnato facendosi trovare al posto giusto sull’assist di un Dusan Vlahovic partito in fuorigioco appena prima del secondo cooling break. Insomma, è stato sempre il solito Rabiot, utile se non fondamentale per gli equilibri di Allegri, ma sempre lontano dagli standard che ci si dovrebbe aspettare da un giocatore pagato come un top player (7 milioni netti) senza necessariamente inseguire le cifre che hanno portato alla rottura con lo United rendendo molto più complicato il piano finale del mercato bianconero.
Adrien, più luci che ombre. Però non è riuscito a essere incisivo