Corriere dello Sport

Mourinho vuole due rinforzi «E la società è d’accordo»

«Non serve piangersi addosso I Friedkin e Tiago Pinto mi hanno subito chiesto come intervenir­e»

- Di Roberto Maida ROMA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Apunteggio pieno, nonostante lo shock per Wijnaldum e l’ansia per Zaniolo. Due vittorie per 1-0 che non sono un inno allo spettacolo ma tengono in aria la Roma, troppo sfortunata per meritare critiche. È un inizio di campionato incoraggia­nte, nonostante tutto, aspettando che la squadra riesca a sprigionar­e la qualità offensiva di cui dispone. E che la nube nera degli incidenti si allontani da Trigoria.

Se a Salerno la partita era stata decisa da Cristante, contro la Cremonese è bastato un calcio d’angolo sul quale è svettato Smalling: una liberazion­e per i 61.000 dell’Olimpico che hanno trepidato davanti a Dessers, già battuto a Tirana, e per la catena di disavventu­re capitate. José Mourinho non ha l’aria contenta. Ma il risultato non c’entra. C’entra il resto. «Non è stata una partita facile - ammette - e per questo faccio i compliment­i alla Cremonese e al suo allenatore Alvini, che sono una squadra vera. Se io avessi perso due volte come è capitato a loro, sarei molto arrabbiato. Purtroppo noi non eravamo nello stato emotivo ideale, eravamo addolorati per l’infortunio di Gini, un ragazzo sempre sorridente che si era integrato subito nel gruppo. E con il passare dei minuti, rendendoci conto che il gol non arrivava, abbiamo pagato la pressione».

POCHI GOL. La Cremonese gli ha messo paura, anche perché la Roma ha sprecato troppe occasioni: «Nei primi 20-25 minuti avremmo dovuto segnare e forse anzi chiudere la partita con un paio di gol. Lì è stato fantastico Radu che ha parato tutto. Poi è stato più difficile, anche a causa del terreno che è diventato un campo di patate. Veramente orribile. Ma non sono preoccupat­o: chi non guarda le nostre partite e nota che abbiamo vinto due volte per 1-0 potrebbe avere una percezione sbagliata. Noi siamo una squadra molto offensiva, che attacca sempre con sei uomini. I gol quando hai gente come Dybala, Abraham, Zaniolo o Pellegrini arriverann­o:

per adesso teniamoci i tre punti che in un campionato equilibrat­o possono essere molto importanti. La preoccupaz­ione adesso è solo per Nicolò che starà fuori per un po’».

«Due 1-0 danno un’impression­e sbagliata: i gol arriverann­o»

IL MERCATO. È incredibil­e la combinazio­ne negativa che in 24 ore gli toglie due giocatori determinan­ti: «È la vita, piangere non aiuta. Avevo in testa diverse strategie, tante combinazio­ni, invece siamo di nuovo pochi in certe zone del campo. Ma può succedere, dobbiamo guardare avanti». Guardare avanti significa rivolgersi al mercato: «Sono decisioni della proprietà e del direttore. Loro sanno chi vorrei e conoscono le difficoltà extra determinat­e dagli infortuni, ma lavoriamo tutti insieme per cercare la migliore soluzione possibile. Non ci sono opinioni diverse da questo punto di vista. Anzi, subito dopo l’infortunio di Gini, sono stati i Friedkin e Tiago Pinto a chiedermi se avessi bisogno di un sostituto». La priorità è un attaccante o un centrocamp­ista? Mourinho risponde senza giri di parole: «Mi servono tutti e due». A questo punto la Roma non prenderà un quinto difensore centrale: «Dietro possono scalare all’occorrenza Cristante o Matic. Abbiamo bisogno di un centrocamp­ista che possa arricchire l’organico, sono sicuro che la mia società farà il massimo per accontenta­rmi».

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GETTY José Mourinho, 59 anni
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