Con il Twente più Cabral che Jovic
Il centravanti da 10 gol in 14 partite di Europa League nella stagione 2018-19 o il centravanti che in Conference League dimostra di trovarsi a proprio agio come nel salotto di casa (con quello realizzato contro il Twente sono adesso 14 gol in 13 partite nelle varie fasi della competizione). Perché di missione Europa si tratta comunque e non fa differenza dove quei gol sono stati segnati: è il dubbio che sta accompagnando la squadra viola in queste ore di avvicinamento al ritorno dei playoff.
CABRALINVANTAGGIO. Più motivi portano a ritenere che toccherà di nuovo all’attaccante brasiliano: uno su tutti, le scelte di Italiano per la partita di domenica pomeriggio a Empoli, poi l’alternanza tra i due in queste prime tre partite ufficiali (Jovic con Cremonese ed Empoli, Cabral appunto nel mezzo con il Twente) e, infine, la rete del due a zero segnata all’andata sullo splendido assist di Sottil. Gli permettono di avere quel vantaggio da conservare e sfruttare da qui a domani pomeriggio, quando il tecnico siciliano tirerà le fila del turnover in campionato e degli allenamenti, rifinitura in terra d’Olanda compresa, per sdoganare la formazione di partenza. Se invece dovesse lasciarsi anche il giovedì mattina per decidere, potrebbe essere un segnale.
JOVIC CI PROVA. Perché l’ex Real Madrid a Italiano piace da morire (e questo nulla toglie alla considerazione per Cabral) e lo ritiene un perfetto finalizzatore da area di rigore, ma sa anche che il serbo deve recuperare la miglior forma fisica per poter dare un seguito concreto all’istinto naturale e arrivare prima degli altri su un pallone in area avversaria. I tanti minuti che gli ha concesso nelle due gare di campionato (100 con i recuperi al debutto e 87 al “Castellani”) sono il modo adottato dall’allenatore viola per migliorarne la tenuta fisica, mancando il tempo per allenarsi. E qui torna in ballo la vicinanza tra un impegno e l’altra che sposta di conseguenza il favore dalla parte di Cabral. Non solo per quello. Tanto peso ce l’ha la confidenza col gol dimostrata dall’ex Basilea in Conference League (un anno fa di questi tempi faceva sfracelli in proprio con la maglia dei rossoblù svizzeri) e, nello specifico, con la difesa del Twente che giovedì scorso ha fatto fatica a prendergli le misure. Bel dubbio, tutto sommato: se l’uno o altro poi schierato dovesse confermare l’attitudine, la Fiorentina probabilmente non avrebbe problemi ad essere dentro l’urna al sorteggio di venerdì a Istanbul.
La rete segnata agli olandesi è un’ulteriore chiave per la scelta