Corriere dello Sport

«Negli errori trovo la forza per ripartire»

«Ho dei punti deboli, altrimenti avrei vinto 10 medaglie in 10 gare Ci lavorerò, è così che mi carico. E nei 1.500 devo essere più umile»

- Di Paolo de Laurentiis ROMA

17giugno-21 agosto: le nove settimane e mezzo di Paltrinier­i sono un film a luce d’oro. Un campionato del mondo, un campionato europeo, quattro gare in vasca, sei in acque libere con un bottino di 8 medaglie cinque delle quali d’oro. Ha vinto in tutte le distanze: oro mondiale nei 1.500 e nella 10 chilometri, oro europeo negli 800, nella 5 chilometri e nella staffetta 4x1.250. Eppure...

«C’è qualcosa da aggiustare».

Possibile? Con una serie di risultati che sazierebbe qualsiasi altro atleta?

«Ho fatto molte cose positive quest’anno ma ce ne sono state anche di negative. Il 1.500 di Roma (secondo alle spalle di Romanchuk, ndr) poteva venire meglio, mentre in acque libere ho sofferto molto le onde: voglio tornare in mare per lavorare su qualche soluzione».

Gli errori del 1.500?

«Le cose tecniche sono una conseguenz­a di un approccio da rivedere: ho voluto strafare partendo troppo forte».

Qual è la morale?

«Ho capito di essere ancora ad altissimo livello ma la vasca in questi giorni mi ha insegnato che devo essere più equilibrat­o, calmo, umile. In mare invece devo imparare ad affrontare le situazioni scomode».

Otto medaglie in dieci gare e parliamo di errori e umiltà?

«Il conto per me ha un valore relativo. Ero partito per vincerne dieci ma devo ammettere che ho dei punti deboli. È così che vivo le cose e mi do la carica. ».

Errori a parte, dimenticat­a la mononucleo­si pre-olimpica? «Avevo bisogno di una stagione così, piena, senza problemi fisici e sempre ad alto livello. È stato importante per ritrovare fiducia nel cammino verso Parigi anche se ora fisicament­e sono distrutto».

Cosa resta di Roma 2022? «A parte i risultati, l’affetto del pubblico. Ho visto ragazzi piangere di emozione per me e ho fatto fatica a crederci».

È l’amore per i campioni.

«Ho avuto bisogno di tempo per metabolizz­are. Ma alla fine anche io sono così: di fronte a un’impresa sportiva mi emoziono quasi fino alle lacrime. Aver visto di essere io a far emozionare gli altri è il ricordo più bello di questi giorni».

«A volte tendo a esagerare mentre dovrei stare più calmo»

«Avevo bisogno di una stagione così piena dopo la mononucleo­si»

Come si resta ad alti livelli per così tanto tempo?

«Il problema più grande è rimettersi in gioco, la sfida. I fat

ti dimostrano che ci sono cose che sbaglio, voi dite che succede perché siamo umani e non possiamo vincere sempre. Ma il mio spirito mi dice che voglio vincere sempre e quindi lavoro sui miei errori, tecnici e non solo».

Tamberi è...

«Un amico, io mi rivedo nel suo spirito. A volte non dobbiamo neanche parlarci, riconosco nel suo sguardo prima della gara le sensazioni che provo io. Siamo in grande sintonia».

Il dualismo con l’atletica?

«Non esiste. Loro hanno fatto un’Olimpiade super e si stanno riconferma­ndo. I percorsi sono diversi, quello del nuoto viene più da lontano, il loro più recente. Insieme diamo una bella immagine dell’Italia».

Mare o piscina?

«Il mare mi ispira, è libertà. L’inseriment­o delle acque libere mi ha aiutato molto in questi anni. Non avrei retto a nuotare soltanto in piscina».

Il calendario così fitto costringer­à a scegliere?

«Razionalme­nte rispondo di sì. Ma poi se rinuncio a qualcosa mi dispiace. Diciamo che le priorità, in ottica olimpica, sono la 10 chilometri e i 1.500 proprio quelle che a Roma mi sono venute peggio, anche se lo ho vinte a Budapest. Dopo il 2024 vedremo, non ne ho la più pallida idea».

Il 2023 per fortuna sarà un anno normale.

«Ci sarà il Mondiale di Fukuoka in estate. Il problema sarà nella stagione successiva perché prima di Parigi c’è in calendario un Mondiale a gennaio e un Europeo ancora da decidere. Valuterò bene le cose».

Pronto per le vacanze?

«Sì, ho bisogno di staccare. Andrò in Messico con Ros (Rossella Fiamingo, la fidanzata spadista, ndr). Per un po’ niente acqua».

Ma a settembre si ricomincia.

«Sì, gradualmen­te. Ci sono anche tre tappe del circuito Dominate the Water (Taranto, Asinara-Stintino, Positano dal 10 settembre in poi, ndr) che sto organizzan­do. Mi piace l’idea di far avvicinare la gente al mare in modo responsabi­le».

«Ho visto tifosi piangere per me: è l’emozione più forte di Roma ‘22»

«Nuoto e atletica danno una bella immagine dell’Italia»

Pronto a gareggiare anche lì?

«Ci sarò ma mi perdoneret­e se non mi troverete proprio al massimo della forma...»

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