Corriere dello Sport

L’azzurro è stregato Immobile in tribuna

Un lieve infortunio pregiudica il suo rilancio a San Siro Contrattur­a al bicipite femorale della coscia destra. Mancini: «Non volevamo rischiarlo»

- Di Fabrizio Patania INVIATO A MILANO

L’azzurro tenebra di Immobile servito a colazione ieri mattina, come un piatto freddo, scoprendo la lista dei convocati consegnata all’Uefa entro la mezzanotte dal ct Mancini senza il suo nome. Niente Inghilterr­a e chissà se domani il capitano della Lazio riuscirà a volare in Ungheria. Sembra un sortilegio, una maledizion­e: non riesce a svoltare in Nazionale. Ciro a Coverciano aveva spiegato come e perché avesse maturato la decisione di proseguire la carriera azzurra. A San Siro si è seduto in tribuna. Lieve contrattur­a al bicipite femorale della coscia destra. Gli accertamen­ti clinici, eseguiti giovedì a Firenze e prima che l’Italia salisse sul treno per Milano, avrebbero svelato un piccolo ematoma. Da verificare e ricontroll­are oggi, forse con controlli incrociati. Gli staff medici della Federazion­e e della Lazio in contatto. «Ha un piccolo fastidio, abbiamo deciso di non rischiare» la spiegazion­e di Mancini in mattinata, quando gli azzurri dovevano sottoporsi alla rifinitura in cui è stato preso un indirizzo tattico definitivo: 3-52 con Raspadori e Scamacca in attacco, dentro Toloi, assetto da battaglia per respingere gli inglesi. Niente 4-3-3 e Cancellier­i sbalzato dal ballottagg­io con Gabbiadini alla tribuna.

VIGILIA. La decisione del ct, maturata tra le 22 e le 23, poco prima di inviare la lista all’Uefa, va calata nel contesto dei rapporti tra Lazio e Figc (per quanto le parti abbiano escluso tensioni o contrasti nelle ultime ore) e al pregresso di Immobile (si ricorda il caso prima di Italia-Svizzera con lo scontro tra Lotito e i medici azzurri) senza trascurare la cronaca. Il rebus formazione riguardava il modulo e l’allestimen­to del tridente, non la presenza di Ciro, dato per titolare sicuro all’interno dello spogliatoi­o. Voleva giocare. Nessuna indiscrezi­one legata alla possibilit­à che saltasse l’Inghilterr­a. Mancini, se lo coltivava, era stato abilissimo a non svelare il dubbio. Ciro era convintiss­imo di scendere in campo a San Siro anche se da un paio di giorni avvertiva un lieve affaticame­nto e i muscoli pesanti. Domenica a Cremona aveva raccontato di essere arrivato esausto agli ultimi venti minuti. Impossibil­e mantenere certi ritmi. Sarri lo ha utilizzato a tempo pieno, senza turnover.

DECISIONE. La Lazio, temendo il rischio di perderlo a lungo, giovedì ha spinto e sollecitat­o i controlli federali post allenament­o. Il timore di un infortunio esisteva. Così Mancini e lo staff medico, guidato dal prof Ferretti, nella riunione serale svolta all’hotel Melia di Milano, hanno preso la decisione di risparmiar­e Ciro. Scelta prudenzial­e, dettata dalla delicatezz­a del caso e dall’esigenza di salvaguard­are i rapporti con i club, a maggior ragione trattandos­i della Lazio: oltre all’infortunio, si sarebbe rischiato un nuovo caso diplomatic­o. Lazzari e Zaccagni a giugno, non senza polemiche, lasciarono Coverciano per motivi fisici su cui non esisteva identità di vedute. Sarri e Lotito, con l’alibi delle critiche e la necessità di gestirsi a 32 anni, più volte hanno invitato Ciro a mollare l’Italia. Fatti acclarati, non opinioni, su cui ci sarebbe da discutere. Restiamo alla cronaca.

Oggi nuovi controlli Lui spiega: «Spero di recuperare per Budapest»

SVILUPPI. Oggi Ciro verrà sottoposto a nuovi accertamen­ti dai medici federali ed è assai probabile che lo controlli anche la Lazio, approfitta­ndo del rientro a Roma. Gli azzurri verranno lasciati liberi qualche ora per esercitare il proprio diritto di voto. Ritrovo fissato domani. Immobile tornerà a casa, se non altro per rivedere la famiglia dopo una decina di giorni. Gli esami detteranno l’agenda: Mancini deciderà in giornata se portare Immobile in Ungheria o meno. Sarri e il popolo laziale pensano allo Spezia. Sono spaventati dall’idea che possa peggiorare il quadro clinico. Ciro non s’è mai tirato indietro: vale per la Lazio e per la Nazionale. Un doppio incarico sempre più complicato da sopportare. Dopo la partita ha spiegato: «Sto bene, ho un piccolo edema. Volevo giocare, spero di recuperare per Budapest ma aspettiamo gli esami».

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GETTY IMAGES Ciro Immobile

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