Maignan, un mese fuori dalla Champions
Di nuovo ko dopo 7 giornate di campionato e 2 di Coppa Lesione al polpaccio in Nazionale, il portiere salta le sfide col Chelsea (e la Juve). In attesa del ritorno con la Dinamo, entra in lista Tatarusanu
Il polpaccio ha giocato un brutto scherzo a Mike Maignan, già certo di non poter restare in ritiro con la Francia: la Champions League però bussa alla porta del Milan, che ieri sera ha conosciuto le reali condizioni del proprio guardiano. Il guaio è stato valutato ieri dalla federazione francese con una risonanza, dopo l’infortunio nella partita contro l’Austria: lesione al gemello mediale del polpaccio sinistro. Così adesso il Milan potrà avvalersi dell’articolo 46.2 presente nel regolamento Uefa che permette di sostituire un portiere (qualora ce ne fossero solo due) nella lista Champions in caso di infortunio con prognosi superiore ai trenta giorni. I tempi di recupero sono questi, l’Uefa ne prenderà atto nelle prossime ore una volta acquisita la documentazione medica dal club rossonero. I conti sono presto fatti: la fase a gironi di Champions termina il 2 novembre, manca poco più di un mese e i campioni d’Italia nella lista A hanno inserito solamente Mirante oltre a Maignan nel reparto. Le valutazioni, al netto della sicura assenza del francese per il doppio appuntamento col Chelsea, tra il 5 e l’11 ottobre, promuovono Tatarusanu. Il rumeno è l’attuale escluso, adesso inserito tra i giocatori impiegabili in Europa con Maignan in standby per trenta giorni. Rientrando, presumibilmente, per giocare contro Dinamo Zagabria e Salisburgo. Da Parigi ieri delineavano il suo ritorno in campo con il Milan nell’arco delle prossime due-tre settimane: indiscrezione poi confermata col passare delle ore. E’ indubbiamente quello rossonero il club italiano che paga il conto più salato rispetto alla Nations League e alla pausa delle nazionali. L’atalantino Koopmeiners, per esempio, è meno grave del previsto e si fermerà in Olanda. Maignan, come l’anno scorso, si è bloccato dopo sette partite di campionato e due di Champions League.
SLIDING-DOORS. Già l’anno scorso Tatarusanu – con tanto di rigore parato a Lautaro Martinez nel derby – si è ritrovato prima scelta in corso d’opera. Giocando in tutto nove partite con il Milan. Quella volta Maignan, operato al polso nel mese di ottobre, saltò tutta la parte centrale del girone di andata. Un autunno di cambio obbligato in porta, contenente dodici gol incassati dai rossoneri in quella fase. Non è che il Milan attuale se la passi meglio, ha preso dieci gol in nove partite stagionali: ecco perché perdere una sicurezza come Maignan agita ancora di più Pioli, che nell’arco di cinque giorni ha già registrato lo stop di tre titolarissimi. Presentarsi a Stamford Bridge con Mirante come guardiano il 5 ottobre, non è il migliore degli scenari in questo momento. Il Chelsea attende il Milan due volte in sei giorni, nel mezzo c’è anche la sfida con la Juve.
MALEDIZIONE. Riepilogando: Theo Hernandez, Tonali e adesso Maignan. Rischia di sgretolarsi a colpi di infortuni, il Milan. Col regista che si è fatto “riaccompagnare” a casa dalla Nazionale, diretta a Milano due giorni fa, dopo aver accusato un problema muscolare. Una vera maledizione, ora allargata alla necessità di attrezzarsi per l’indisponibilità a medio-termine di Maignan.