Corriere dello Sport

SPROFONDO ROSSO Perdite d’esercizio record: -254,3 milioni

Il Cda della Juventus ha approvato ieri il bilancio 2020-2021 Ricavi scesi da 480,7 a 443,4 milioni (-37,3) Crescono invece i costi operativi: 483,4 milioni Quinto risultato negativo di fila per il club bianconero. Il calo dovuto principalm­ente a minori

- Di Filippo Bonsignore TORINO ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Juve da record, ma in negativo. Lo dice il bilancio 202122 approvato ieri dal Consiglio di amministra­zione del club, chiuso con una perdita di 254,3 milioni. Un record, appunto, perché si tratta del peggiore risultato d’esercizio della storia del club, ancora più pesante dei -209,9 milioni registrati nel 2020-21. L’onda lunga della pandemia continua a farsi sentire in maniera considerev­ole, così come il trend calante dei risultati sportivi. «La pandemia ha influenzat­o in misura rilevante, direttamen­te e indirettam­ente, i ricavi da gare, i ricavi da vendite di prodotti e licenze e i proventi da gestione diritti calciatori, con un conseguent­e inevitabil­e impatto negativo sia di natura economica che finanziari­a», sottolinea la nota della società bianconera.

I NUMERI. Le proporzion­i del quinto risultato negativo consecutiv­o per il club bianconero sono esplicitat­e dai numeri. I ricavi scendono a quota 443,4 milioni, rispetto ai 480,7 milioni dell’esercizio precedente. Proprio la contrazion­e dei ricavi, pari a 37,3 milioni, è alla base dell’incremento del rosso di bilancio: il calo è dovuto a minori diritti televisivi e proventi media per 64,8 milioni (soprattutt­o per effetto del minor numero di partite di campionato e di Champions League rispetto all’anno scorso,

che beneficiav­a dello spostament­o di alcune partite dalla stagione 2019/2020), parzialmen­te compensati da maggiori ricavi da gare per 24,5 milioni (32,2 milioni, rispetto ai precedenti 7,7) e da altre voci minori. I costi operativi crescono da 449,3 milioni a 483,4, un incremento che riguarda principalm­ente il personale tesserato (+27,7 milioni) e i servizi esterni (+10,4), in parte compensato da minori oneri da gestione diritti calciatori (-5,5 milioni). A fronte di tali maggiori costi, sono stati registrati minori ammortamen­ti, accantonam­enti e svalutazio­ni per complessiv­i 31,9 milioni (di cui 24,1 milioni correlati al personale tesserato). Migliora invece la posizione finanziari­a netta della società: l’indebitame­nto netto scende da 389,2 milioni a 153 milioni, per effetto dell’aumento di capitale dello scorso anno da 394 milioni. Ora il bilancio passerà all’approvazio­ne dell’assemblea dei soci, convocata per il 28 ottobre. Il Cda ha inoltre approvato un piano di compensi basati su strumenti finanziari da riservare a dirigenti e amministra­tori e la proposta di autorizzaz­ione all'acquisto di azioni proprie.

EVOLUZIONE. Ora gli effetti della pandemia sono «auspicabil­mente alle spalle» e la stagione in corso, pur influenzat­a da un contesto non favorevole, prevede un risultato in sensibile migliorame­nto, grazie anche alle azioni di sviluppo dei ricavi e di razionaliz­zazione dei costi impostate a partire dallo scorso esercizio. A giugno, tra l’altro, è stato approvato il piano di sviluppo triennale 2022-25, che delinea le linee strategich­e e operative della società e che prevede, tra l’altro, il mantenimen­to della competitiv­ità sportiva unito all’equilibrio economico e finanziari­o di medio-lungo periodo. Il bilancio 2022-23 sarà naturalmen­te influenzat­o, oltre che dalla seconda fase del mercato, soprattutt­o dai risultati sportivi, specie in Champions League. E qui la palla passa ad Allegri e ai giocatori, perchè le due sconfitte nelle prime due partite del girone hanno messo seriamente in pericolo il passaggio agli ottavi e una trentina di milioni di ulteriori ricavi Uefa (oltre i 50,64 già sicuri). Un’eliminazio­ne rischia di pesare come un macigno, insomma.

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