Corriere dello Sport

Caso Pogba: Mathias posta messaggi e video pre-registrati

Il fratello lancia accuse a Paul dal carcere rivelando il presunto ricorso di un mago per sortilegi

- VELENI di Davide Palliggian­o ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Se leggete questo messaggio significa che il mio bot avrà fatto il suo lavoro di invio automatico. Significa anche che non sono più libero, per mano degli scagnozzi di mio fratello o per la polizia. Quindi, le calunnie nei miei confronti per farmi tacere avranno funzionato». Comincia così una lunga serie di tweet di Mathias Pogba, il fratello maggiore di Paul in custodia cautelare dalla scorsa settimana con le accuse di tentativo d’estorsione e minacce. Attraverso dei messaggi programmat­i in anticipo, però, è riuscito a twittare e postare dei video su Tik Tok che ancora una volta raccontano la sua versione dei fatti. Mathias descrive Paul come un «un grande ipocrita, manipolato­re, subdolo, criminale», sullo sfondo di un conflitto con la sua famiglia, a cui secondo il fratello maggiore avrebbe voltato le spalle. Tra le accuse più gravi, quella di avere «sempre avuto attorno a sé criminali e delinquent­i, a cui ha fatto ricorso da un lato per proteggers­i dalla strada e dall'altro per far sì che loro facessero cose per lui».

Un’altra frecciata è diretta a Pimenta nuova manager del giocatore

IL MARABUTTO IBRAHIM.

Le accuse più curiose, invece, riguardano l’ormai celebre marabutto, il santone islamico a cui lo juventino si sarebbe affidato in passato. Si chiama Ibrahim, detto Grande, parente dell’ex giocatore Alou Diarra e che Paul avrebbe conosciuto per la prima volta tramite Serge Aurier, ex terzino del Psg e ora al Nottingham Forest. Sarebbe stato pagato più volte da Pogba, fino a un massimo di 100 mila euro a prestazion­e. L’invasione di falene nella finale dell'Europeo 2016 allo Stade de France fu una delle prime ‘opere’ di Ibrahim, non sufficient­e ai Bleus per battere il Portogallo, che tuttavia perse Cristiano Ronaldo dopo pochi minuti per infortunio. "Grande" avrebbe inciso anche sul Mondiale 2018, nel quale il centrocamp­ista della Juve fu protagonis­ta. Da quel momento in poi il legame tra i due sarebbe diventato ancora più stretto, con lo stregone quasi parte della famiglia e invitato all’Old Trafford quando Pogba giocava a Manchester. Tra le richieste, durante quel periodo, ci fu quella di colpire Kylian Mbappé prima della partita di ritorno degli ottavi di Champions tra il Psg e i Red Devils del marzo 2019. «Su richiesta di Paul, il mago è stato incaricato di neutralizz­are Mbappé, che stava allora vivendo una rapida ascesa, superando di gran lunga la notorietà di Paul» racconta Mathias. In quella partita, lo United vinse nonostante una squadra imbottita di riserve e Mbappé fu tra i più deludenti in campo.

Il fratello maggiore, in carcere insieme ad altri tre indagati, ha puntato il dito anche contro Rafaela Pimenta, che ha preso il posto di Mino Raiola nella gestione della carriera di Paul. «L’ho chiamata per chiedere aiuto perché la mia vita e quella della mia famiglia erano in pericolo, ma lei mi ha ignorato - ha concluso -. Si è infiltrata all'interno della famiglia riuscendo a diventare la seconda madre di mio fratello, indispensa­bile a tal punto da non fare più niente senza averla prima consultata». L’ennesima, potente, frecciata di una brutta storia familiare.

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GETTY Paul Pogba, 29 anni

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