Corriere dello Sport

Ecco Sinisa e parte la festa

Oggi ha un controllo all’ospedale, ieri è arrivato e ha incontrato i tifosi Due gruppi della curva sapevano dell’impegno sotto le Due Torri e hanno chiesto di vedere il tecnico

- Di Giorgio Burreddu BOLOGNA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sulla targa hanno fatto scrivere «A Sinisa, uomo vero, bolognese come noi. Con Stima, Affetto e Riconoscen­za». E poi gli hanno dato la bandiera della Serbia, la stessa che hanno portato in giro per tutti gli stadi d’Italia. Che sorpresa per Sinisa Mihajlovic, arrivato ieri sera a Bologna (oggi avrà alcune visite mediche e poi ripartirà per Roma). L’ex tecnico rossoblù ha incontrato alcuni gruppi della Curva, quelli del Settore Ostile e i Mai Domi.

POLEMICHE ALLE SPALLE.

Un segno di affetto, di amore, di riconoscen­za, lontano anni luce da ormai vecchie polemiche sul cambio di panchina. Non abbiamo chiesto nulla in merito all’aspetto tecnico, fanno sapere i tifosi. Il loro è stato solo un gesto d’affetto per un allenatore che è divisivo per molti, un collante per tanti altri. Con Mihajlovic c’era anche la moglie, Arianna. La sorpresa è durata poco più di venti minuti, Mihajlovic ha fatto selfie con tutti, qualche abbraccio, strette di mano e qualche autografo.

AFFETTO. Il 6 settembre la società comunicava ufficialme­nte la scelta di esonerare Mihajlovic. L’ad Fenucci, che Sinisa lo considera «un amico», ha sempre parlato di scelta «dolorosiss­ima», «molto sofferta». Al posto del tecnico serbo è arrivato Thiago Motta. Durante la partita contro la Fiorentina, quella guidata da Vigiani e vinta dai rossoblù, non era apparso nessuno striscione, né erano stati fatti cori per Mihajlovic.

IL SILENZIO DELLA CURVA.

Una scelta precisa da parte di tutta la curva, o di una buona parte, che aveva pensato di evitare ulteriori discussion­i. Ma appena si è presentata l’occasione, Mihajlovic ha ricevuto tutto l’affetto del mondo rossoblù. Un gesto, quello di ieri, non lontano da Piazza Maggiore, il cuore della città, lì dove lo scorso 17 novembre, a Palazzo D’Accursio, Mihajlovic riceveva la cittadinan­za onoraria. Il gesto voluto dal Comune e diventato reale dieci mesi fa non svanirà mai. Così come l’affetto della gente.

Selfie e una targa preparata apposta per l’occasione da parte degli ultras

FESTA. Ne è prova proprio la piccola improvvisa­ta di ieri. I tifosi, venuti a conoscenza della visita di Sinisa a Bologna, hanno chiesto al tecnico un rapido incontro per la consegna della bandiera e della targa. Mihajlovic ha detto subito di sì, stando al gioco, scherzando con i ragazzi della curva che tante volte hanno supportato l’allenatore. Mihajlovic, 53 anni, era arrivato a Bologna la prima volta nel 2008/2009, quella era stata la sua prima esperienza di allenatore. Bis concesso dal 2019 fino all’inizio di questo campionato. In totale (nelle due esperienze) Sinisa ha colleziona­to sulla panchina rossoblù 157 panchine.

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Sinisa Mihajlovic coi tifosi e la targa consegnata dagli ultras

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