Cagliari, Radunovic gigante invalicabile
L’erede di Cragno ha già conquistato tutti con i fatti Il portiernone serbo (194 cm) protagonista tra i pali e punto di forza della squadra rossoblù
Ha dovuto raccogliere la pesante eredità di Alessio Cragno. E per farlo ci ha messo tutto l’impegno possibile nel suo primo campionato da protagonista. Tra alti e bassi, tra soddisfazioni e amarezza, Boris Radunovic, gigante serbo a difesa della porta del Cagliari, dovrà ora ingranare la quarta per dimostrare di poter meritare un posto nel calcio che conta.
MOMENTO OK - La grande delusione vissuta per la rete di Cheddira, che è riuscito a sfruttare forse l’unica incertezza della sua partita, gli è rimasta dentro a lungo. Ma già dall’inizio della settimana, il numero uno rossoblù avrà solo un pensiero: mettere nel mirino il Venezia per abbassare la saracinesca davanti alla sua porta. Contro il Bari, aveva pregustato un pomeriggio dalle grandi soddisfazioni, a caccia del terzo clean sheet consecutivo. A rovinargli la festa è stato l’attaccante marocchino biancorosso, ma quell’episodio non può aver cancellato i progressi che l’estremo difensore serbo ha messo in mostra in questo avvio di stagione. Non era facile convincere dopo tanto tempo passato a guardare gli altri colleghi di reparto fare da protagonisti tra i pali. E ora che è arrivato, a ventiquattro anni, il suo turno, Radunovic non ha certo alcuna intenzione di farselo scappare. Anche perché essere un portiere affidabile e decisivo nel torneo cadetto, potrebbe garantirgli un posto nella massima serie a stretto giro. Certo, il sogno sarebbe riuscirci con la maglia del Cagliari, ma in ogni caso al momento quello che più gli interessa è riuscire a convincere anche i più scettici sulle sue qualità.
GIGANTE BUONO
- Fino ad ora ci è riuscito solo in parte. Vivendo centottanta minuti da vero eroe contro il Modena ma soprattutto in casa del Benevento. Le sue parate e le sue uscite hanno rassicurato il reparto. E quando ha messo i suoi 194 centimetri al servizio della squadra, il primo impatto è stato un mix tra l’attesa per capire quale sarebbe potuto essere il suo rendimento e l’apprezzamento per quanto fatto. Del resto, il ruolo del portiere, un pò abbandonato al suo destino durante i novanta minuti di gara, è da sempre stato particolare. Lo sta vivendo sulla sua pelle, ad esempio, Alessio Cragno, passato da titolare inamovibile in Sardegna a secondo nel Monza. Situazione che gli sta pregiudicando anche il posto in Nazionale che si era conquistato proprio in rossoblù. Momenti, situazioni, opportunità. Questo il delicato filo sul quale vive un portiere ma Radunovic sembra avere la personalità giusta per venire a capo di tutte le difficoltà. Avrà bisogno di fiducia. Da parte dei compagni, del tecnico e dei tifosi, per continuare a crescere. Ma i mezzi per esplodere sembra averli. Anche perché, se quella del Cagliari è la terza miglior difesa del campionato, con gli appena quattro gol subiti, il merito va anche al gigante buono isolano che ora ha tutte le intenzioni di blindare la sua porta per regalare alla compagine rossoblù un posto tra le grandi. E in questo modo garantirselo anche per se.
Liverani ha trovato l’uomo giusto per dare sicurezza all’intera difesa