Moser: Ganna, pensa solo alla Roubaix. Puoi vincerla
Si è concluso ieri al Borgo Antico di Asolo, in provincia di Treviso, il Festival del Viaggiatore 2022, evento turistico-culturale patrocinato da Segafredo Zanetti. Immancabile lo spazio dedicato allo sport e nello specifico al ciclismo, con la brillante intervista del direttore del Corriere dello Sport-Stadio, Ivan Zazzaroni, al leggendario Francesco Moser, il corridore più vincente in Italia dall’alto dei suoi 273 successi.
Un dialogo appassionante che ha toccato più tematiche nella splendida cornice dell'Hotel Villa Cipriani. Da un parere critico nei confronti dell’attuale corso della Federciclismo guidata dal presidente Cordiano Dagnoni - soprattutto in relazione alla discussa gestione della vicenda provvigioni - a un parere sul futuro più immediato di Filippo Ganna. Un esperto in materia come Moser - che di Parigi-Roubaix ne vinse tre di fila, tra il 1978 e il 1980 - ha affermato che «anche Ganna può riuscire a vincerla, se pensa soltanto alla Roubaix come obiettivo principale».
RECORD. Chissà se per il 2023 l’Inferno del Nord rientra nel piano A del fuoriclasse piemontese, atteso dall’assalto al record dell’Ora sabato 8 ottobre. Un record che ovviamente non manca nella bacheca di Moser, arrivato a 51,151 chilometri nel gennaio del 1984 a Città del Messico per cancellare il precedente primato di Eddy Merckx.
Infine sulle ombre del doping che da sempre aleggiano sul ciclismo, ma non solo, Moser in occasione dell’intervista di ieri ad Asolo ha affermato: «Nello sport professionistico il doping c’è sempre stato».
PREMI. A conclusione della rassegna le giurie del “Premio Segafredo Zanetti, Città di Asolo. UN LIBRO, UN FILM” hanno assegnato a “Oliva Denaro” di Viola Ardone (Einaudi) il premio “Un libro per il cinema” e a “Il più crudele dei mesi” di Gigi Riva (Mondadori) il premio “Un libro per la serie TV”.
Il Premio Segafredo Zanetti rappresenta il cuore letterario del Festival del Viaggiatore, manifestazione che si pone l’obiettivo di promuovere i piccoli territori e le comunità che li abitano, evidenziando e mettendo in contatto vocazioni, caratteristiche artistico-culturali, attività artigianali e imprenditoriali, risorse naturali e paesaggistiche. L’idea che lo guida è il viaggio inteso come metafora della vita, è quindi un festival di storie, di esperienze e di condivisioni, trasversale a più mondi.
«Il doping? Nello sport professionistico c’è sempre stato»