Crollo dell’affluenza FdI è il primo partito
Urne chiuse alle 23, poi nella notte è iniziato lo scrutinio partendo dalle schede per il Senato Una lunga maratona Il centrodestra va verso la maggioranza assoluta alla Camera. Pd secondo, mentre il M5S rimonta
Meno italiani alle urne rispetto a quattro anni fa, almeno secondo le percentuali. Continua a scendere l'affluenza di elettori e crolla al Sud rispetto al 2018. Cambia ancora la geografia della partecipazione al voto, nel Mezzogiorno sale l'astensionismo e in nessuna regione il dato supera o eguaglia quello delle precedenti elezioni politiche: a livello nazionale il gap è di oltre 7 punti percentuali, ma in alcuni casi, come in Campania, raggiunge il -15 punti. A quattro ore dalla chiusura dei urne, alle ore 19, l'affluenza era del 51,14%.
EXIT POLL. Gli analisti approfondiranno l’impatto dell’astensionismo sui risultati di questa tornata elettorale ma i primi exit poll diffusi ieri sera dopo le 23 confermando il trend degli ultimi sondaggi.
Secondo il primo Instant Poll Quorum/Youtrend per SkyTg24 al Senato FdI è il primo partito con il 23,7%, segue il Pd con 20,1%, M5s 16,1%, Lega 9,8%, Fi 7,9%, Azione/Iv 7,4%. Per quanto riguarda le coalizioni, alla Camera invece il centrodestra ha il 42%, il centrosinistra 28,3%, Movimento 5 Stelle 16,4%, Azione/Iv 7,2%.
MAGGIORANZA. Secondo il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai alla Camera la coalizione di centrodestra avrebbe tra 227 e 257 seggi, il centrosinistra tra 78 e 98, M5s tra 36 e 56 mentre la coalizione di centro sinistra tra 36 e 56. Azione-Italia Viva tra 15 e 25, altri tra 2 e 6. Nessun seggio per
Italexit per l’Italia. Se i dati fossero confermati, il centrodestra avrebbe la maggioranza assoluta alla Camera. Secondo il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai al Senato la coalizione di centrodestra avrebbe tra 111-131 seggi, il centrosinistra 33-53, M5S tra 14 e 34. Azione-Italia Viva tra 4 e 12 seggi, nessuno per Italexit per l’Italia. Altri tra 2 e 6.
L’ASTENSIONE. Quest'anno i numeri sono in minor calo - secondo le rilevazioni di YouTrend - nei Comuni dove ci sono più laureati, occupati e con maggiore presenza di stranieri mentre diminuiscono ulteriormente dove c'è maggiore presenza di disoccupati e dove c'è una minor presenza di stranieri. Ancora, analizzando i dati pervenuti alle 19, in base alle caratteristiche dei Comuni, l'affluenza cala maggiormente in quelli meno popolosi e con il reddito inferiore rispetto a quelli più popolosi e con il reddito medio più alto. A Roma ha votato il 54,15% (rispetto al 56,24% delle precedenti politiche) e a Rieti, in controtendenza, l'affluenza aumenta: 54,29% rispetto al 53,71%.
ERRORI E QUERELE. Durante l'unica giornata di voto in tutta Italia, non sono mancati gli errori, i disguidi, le contestazioni e persino le querele. Alcune code si sono registrate in diversi seggi della Capitale e a Bari con elettori che, in diversi casi, hanno atteso oltre mezz'ora per votare e in alcuni episodi anche a causa di lentezze nelle procedure di voto dovute al tagliando antifrode, quello attaccato a un lembo della scheda e che va staccato prima di essere inserito nell'urna.
A Genova un errore di stampa o di assemblaggio di alcuni manifesti affissi in un seggio del centro ha fatto scomparire i nomi di alcuni candidati e ha inserito al loro posto quelli di un altro collegio. A Cagliari la candidata della Lega, Roberta Loi, ha segnalato che nel plurinominale per il Senato, al posto di “Roberta” è stato stampato il nome di “Roberto”.
A Bologna Cathy La Torre, avvocata e attivista per i diritti della comunità Lgbt, ha invece detto di essere stata insultata da uno scrutatore, per il quale ha ora preannunciato una querela.
Al Sud trionfa l’astensionismo Ai seggi anche code ed errori
Lega più avanti di Forza Italia Azione-Italia Viva viaggia sul 7%