Corriere dello Sport

Gigio top. Cristante è sostanza

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di Fabrizio Patania UNGHERIA Ct Rossi 6

L’atteggiame­nto attendista è giustifica­to, ma non paga, anche perché l’Ungheria, come si vede nella ripresa, appare più fresca, vince i duelli, ci mette sotto dal punto di vista atletico. Troppo tardi, il suo amico Mancio gli aveva già soffiato la Final Four. Gulacsi 5 La palla, sul tiro cross di Cristante, gli scappa come una saponetta. Esce a valanga su Gnonto, senza evitare il blitz di Raspadori.

Lang 5 Vede sbucare Dimarco come una freccia e non gli prende mai il tempo.

Orban 5,5 Lento e compassato, si vede nell’azione del gol di Raspadori. At. Szalai 6 Decisivo il salvataggi­o sulla linea, sventando la papera di Gulacsi. Ci restituisc­e un gol, mettendo fuori in mischia dopo l’uscita sbilenca di Donnarumma. Fiola 5 Soffre il cambio di passo di Dimarco, viene scavalcato dai lanci di Acerbi. Brutto intervento su Di Lorenzo.

4,5 Grave la leggerezza con cui il mediano del Pisa appoggia la palla indietro verso Gulacsi, favorendo il pressing di Gnonto. Così nasce il primo gol azzurro. Styles (1’ st) 7 Gigio, stendendos­i, respinge con le gambe il suo colpo di testa ravvicinat­o. Di nuovo pericoloso, complice la deviazione di Bonucci, ma non sorprende il nostro portierone. Pericoloso. Schafer 6 Incrocia Barella, cerca di dare equilibrio.

Kerkez 5,5 Si scambia spesso con Attila Szalai, fatica a leggere gli inseriment­i di Di Lorenzo. Gazdag (12’ st) 6 Si sistema a destra, lasciando la corsia sinistra a Fiola. Nego 6,5 Copre una larga fetta di campo. Passo rapido, si appiccica a Cristante. Costringe al giallo Acerbi.

A. Nagy Bolla (30’ st)

sv Szobozslai 6 Gestisce la palla come un maestro. E’ poco deciso quando gli capita sul destro l’occasione buona e Di Lorenzo respinge.

Kleinheisl­er (40’ st) Ad. Szalai sv 5,5

Premiato e salutato con tutti gli onori dalla Puskas Arena, il capitano dell’Ungheria scoppia in lacrime all’inno, ma poi si congeda da orco. Tira su Jorginho per la maglietta, prendendo il giallo. Gol del pari fallito davanti a Gigio.

6 Fisico da rugbista o buono per il sumo, ma la spinta di Bastoni lo sbilancia. Le proteste per il rigore negato sembrano giustifica­te.

Adam (30’ st) ITALIA Ct Mancini

7 Piazza l’impresa a Budapest, 34 vittorie azzurre come Sacchi e si prende la Final Four di Nations League. Un altro passo avanti, sta avviando un nuovo ciclo azzurro. Il gruppo c’è.

8 Un’uscita a vuoto crea brividi, ma Gigio nella ripresa ci tiene a galla con cinque interventi decisivi. Copre la porta, sfruttando gambe e braccia lunghissim­e:

Donnarumma

così chiude lo specchio ad Adam Szalai e respinge con i piedi il colpo di testa ravvicinat­o di Styles. Le due parate top. Toloi 6,5 Un osso complicato da digerire per chiunque.

7 Tenta, soprattutt­o in avvio, la palla lunga e centrale per sorprender­e la difesa magiara. Dietro, come a San Siro, è risoluto. La difesa a tre lo favorisce.

6,5 Funziona l’asse con Dimarco, trova la profondità. Esce in ritardo su Nego e prende il giallo. Inevitabil­e la sostituzio­ne nell’intervallo, anche perché

Bonucci Acerbi

si tratta della quarta partita in dodici giorni dopo un’estate da fuori rosa con la Lazio. Bastoni (1’ st) 5,5 Su Adam rischia rigore e cartellino rosso.

7 Tempi di inseriment­o, interpreta bene il ruolo di “quinto”, conosciuto nell’ultima stagione di Empoli. Diagonale e colpo di testa, vicino al gol per due volte. Dietro, con tempismo super, mura Szoboszlai.

sv Cinquantun­esimo esordiente della gestione Mancini. Una favola per l’esterno della Salernitan­a.

Di Lorenzo Mazzocchi (45’ st) Barella

7 Mancini non ne fa mai a meno e l’adrenalina del sardo torna utile se c’è da salire e recuperare palla. Guida il pressing, creando i presuppost­i per il gol di Raspadori.

7 Il nuovo sistema di gioco lo mette a suo agio e gli consente di orientare la bussola, perché comprende in anticipo lo sviluppo dell’azione. Pregevole lavoro di interdizio­ne. Pobega (27’ st) 6,5 Il suo ingresso consente al centrocamp­o di recuperare fisico e freschezza.

7,5 In silenzio si è preso un posto da titolare. Aggiunge sostanza. Un quasi gol, salvato sulla linea da Attila Szalai, e tanto altro. Finisce da play.

8 Mancini, dopo un anno, ha trovato la degna alternativ­a di Spinazzola. Corre come un indemoniat­o, crea occasioni e cross a ripetizion­e. Seguendo l’azione sul secondo palo,

Jorginho Cristante Dimarco

come ordinano i manuali del 3-5-2, va a firmare il raddoppio.

Gnonto

6 Fatica a trovare la posizione giusta e la misura nei passaggi. Perde troppi palloni, ma lotta con coraggio, entrando nell’azione del primo gol azzurro.

Gabbiadini (21’ st) 6 Entra libero di testa e con la gamba giusta.

7,5 Mancini lo richiama. Giacomino risponde dimostrand­o le doti da opportunis­ta che avevano suggerito l’accostamen­to a Pablito: quando Gnonto frana con Gulacsi, tiene la palla a terra, dribbla e deposita in rete. Scelta giusta, rapidità d’esecuzione. Rendere semplice una giocata complicata di solito riesce ai fuoriclass­e. Altro gol pesantissi­mo. C’è la sua firma sulla Final Four. Scamacca (27’ st) 5,5 Fallisce un gol facile, diversi palloni giocati maluccio.

Raspadori

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GETTY Gigio Donnarumma, 23 anni, 49 presenze in Nazionale, ieri protagonis­ta con parate decisive a Budapest
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IL MIGLIORE Donnarumma
8 IL MIGLIORE Donnarumma
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IL PEGGIORE A. Nagy
4,5 IL PEGGIORE A. Nagy
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