Corriere dello Sport

Ronaldo-Morata da dentro o fuori

L’ultimo posto per le Final Four si assegna oggi a Braga

- Di Andrea De Pauli

Per novanta minuti nessuno penserà alla candidatur­a congiunta per l’organizzaz­ione dei Mondiali del 2030. Stasera, sul disastrato prato del Municipal di Braga, Portogallo e Spagna si contendono l’accesso alle final four di Nations League. Ai padroni di casa, dopo il poker rifilato sabato alla Repubblica Ceca, accompagna­to dal contempora­neo scivolone interno della Roja contro la Svizzera, basterebbe anche un pareggio. Per Morata e compagni, invece, vale solo una vittoria che, in terra portoghese, alla Spagna manca da ben 19 anni (3-0 in un'amichevole datata 6 settembre 2003).

Al Portogallo, con CR7 recuperato e Leao al suo fianco, basta il pari La Spagna annuncia l’assalto

FAMIGLIA. Nonostante la possibilit­à di giocare per due risultati e, per di più, in casa, Fernando Santos predica concentraz­ione e umiltà. «Per me non cambia nulla. Noi dobbiamo giocare sempre alla nostra maniera, Se ci concentria­mo bene, possiamo battere chiunque». Tutti a disposizio­ne per l’esperto ct, compreso il recuperato Joao Felix e un Cristiano Ronaldo che porta ancora, in volto, i segni del pauroso scontro dello scorso fine settimana con l’estremo difensore ceco, Vaclik. «Ho 25 giocatori, purtroppo non potrò utilizzarl­i tutti. Cristiano sta bene. Ma tutti i ragazzi paiono a loro agio, come Mario Rui, che per un periodo non era stato con noi, ma una volta tornato si è reinserito senza nessun problema. Siamo una famiglia». L’allenatore, che dovrebbe apportare minime variazioni allo spumeggian­te undici schierato a Praga, con Rafael Leao chiamato nuovamente a dar man forte a CR7 in avanti, ha avuto tempo per parlare del terreno di gioco, apparso piuttosto malridotto. «Alla fine, sia io che Luis Enrique abbiamo deciso di allenarci altrove, per preservarl­o. Per entrambe le squadre è importante avere un campo in buone condizioni».

FILOSOFIA. Sulla questione è intervenut­o anche Lucho. «In realtà non ho visto il campo così male come dicevano, speriamo che non si alzino delle zolle». L’ex allenatore di Barça e Roma, poi, si è mostrato motivatiss­imo per la sfida con i cugini, che dovrebbe giocarsi con un Morata titolare, dopo i novanta minuti trascorsi per intero in panchina a Saragozza, in occasione della sconfitta con la Svizzera. «Per noi è una finale. Il fatto di partire dietro in classifica non cambia nulla, noi giochiamo sempre per vincere, indipenden­temente da chi deciderò di schierare. Possono cambiare le caratteris­tiche dei calciatori, ma la nostra filosofia rimane sempre la stes

sa». E davanti a chi gli rammenta i due gol incassati dagli elvetici in due giocate d’angolo, Luis Enrique risponde alla sua maniera: «Non ho tempo per provare questa situazione di gioco, abbiamo visto quelche video. Ma non credo che la difesa sia il nostro punto debole, anzi, è la linea migliore che abbiamo». Dirige Daniele Orsato.

Così a Braga (ore 20.45)

C’è il pessimo terreno di gioco a costituire una forte incognita

PORTOGALLO (4-3-3): Diogo Costa; Cancelo, Danilo Pereira, Ruben Dias, Nuno Mendes; William Carvalho, Ruben Neves, Bruno Fernandes; Bernardo Silva, Ronaldo, Leao.

CT: Fernando Santos

SPAGNA (4-3-3): Unai Simon; Carvajal, Eric Garcia, Pau Torres, Gayá; Gavi, Rodri, Carlos Soler; Asensio, Morata, Ferran Torres. CT: Luis Enrique ARBITRO: Orsato (Ita)

IN TV: Sky Sport Uno e Sky Sport Mix

 ?? GETTY, PRESSINPHO­TO ?? Cristiano Ronaldo, 117 gol col Portogallo, e Alvaro Morata, 26 reti con la Spagna
GETTY, PRESSINPHO­TO Cristiano Ronaldo, 117 gol col Portogallo, e Alvaro Morata, 26 reti con la Spagna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy