Corriere dello Sport

Pellegrini La Roma prima di tutto

Ha lavorato a Trigoria anche nei giorni liberi che Mou aveva concesso alla squadra, curandosi con un pool di specialist­i

- Di Ugo Trani di Roberto Maida

Per superare l’infortunio muscolare ha saltato la Nazionale Si allena con gradualità per non rinunciare all’Inter

Il capitano un rebus per José

Spregiudic­ata. Anche potente e raffinata. Così l’ha pensata Mourinho dopo il 25 maggio e la Conference League alzata nella notte di Tirana. La Roma al quadrato, con l’obiettivo di farlo diventare magico: dietro al centravant­i Abraham, e non in fila indiana, Dybala, Zaniolo e Pellegrini. Sistema di gioco: il 3-42-1. Nessuna modifica tattica, ma semplice aggiustame­nto. Nicolò qualche metro più dietro, sulla stessa linea di Paolino e non accanto a Tammy come nel finale della stagione passata. A cambiare posizione, insomma, solo il capitano: Lorenzo chiamato ad arretrare accanto al mediano, Cristante o Matic. Questo è l’assetto che poi avrebbe dovuto avere pure un optional di lusso: Wijnaldum, da sistemare proprio in mediana al posto di Bryan o del suo sosia Nemanja. Ma la soluzione più offensiva che ci sia non abbiamo fatto in tempo a vederla: Gini si è arreso subito dopo il via, appena 11 minuti più recupero a Salerno. Caviglia spezzata in allenament­o a Trigoria: tornerà nel nuovo anno.

Così Josè deve aspettare il 2023 per vedere la Roma migliore. Ma il suo Grande Rebus, resta il ruolo di Pellegrini, abbassato per far spazio a Dybala. Secondo Mou, la collocazio­ne in campo del capitano non sarà mai un problema. L’anno scorso ha detto che se di Lorenzo ne avesse tre sarebbero sempre titolari. Eppure la posizione avanzata ne ha esaltato le caratteris­tiche nella prima stagione dello Special One in gialloross­o: gol e assist. Pellegrini ancora non è riuscito a ripetersi. Ma il ruolo non c’entra: solo in 2 partite su 9 si è abbassato in mediana. E per metà ripresa con- tro l’Hjk. Quindi il rendimento altale- nante dipende da altro, probabilme­n- te il capitano deve solo entrare in for- ma. Non c’entra nemmeno la presenza di Paolino. Non è lui a fargli ombra, come si è visto contro l’Atalanta, quando Dybala è rimasto in tribuna.

Presto, però, Mourinho dovrà decidere quali compiti affidargli in campo. Perché ogni allenatore esalta e sponsorizz­a i jolly.

Ma spesso cambiare in continuazi­one posizione può disorienta­re l’interessat­o che, tanto per fare un esempio, Roberto Mancini vede bene per la Nazionale anche come esterno alto. Spostarlo a seconda delle esigenze può togliergli quella continuità che dall’inizio della stagione è del resto mancata nelle sue prestazion­i. Anche se non si è mai sbilanciat­o in pubblico, Lorenzo ha fatto capire di preferire il ruolo più avanzato. Da trequartis­ta o mezzapunta. Nella Roma di oggi, però, è più utile in mediana, soprattutt­o se Josè riesce a far quadrato…. L’exit strategy ideale diventa il cambio di sistema di gioco: virata verso il 4-32-1 (volendo anche il 4-2-3-1). L’albero di Natale che in passato ha premiato Carletto Ancelotti. La mossa è pronta, con Mou che ha cominciato l’addestrame­nto pure in partita. Il capitano, se venisse scelto il 4-3-2-1, tornerebbe a fare la mezzala, cioè nel ruolo che gli ha permesso di rientrare alla base dopo l’esperienza in Emilia con il Sassuolo. Idea che renderebbe più efficace il nuovo benvenuto a Wijnaldum.

ROMA

Non poteva mica mancare. Ed eccolo, presente, puntuale. Come già era successo altre volte in passato, Lorenzo Pellegrini ha piazzato la Roma davanti a tutto pur di giocare sabato sera contro l’Inter. Beh: l’obiettivo sembra raggiunto. Con un rientro graduale in gruppo, per evitare di forzare sul muscolo flessore affaticato, potrà addirittur­a indossare la fascia di capitano dal primo minuto.

GESTIONE. Il senso di responsabi­lità verso la Roma gli è costato di nuovo la Nazionale, che ha dovuto rimandarlo a casa dopo la visita a Coverciano che ha confermato il problema alla coscia. Pellegrini ha sentito il fastidio contro l’Atalanta verso la fine del primo tempo ma non ha chiesto la sostituzio­ne: con la squadra in svantaggio ha preferito non pensare al futuro, e alle conseguenz­e, pur di garantire un apporto tecnico tangibile. Questa scelta era stata in parte nociva l’anno scorso, in vista dell’Europeo vinto dall’Italia. Anche in quel caso, per non abbandonar­e la Roma in difficoltà, giocò con il dolore al solito muscolo e così si fece male nell’ultimo allenament­o prima del debutto contro la Svizzera all’Olimpico.

RIPRESA. Ma nei doveri di un capitano è previsto anche il margine di rischio. Pellegrini non sarà mai uno di quei calciatori che il ct, Roberto Mancini, può accusare di essere poco innamorato della maglia azzurra. Il punto è che Lorenzo, per essere determinan­te, deve stare bene. Avesse partecipat­o alle due partite di Nations League si sarebbe forse autoelimin­ato dalle prossime sfide della Roma. Fino alla pausa mondiale, magari. E questo non poteva permetterl­o. Lavorando invece a Trigoria, anche nei giorni liberi che Mourinho aveva concesso alla squadra, ha potuto curarsi e rimettersi in sesto, integrando il percorso di riabilitaz­ione con un pool privato di specialist­i ai quali si è rivolto qualche anno fa proprio per prevenire gli infortuni.

LA POSIZIONE. Contro l’Inter quindi ci sarà. Ha già rassicurat­o Mourinho in questo senso. Resta da capire in quale ruolo verrà impiegato. La sensazione è che molto dipenda da Dybala, segnalato a sua volta in progresso e convocato dal ct Scaloni per l’amichevole dell’Argentina contro la Giamaica in programma stanotte. Se Dybala giocherà dall’inizio, Pellegrini ripartirà dalla linea mediana come sarebbe accaduto anche contro l’Atalanta, prima dello stop dell’illustre compagno. Viceversa, Zaniolo e Pellegrini sarebbero i trequartis­ti dietro ad Abraham in una rivisitazi­one fedele dell’attacco di Tirana. Servirà qualche giorno di pazienza per capire la strategia gestionale di Mourinho, che non vuole schierare a San Siro contempora­neamente due calciatori di qualità che non sono al cento per cento. Non sarebbe sorprenden­te, anzi, se Pellegrini e Dybala si alternasse­ro nel corso della partita, a beneficio di un centrocamp­o più robusto.

Al Meazza giocherà mediano se ci sarà Dybala, altrimenti farà il trequartis­ta

RICERCA. La notizia più importante però è che le sensazioni negative emerse la scorsa settimana siano svanite. L’infortunio era risolvibil­e. E così Pellegrini resterà uno dei punti di riferiment­o per Mourinho, che stavolta dovrà guardare dalla tribuna per squalifica la partita contro la “sua” Inter. Lorenzo non ha ancora segnato in questo campionato, anche perché spesso ha giocato lontano dalla porta, ma conta di farsi perdonare il rigore ininfluent­e sbagliato a Empoli. Perché nel calcio le reti si pesano, non si contano.

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©RIPRODUZIO­NE RISERVATA José Mourinho ANSA
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BARTOLETTI Tra Pellegrini e Dybala c’è una grande intesa che si potrà rivedere con l’Inter
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