Corriere dello Sport

«Sono pronto a vendere in sette giorni»

Il patron della Fiorentina racconta le sue verità prima di tornare in America Commisso provoca: «Aspetto che si faccia avanti un fiorentino doc. Sarò poi anche disposto a trasformar­mi in un fondo»

- Di Andrea Giannattas­io FIRENZE

Il ritorno in America ormai si avvicina ma non per questo Rocco Commisso ha intenzione di lasciare in sospeso gli argomenti che più gli stanno a cuore. Normale dunque che, a sole tre settimane dall’ultima scoppietta­nte conferenza, il numero uno viola abbia deciso di rompere ancora il silenzio. Per raccontare le sue verità (con i toni, pungenti e ironici, che ormai gli sono consueti), prendere le difese di una Fiorentina che pare uscita da una crisi di gol e gioco che aveva portato a due vittorie nelle prime dieci gare e ribadire la bontà degli investimen­ti («Rispetto alle big, abbiamo accumulato in tre anni un attivo di 16 milioni»). Ma l’occasione è stata utile anche per lanciare un messaggio forte e chiaro a una piazza che, rispetto ai mesi scorsi, ha iniziato a rumoreggia­re più del solito: «Voglio essere chiaro, la mia intenzione non è vendere dopo la realizzazi­one del Viola Park. La volontà è quella di tenere la società e crescere ancora, migliorand­o già da questa stagione il settimo posto dello scorso anno».

GUANTO DI SFIDA. Ma dopo la bella dichiarazi­one d’intenti (ai microfoni di Sportitali­a e Italia7) è arrivata da parte di mister Mediacom una forte provocazio­ne. In pieno stile Rocco: «Per la cessione vediamo cosa vorranno fare mia moglie e mio figlio quando non sarò più vivo. Intanto ai tifosi che mi criticano dico una cosa: avete sette giorni per far acquistare il club a un fiorentino doc. Io sarei disposto a fare come Elliot, che sta finanziand­o il Milan per Red Bird: sono, cioè, pronto a trasformar­mi in un fondo». Una dichiarazi­one (pur fatta con il sorriso sulle labbra) che fa riflettere. E che dà a intendere come molte delle note di biasimo che la Fiorentina ha ricevuto in questo avvio di stagione non siano piaciute da Commisso. A cominciare da quelle rivolte a Vincenzo Italiano, al quale tuttavia il patron non ha a sua volta risparmiat­o una tirata d’orecchie: «La squadra fa troppo possesso palla e passaggi all’indietro» ha sbottato il presidente: «Al mister l’ho detto e infatti con il Verona abbiamo vinto».

NERVO DUSAN. Il problema del gol deve essere ancora risolto («Abbiamo fiducia che prima o poi Jovic e Cabral si sveglieran­no. Sennò, vedremo il da farsi») eppure il nervo legato a Vlahovic resta scoperto. Questo perché la Fiorentina, dopo aver incassato 75 milioni (già reinvestit­i, ha spiegato Commisso, pur senza averli incassati del tutto), è rimasta a secco di reti e tuttora sta faticando a trovare una nuova identità offensiva: «Pensavamo che Dusan fosse onesto: lui era il nostro “king” e per trattare il rinnovo mi sono precipitat­o a Firenze malato» ha ammesso: «Avevamo un accordo sulla base di 4 milioni di ingaggio ma lui poi ne ha chiesti 8. E il suo procurator­e una percentual­e per sé. Se lo riprendere­i a Firenze? No, a meno che non me lo diano in prestimero to, un po' come l’Inter ha ripreso Lukaku». Un’altra provocazio­ne, certo. Ma forse, stavolta, con un pizzico di rimpianto per un affare che è fin qui servito solo a riempire i forzieri.

NODO FRANCHI. Non è mancato poi un focus legato alle infrastrut­ture, in particolar­e a proposito del tema relativo al restyling del Franchi dove il nuuno della Fiorentina ha ribadito il suo punto di vista: «Ci sono tante cose da risolvere: voglio capire dove giocherà la squadra durante i lavori allo stadio, a quanto ammonterà il canone d’affitto, quali saranno le date di inizio e fine cantieri e chi avrà controllo della struttura. Senza quello» ha ammonito Commisso «non metterò un penny». Tramontata del tutto, ormai, l’idea di realizzare un impianto di proprietà: «Il treno è passato. Non posso investire 400 milioni sapendo che i ricavi sarebbero solo di 80 all’anno». L'appuntamen­to col prossimo Rocco-show è solo rimandato.

«Abbiamo fiducia in Jovic e Cabral si sblocchera­nno o interverre­mo»

«Vlahovic era il nostro “king” c’era un accordo che ha disatteso»

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GETTY IMAGES Rocco Commisso 72 anni presidente della Fiorentina dal giugno 2019

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