Di Lorenzo «A Napoli felici e liberi di sognare»
Il capitano è tornato dalla Nazionale ancora più carico «Qui c’è un bel gruppo» «Lo scudetto? Parliamone a maggio. Dobbiamo continuare così per una grande stagione»
Libero, felice e chissenefrega: è il Napoli secondo Di Lorenzo. È il mantra di una squadra che domina l'Italia e l'Europa - «Si, ma non abbiamo fatto proprio niente» -, e che ogni giorno assume sempre più le sembianze del suo capitano: irriducibile, tosto e affamato. Però umile ed estremamente centrato: «Prima dell'inizio della stagione erano in tanti a dire che non avremmo neanche potuto lottare per la Champions e invece ora ci dicono che siamo da scudetto: bene, a noi delle voci non è mai fregato nulla. Abbiamo sempre pensato a lavorare e ci togliamo soddisfazioni». E quindi, liberi di sognare e felici? «Sì, siamo un gruppo giovane e si respira una bella aria». E per il resto, chissene. altroché: è la sintesi della frase clou, del concetto forte che Di Lorenzo pronuncia ai microfoni di Kiss Kiss Napoli alla fine del primo allenamento di una tonalità d'azzurro meno intensa rispetto a quello Italia. «Con la Nazionale abbiamo raggiunto le Final Four di Nations League, un traguardo importante conquistato attraverso due partite giocate bene. Sì, abbiamo fatto bene e siamo soddisfatti». E ora bisogna replicare con il Napoli già sabato con il Torino al Maradona e poi martedì ad Amsterdam con l'Ajax in Champions. E poi ancora, a Cremona e così via. La maratona è cominciata e la squadra di Spalletti è in testa. Ovunque. A dispetto dei pronostici: «C'è un gran bel gruppo, si avvertono vibrazioni positive: sono arrivati giocatori giovani e forti che si sono ambientati molto bene». Non resta che insistere, insomma: «Certo, bisogna continuare così per fare una grande stagione: dovremo essere bravi a gestire i momenti difficili che inevitabilmente affronteremo. Giocando ogni tre giorni, tra l'altro, ognuno avrà l'occasione di dare il proprio contributo. Sì, servirà l'aiuto di tutti».
PARLIAMONE A MAGGIO.
Per il momento, a parte la parentesi con il Lecce, il Napoli ha risposto alla grande. Da grande: «Siamo partiti bene e abbiamo tanto entusiasmo». Sacrosanta verità: la squadra sembra rigenerata. Più fame, più voglia, più carattere e un gioco che produce un calcio bello, vincente e spesso anche spettacolare. «Le cose stanno funzionando nonostante i numerosi cambi: Spalletti ha avuto un ruolo molto importante. Anzi, per noi è molto importante: è un grande allenatore e la sua carriera parla da sola. Diciamo che stiamo migliorando il lavoro della stagione precedente e questa continuità ti aiuta». Obiettivo scudetto? «Ripeto, tutti noi vogliamo migliorare quanto fatto nello scorso campionato e sono gli altri a dover dire se giochiamo il miglior calcio della Serie A. A maggio o giugno vedremo dove saremo arrivati con questo approccio. Affrontando
«Si avvertono vibrazioni positive: arrivati giocatori giovani e forti»
ogni partita come una finale».
KVARA&JACK. A cominciare dal Toro. «Sfideremo una squadra molto fisica, conosciamo il modo di giocare di Juric: dovremo essere molto bravi a far girare il pallone velocemente. Tra l'altro, non è mai semplice dopo gli impegni delle Nazionali». Già, il Napoli ne ha inviati quattordici in giro per il mondo: da Di Lorenzo a Raspadori, passando per Kvaratskhelia. Due gol in due partite per entrambi e applausi a gogò anche con le maglie dell'Italia e della Georgia. «Jack s'è messo subito a disposizione e ha meritato gli elogi. Sono ancora più contento che sia mio compagno di squadra: ora starà a lui continuare così». E Kvara? Spacca partite e semina panico: «Sta dimostrando di avere grandi qualità e devo dire che ci dà filo da torcere anche in allenamento. Sì, impegna tutti noi difensori! Lui, però, sa che probabilmente arriveranno momenti difficili e dovrà essere bravo a gestirli. E questo discorso vale per lui, per Simeone e Raspadori. Per tutti: dovremo aiutarci». Il capitano.
«Per battere il Torino dovremo far girare la palla velocemente»