«Maldini ha padronanza del club»
Sfilano i campionissimi di un Milan che si è coperto di gloria a inizio millennio: uno scudetto appena vinto è l’occasione giusta per mettere a fuoco la possibilità di aprire un nuovo ciclo. L’atmosfera informale prima di una proiezione - Dazn presenta “Stavamo bene insieme”, il docu-film che ripercorre l’epopea rossonera tra il 2003 e il 2007, nelle sale cinematografiche dal 13 al 16 ottobre - riavvolge il nastro su scudetti e coppe, mettendo in moto i ricordi più dolci. Quelli che attraversano due Champions League e uno scudetto. Massimo Ambrosini, una volta salutati i molti tifosi presenti all'esterno, sfrutta l’assist di chi azzarda qualche similitudine tra il Milan di allora e i protagonisti attuali: gli fa gioco la presenza ai vertici rossoneri di un suo grande compagno di squadra del passato. «Maldini ha avuto la capacità di rimettersi in discussione, adesso nel Milan è il padrone completo della situazione. Oltre a dare carisma e protezione, ha scelto lui i giocatori giusti. La sua bravura, assieme a Massara, è stata quella di compensare oggi ciò che noi avevamo tramite il presidente Berlusconi. Continuo a pensare che quello di De Ketelaere sia un acquisto azzeccato, anche se finora non ha fatto cose eccezionali».
Ambrosini tra i tanti ex ospiti: «Paolo dà carisma. Scelti i giocatori giusti»
TRA I MIGLIORI. Il Maignan dei giorni nostri ha fatto scattare immediatamente un paragone illustre con Dida, presente fino all’anno scorso nello staff di Pioli: il brasiliano, avendo allenato il portiere milanista per tutta la passata stagione, va addirittura oltre. «Metto Mike tra i primi sei al mondo: è un ragazzo che non ha avuto una base tecnica, ma sta migliorando ogni giorno sotto questo aspetto. Deve mantenersi continuo. Arrivare nel Milan significa avere una grande responsabilità».
DA ESEMPIO. Poi c’è Galliani, plenipotenziario di quel Milan vincente e da sempre un fiume di aneddoti («A Manchester contro la Juve, Inzaghi si stava già preparando a calciare il sesto rigore, ma Shevchenko ha segnato...») accompagnato da un altro brasiliano come Serginho. Presenti all’evento anche Oddo, Tassotti, Ganz, Pancaro e Brocchi. Inevitabili i pensieri sparsi sul Milan attuale. «Adesso la squadra deve riportare la stessa identità e le stesse certezze di allora anche in Champions League», osserva Pancaro, l’esterno sinistro all’epoca arrivato dalla Lazio. «Molte società in Italia dovrebbero prendere esempio dal Milan».