La Lega taglia i tempi per i diritti tv
La Lega prova ad accelerare i tempi. Ieri, infatti, sono state approvate le linee guida per la vendita dei diritti tv per il triennio 2024/27. Rispetto alle abitudini, la Serie A è in anticipo di un anno. «L’ideale sarebbe riuscire a pubblicare il bando entro il 2023, ma dipende anche dalle autorità», ha spiegato Casini, dopo che l’altro giorno De Siervo aveva espresso l’augurio di assegnare i vari pacchetti entro la fine di questa stagione. Tra le novità, oltre a dare più consistenza all’ipotesi di creare il cosiddetto “Lega Channel” e l’inedita attenzione ai diritti per il metaverso, anche la liberalizzazione della commercializzazione dei diritti tv all’estero, dopo la recente modifica legislativa.
Il nuovo scenario permetterà di trattare accordi più lunghi rispetto ai consueti tre anni anche per la Supercoppa. Sul tavolo, come noto, ci sono le proposte di Arabia Saudita, Abu Dhabi e Ungheria. Le prime due prevedono un cambio del format, con allargamento a 4 squadre, come già è avvenuto in Spagna. La terza, invece, manterrebbe la formula classica, con la finale a due. La differenza è anche economica, visto che nei primi due casi si andrebbe a dividere una torta di circa 23 milioni in 4 (poco meno di 6 a testa quindi), rispetto agli 8 (4 per ciascuna finalista) messi a disposizione dagli organizzatori ungheresi. L’argomento verrà affrontato nella prossima Assemblea (21 ottobre): i club dovranno decidere se la prospettiva di un guadagno maggiore possa valere il cambio di format, con la conseguenza di trasferimenti più lunghi, aumento delle partite e del rischio di infortuni.
Nel corso dell’Assemblea di ieri, Casini ha accennato pure di aver ricevuto sondaggi da tre fondi differenti, ma che servirà un approfondimento per capire che tipo di proposte potranno arrivare. All’uscita, il presidente di Lega ha anche fatto un riferimento alla questione stadi: «E’ un problema che in Italia riguarda tutte le infrastrutture. Si può risolvere se il governo si impegna mettendosi al tavolo, senza apportare risorse, ma tagliando i tempi. Siamo ottimisti».