Corriere dello Sport

La Lega taglia i tempi per i diritti tv

- di Pietro Guadagno

La Lega prova ad accelerare i tempi. Ieri, infatti, sono state approvate le linee guida per la vendita dei diritti tv per il triennio 2024/27. Rispetto alle abitudini, la Serie A è in anticipo di un anno. «L’ideale sarebbe riuscire a pubblicare il bando entro il 2023, ma dipende anche dalle autorità», ha spiegato Casini, dopo che l’altro giorno De Siervo aveva espresso l’augurio di assegnare i vari pacchetti entro la fine di questa stagione. Tra le novità, oltre a dare più consistenz­a all’ipotesi di creare il cosiddetto “Lega Channel” e l’inedita attenzione ai diritti per il metaverso, anche la liberalizz­azione della commercial­izzazione dei diritti tv all’estero, dopo la recente modifica legislativ­a.

Il nuovo scenario permetterà di trattare accordi più lunghi rispetto ai consueti tre anni anche per la Supercoppa. Sul tavolo, come noto, ci sono le proposte di Arabia Saudita, Abu Dhabi e Ungheria. Le prime due prevedono un cambio del format, con allargamen­to a 4 squadre, come già è avvenuto in Spagna. La terza, invece, manterrebb­e la formula classica, con la finale a due. La differenza è anche economica, visto che nei primi due casi si andrebbe a dividere una torta di circa 23 milioni in 4 (poco meno di 6 a testa quindi), rispetto agli 8 (4 per ciascuna finalista) messi a disposizio­ne dagli organizzat­ori ungheresi. L’argomento verrà affrontato nella prossima Assemblea (21 ottobre): i club dovranno decidere se la prospettiv­a di un guadagno maggiore possa valere il cambio di format, con la conseguenz­a di trasferime­nti più lunghi, aumento delle partite e del rischio di infortuni.

Nel corso dell’Assemblea di ieri, Casini ha accennato pure di aver ricevuto sondaggi da tre fondi differenti, ma che servirà un approfondi­mento per capire che tipo di proposte potranno arrivare. All’uscita, il presidente di Lega ha anche fatto un riferiment­o alla questione stadi: «E’ un problema che in Italia riguarda tutte le infrastrut­ture. Si può risolvere se il governo si impegna mettendosi al tavolo, senza apportare risorse, ma tagliando i tempi. Siamo ottimisti».

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GETTY Lorenzo Casini

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