Corriere dello Sport

NAPOLI, SEGNA CH

Raspadori titolare, Simeone e il ritrovato nigeriano pronti in panchina Tre centravant­i per 90 minuti. E con gli assist di Kvara e Politano...

- Di Antonio Giordano NAPOLI

Un reparto avanzato da ventidue gol in campionato e tredici in Champions, e che ora ritrova anche Osimhen, è la garanzia Per gli ottavi basta un pari contro l’Ajax ma c’è voglia di stupire

Èla somma che fa il totale, avrebbe detto Totò, e aggiungend­o Osimhen a Raspadori e a Simeone, volendo anche a Kvara e a Lozano e a Politano, è il Napoli che sa di altro, che sembra una corazzata teoricamen­te invulnerab­ile, certo temibile. «E noi siamo contenti che Victor sia con noi». È la somma che aiuta a fare la differenza: ventidue gol in campionato, tredici in Champions, nonostante per un mese - dal sette settembre in poi a questa squadra che comanda ovunque, in Italia e anche in Europa, abbiano sottratto il centravant­i di spessore, Sua Maestà 100 milioni di euro, quello che appena ad agosto piace al Manchester United e che adesso deve mettersi un attimo in fila ed aspettare che, fisicament­e, possa venire il suo turno. «La competizio­ne sana alza il livello». Quando Jack Raspadori sente citare Osimhen, gli occhi si illuminano e l’intelligen­za articola carinerie che fanno del Napoli un’allegra famiglia da Mulino Bianco: è tutto così limpidamen­te bello, in questo macrocosmo, che non può esserci neanche un pallido neo a turbare l’atmosfera (quasi) magica di chi se la sta spassando, ma sul serio. «E noi intendiamo dare continuità ai risultati». Traducendo, banalmente, avvertite l’Ajax che non è finita con quel 6-1, il primo set di una partita ancora aperta ma possibilme­nte da chiudere in fretta, nei prossimi 90', utili per mettersi in volo verso gli ottavi e poi andarsi a giocare il primo posto ad Anfield.

SUPERBOMBE­R. Torna Osimhen ed è una notizia, almeno quanto il digiuno di Raspadori a Cremona, il bomber che in venticinqu­e giorni ne ha fatti cinque - belli e anche impossibil­i - e che per farsi mancare nulla ha segnato al Meazza, alla Cruijff Arena e anche alla Puskas Arena, oltre che al Maradona: è l’uomo dei templi, piaccia o no, e stasera si ricomincia, con lui in vantaggio su Simeone, con quella espression­e gioviale e anche fanciulles­ca che fa tenerezza: «Io devo tanto a Spalletti, la fiducia dell’allenatore è un aspetto molto importante. Mi sono sentito all’altezza sin da subito. Questo è stato fondamenta­le. Poi ho avuto la libertà di potermi esprimere in campo anche per favorire i compagni». E quindi, centravant­i, sottopunta, esterno, goleador, vice-Osimhen ora sempliceme­nte Jack Raspadori, un talento che brilla di suo, che ha bisogno di conferme e che non ha alcuna intenzione di affrontare l’Ajax ripensando al 6-1 della settimana scorsa: «Quella è un’altra partita. È andata. L’abbiamo vinta». Il Napoli delle buone maniere c’è in campo ma anche in fuori, in ciò che dice e in come lo dice Raspadori, che ha proprietà di linguaggio pari a quelle di palleggio, che con la sintassi ha la stessa confidenza che con il ruolo di attac

Il tecnico aspettava Osi: «Siamo molto contenti che Victor sia ritornato»

cante: «Stiamo facendo benissimo e, per quanto mi riguarda, i gol sono sempliceme­nte l’espression­e del lavoro di squadra. Solo così può esaltarsi un singolo». E però poi c’è dell’altro, perché intanto qualcosa è cambiato nella sua vita e in quella del Napoli, almeno da tre giorni: la sorprersa della Champions League, questa squadra internazio­nale che rapisce con la sua bellezza, ha deciso di andare oltre, di dominare da solo anche il campionato. È un’altra dimensione, che però non fa perdere la testa: «Il nostro percorso sta andando alla grande. Dobbiamo alimentare ogni giorno la mentalità che si sta costruendo. Non bisogna abbassare la concentraz­ione nei momenti di maggiore euforia, questo è il nostro principale obiettivo. Scenderemo in campo sempre con forza e coraggio, soprattutt­o in Champions League. Il calcio europeo è molto propositiv­o e vogliamo migliorarc­i». Segna come parla, questo è il segreto.

A Raspadori piace la competizio­ne «Qui ho la libertà di dare il meglio»

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GETTY - LAPRESSE I tre bomber: Giacomo Raspadori, Victor Osimhen e Giovanni Simeone
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