Maserati GranTurismo Spettacolo integrale
Dopo MC20 e Cielo, ritorna il gioiello della Casa del Tridente La vettura della Casa modenese si rinnova con un perfetto mix tra tradizione e innovazione compresa la versione elettrica Folgore da 760 cv
Nonostante le difficoltà del periodo il settore automotive è decisamente in grande fermento con nuovi modelli in tutti i segmenti, comprese, o soprattutto, tra le vetture sportive.
Maserati, da quando è entrata nella galassia Stellantis, ha dimostrato una grande vitalità. Dopo la supersportiva MC20, disponibile anche nella versione Cielo, ecco arrivare la GranTurismo. Una vettura che storicamente fa parte del DNA della Casa modenese. Infatti questo modello nella Casa del Tridente ha origini lontane,
si parte dalla Maserati A6 1500 presentata al Salone di Ginevra del 1947, il cui nome completo annoverava pure le parole GranTurismo. Da quella data i modelli della GranTurismo che si sono succeduti sono stati diversi e tutti con un discreto successo, dettato dall’essere delle sportive ma non estreme, permettendo a gentleman driver di cimentarsi in competizioni ma anche utilizzarle tutti i giorni.
Dopo la vettura del 1947 sono arrivate, tutte con il suffisso GranTurismo, la 3500 del 1957, la 5000 del 1959 e poi a seguire nomi famosi come Sebring. E quelle ispirate dai venti: Mistral, Ghibli, Bora, Khamsin. Fino ad arrivare alla GranTurismo del 2007. Una sequenza di vetture che per gli appassionati di Maserati hanno significato molto anche per quanto riguarda l’apporto tecnologico e di design che nei rispettivi anni hanno dimostrato di avere. Ecco che quindi la nuova GranTurismo della Casa del Tridente doveva essere una vettura all’altezza, sia come prestazioni che nell’innovazione. Il nuovo modello è una quattro posti sportiva che, pensando al futuro della mobilità, è disponibile in diverse tipologie di motorizzazione, compresa l’elettrica.
La GranTurismo è lunga 4,95 metri, larga 2,11 metri, e alta
1,35 metri con un peso che varia, a seconda della motoriz
zazione dai 1.795 kg ai 2.260 kg per la versione elettrica. Le linee sono eleganti e comunque esprimono una forte personalità sportiva e muscolosa. La parte anteriore con il lungo cofano e il radiatore hanno dei retaggi dei modelli tradizionali della Casa del Tridente. Le ruote di grande diametro aiutano a conferire potenza alla vettura. Ancora “segreti” gli interni che verranno svelati più avanti ma la somiglianza con quelli della recente Grecale è evidente. Al centro del cruscotto il display da 12,3” e, al di sotto, un secondo display, sempre touch, da 8,8” cui sono demandati i comandi dei sistemi di servizio, mentre il quadro strumenti digitale è da 12,2”.
Le motorizzazioni sono quindi complete a partire dal tre litri biturbo V6 Nettuno, che già equipaggia la MC20, da 490 cv nella versione Modena, modificato per assecondare le esigenze di una più “tranquilla” vettura granturismo. Ma lo stesso propulsore nell’allestimento Trofeo è in grado di esprimere
ben 550 cv. Entrambe le versioni sono provviste di trazione integrale e di cambio automatico a 8 rapporti. E poi ecco il futuro, ovvero la versione Folgore, totalmente elettrica, dotata di tre motori elettrici sincroni a magneti permanenti, ciascuno dei quali eroga 1.200
cavalli. La potenza effettiva di cui si dispone scende a quota 760 cavalli e la coppia massima è di 1.350 Nm.
Il pacco batteria agli ioni di litio è da 92,5 kWh (83 kWh utilizzabili), che pesa 600 kg ed ha una forma a T per concentrare le masse al centro, dovrebbe assicurare 450 km di autonomia secondo lo standard di omologazione WLTP. Le performance sono ovviamente di tutto rispetto: da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi e velocità massima di 320 km/h; considerate che la GranTurismo Trofeo si ferma a 3,5 secondi nello 0-100 e la Modena a 3,9 secondi. Il prezzo? Verrà svelato con gli interni.
Un concentrato di eleganza e sportività degno del suo nome
C’è anche biturbo col V6 Nettuno da 490 cv, la Trofeo sale a 550 cv