Sarri insaziabile: «Io vogli
Il tecnico della Lazio non pensa agli elogi, ma al perfezionamento della sua squadra. Ha «A Firenze siamo stati troppo bassi e abbiamo concesso troppi tiri Entusiasmo? No, solo voglia di migliorare. Attenzione allo Sturm»
Sente squillare trombe, vede andare in estasi. Sarri è fatto così, pensa solo al baricentro troppo basso e troppo casto, ai possessi e agli equilibri perduti, ai tiri subiti, spacca i giudizi esaltanti: «A Firenze siamo stati troppo bassi, abbiamo concesso troppi tiri. Ho detto ai ragazzi che è stata una buona partita tecnica, non tattica. Si è messa bene, altrimenti saremmo stati in grande difficoltà. Dobbiamo fare meglio», ha detto in conferenza. Mau non ha il brutto vizio di accontentarsi e di specchiarsi: «Da parte mia c’è poco entusiasmo e tanta voglia di migliorare», ha aggiunto a Sky. I suoi eccessi sono sempre provocatori, in questo caso dettati dall’intenzione-obbligo di riportare ogni volta i suoi giocatori sulla terra, evitando voli pindarici: «Il periodo di valutazione è corto, non è ancora fortemente attendibile».
LO SCATTO. Le analisi di Sarri sono tarate rispetto a precisi parametri sarriani e in Europa hanno dato segnali preoccupanti: «Nelle ultime due partite europee abbiamo fatto peggio dal punto di vista tecnico e fisico. C’è da capire da cosa dipende, forse dalla testa e dalla stanchezza. Ma sta succedendo a tutte le squadre impegnate in Coppa, è naturale». Sarri fa il controllore di emozioni e il frenatore di ambizioni anche per strategia: «Non mi importa niente di accelerare o frenare. Se faccio il pompiere? Se questo significa farlo allora lo sono. Io dico quello che penso. A volte, ad esempio, ho detto che ero contento dopo una sconfitta». Contro lo Sturm Graz, dopo il pari di una settimana fa, bisogna vincere, altrimenti ciao Europa: «La partita d’andata ci ha detto che ci confrontiamo contro una squadra dai numeri fisici impressionanti, è l’unica che ha fatto meglio di noi da questo punto di vista. Hanno una buona organizzazione tattica, 2-3 giocatori di alto livello tecnico. In campionato lottano con il Salisburgo, che è considerato una grande squadra europea. Non guardiamo al nome, ma alla sostanza, lo Sturm vale molto più del nome che porta».
LE MOSSE. Mau deciderà solo oggi la formazione, il test di usabilità dei giocatori in questa settimana è ancora più complicato da leggere: «I tempi di recupero sono nulli, deciderò domani (oggi, ndi)». S’è irritato quando gli è stato chiesto se farà turnover: «Questa parola non mi piace (eufemismo, ndi), è una fissazione italiana, le inglesi giocano con gli stessi 11 e fanno più partite di noi. Abbiamo un dispendio di energie nervose maggiore, la loro abitudine a giocare ogni tre giorni sembra innata. Finisce la partita, finisce tutto. Preparare la partita in mezz’ora non mi piace, mi sembra di fare un lavoro diverso. Siamo costretti a questo per un Mondiale che si
gioca in inverno, ci adattiamo». Si giocherà oggi alle 21, poi domenica alle 15 contro l’Udinese. Sarri s’è lamentato: «E’ un delirio fare i calendari, mi metto nei panni di chi li fa. Mi sarebbe piaciuto giocare domenica sera». Potrebbe rigiocare Basic, mentre Cancellieri per ora continua a giocare da ala: «Basic sarà importante per la Lazio, non gli manca molto, solo un pizzico di personalità e basta. La responsabilità se ha giocato meno è mia, è uno dei più completi. Me lo sono dimenticato in panchina troppo spesso. Cancellieri l’anno scorso ha fatto 214 minuti con il Verona, quest’anno è già sopra i 200, sta facendo un bel percorso. Anche a Firenze è entrato da esterno perché la Fiorentina ci assaltava sulle fasce». Suggestione finale. E’ nato un rapporto di amicizia tra Sarri e Massimo Maestrelli, figlio di Tommaso. Al tecnico è stato chiesto se lo accoglierebbe in società: «Non lo so. Come persona mi piace, a volte lo sento e mi fa piacere. Se può essere utile o meno all’interno della società non lo so dire, per il momento me lo tengo come amico».
«Maestrelli in società? Non so Per ora me lo tengo come amico»