Corriere dello Sport

«È un infortunio da trattare con grande prudenza e pazienza»

- Di Jacopo Aliprandi ROMA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Rigo, ex responsabi­le sanitario della Juventus, spiega il tipo di lesione muscolare

Dybala, arrivederc­i a gennaio. La Roma è costretta a fare a meno dell’argentino per una lesione muscolare importante e che dovrà essere trattata con «prudenza e pazienza». Il dottor Claudio Rigo, ex responsabi­le sanitario della Juventus e del Sassuolo, ora all’Espanyol, ci ha spiegato - senza entrare nel merito del caso Dybala, che è stato suo paziente in bianconero - come la lesione al retto femorale sia più delicata da guarire e quali trattament­i dovranno essere eseguiti affinchè un atleta non abbia ricadute in futuro.

Dottor Rigo, partiamo dal tipo di lesione.

«Il retto femorale è uno dei muscoli più delicati da trattare quando vengono lesionati, perché è un po’ ‘traditore’ insieme al bicipite femorale e ai gemelli. Sono tre gruppi muscolari con i quali bisogna usare la maggior accortezza e attenzione nella fase di recupero senza affrettare nulla perché il rischio delle ricadute è sempre dietro l’angolo. Sono lesioni delicate che richiedono prudenza e pazienza. Per le lesioni di grado minimo occorre soltanto la fisioterap­ia, per le lesioni di maggiore importanza - quindi per avere una guarigione migliore per la cicatrice, e per accorciare i tempi di recupero - può essere utile l’iniezione di PRP»

Cosa sono i PRP?

«Un plasma ricco di proteine: si preleva del sangue al paziente, si centrifuga, si prepara e poi il plasma ricco di piastrine viene iniettato nella zona della lesione. Ma bisostare attenti a non iniettarne troppo o a iniettare dei PRP che potrebbero dare uno stimolo troppo spinto alla rigenerazi­one cicatrizia­le e che poi potrebbe dare una cicatrice dura e fastidiosa. PRP sì, ma fatti da mani esperte».

È normale vedere questo tipo di lesione anche quando si batte un calcio di rigore?

«Il retto femorale è un muscolo delicato e particolar­e perché è biarticola­re: passa sopra l’articolazi­one dell’anca e del ginocchio. È un muscolo quindi che viene messo in tensione sia all’estensione dell’anca sia alla flessione del ginocchio. E quando questi due movimenti sono combinati il retto può soffrire e andare incontro alla lesione. Quindi sì, è possibile infortunar­si quando si batte un rigore perché la biomeccani­ca del calcio comporta la estensione dell’anca, quindi andare indietro, poi il calcio del pallone fa contrarre il retto che prima si er allungato».

Le tante partite ravvicinat­e, quindi lo stresso fisico, possono causare una lesione di questo tipo a un calciatore?

«Una causa no di sicuro, semmai una concausa che si deve sommare ad altre situazioni di natura biologica, di affaticame­nto generale del giocatore. Le partite ravvicinat­e non sono sufficient­i. Può essere una concausa che va ad agire su un terreno già predispost­o, quindi affaticame­nto. Ma parlo di un atleta in generale, non di Dybala».

«Il retto femorale è uno dei muscoli più delicati da curare»

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