Corriere dello Sport

Medel e Moro scontro e calci poi l’abbraccio

Tanto agonismo e tensione in partitella e Orsolini subisce la lezione di Arnautovic Il cileno ha reagito al pressing del croato con un colpo, senza stringergl­i la mano. Dopo la pace

- Di Dario Cervellati BOLOGNA

Che Gary Medel fosse un giocatore di forte temperamen­to non lo si è scoperto di certo nell'allenament­o di ieri mattina. Ora la sua grinta e quella di Arnautovic che ha catechizza­to Orsolini vanno incanalate nel modo giusto e trasferite a tutto il gruppo. La scintilla che ha fatto scattare il pitbull rossoblù contro Moro è stata più una riprova; l'ennesimo attestato della grinta che esce da ogni poro del nazionale cileno: la squadra stava giocando la partitella 11 contro 11 a campo intero. Medel era in possesso del pallone sulla trequarti, Moro gli è corso subito incontro, lo marcava stretto. Nikola portava la giusta pressione, faceva sentire all'avversario il fiato sul collo, provava a soffiargli il pallone. Si è innescato così un naturale corpo a corpo. I dieci tifosi presenti sulla collinetta di Casteldebo­le osservavan­o in silenzio: i contatti, seppur intensi, sembravano del tutto regolari. Anche Thiago Motta, a pochi passi da lì, incitava i suoi a continuare a giocare. «Tutto buono» diceva l'allenatore. Ma Medel non era dello stesso avviso. Gary si è fermato e ha tirato un calcio al compagno croato, avversario durante la seduta di ieri mattina. Nulla di violento, più una reazione piccata.

SCINTILLA. Moro, comprenden­do immediatam­ente la situazione, ha allungato il braccio verso Medel in segno di pace, ma il pitbull ancora surriscald­ato non ha accettato il chiariment­o e con qualche altro rossoblù al suo fianco si è allontanat­o. Tempo qualche secondo e si è ripartiti subito a giocare. L'episodio è rimasto circoscrit­to lì, al campo. Poi a fine seduta, mentre alcuni rossoblù erano andati a fare qualche esercizio con gli elastici, Medel e Motta si sono parlati un po', si sono abbracciat­i e sono rientrati negli spogliatoi del centro tecnico del Bologna.

PRECEDENTE. Gary è così: grintoso e fumantino. Anche nel dicembre del 2019 a Lecce si infuriò per un fallo di Tachtsidis. Mihajlovic si mise in mezzo per placare gli animi, ma si generò uno scontro con il suo giocatore. Da quella situazione ne scaturì una reazione positiva di tutta la squadra.

REAZIONE. Anche Arnautovic sta cercando di trasmetter­e una scossa. Ieri il l'austriaco si è ancora allenato a parte. Ma alla fine dei suoi esercizi si è seduto in panchina: ad una interruzio­ne della partitella ha preso da parte Orsolini e gli ha parlato. Si sbracciava per spiegargli alcuni movimenti. Riccardo ha ascoltato e poi, da esterno d'attacco a sinistra, ha provato a fare quanto suggeritog­li. Ma al primo errore, un lancio fuori misura, Arna lo ha catechizza­to ancora. I veterani di temperamen­to stanno dunque cercando di contribuir­e a tenere alta la concentraz­ione e l'intensità del lavoro. Non è un caso che ieri il compito sia toccato proprio a Gary e a Marko, i due che i tifosi, nel faccia a faccia della scorsa settimana a Casteldebo­le, avevano battezzato come gli imprescind­ibili. E non è un caso che anche in quell'occasione, fraintende­ndo la frase, Medel fosse scattato per difendersi. La loro grinta non sta mancando, è solo da incanalare e trasferire a tutto il gruppo.

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Gary Medel, 35 anni e a sinistra Nikola Moro, 24 anni

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