Dalla Lubian a Roberta, oro in panchina
Per vincere non basteranno le titolari Italia più forte nel sestetto base il Brasile conta su più alternative E il c.t. Zè Roberto cambia spesso
Italia-Brasile sfida di semifinale. Questa sera alle 20 le azzurre di Davide Mazzanti e le verdeoro di Zè Roberto si trovano per la seconda volta in questa rassegna mondiale, in una partita importante, che non consente appelli. Paola Egonu e Gabi Guimarães rubano la scena, ma per arrivare in finale per l’oro serve l’apporto dell’intera squadra, anzi dell’intero roster: e da questo punto di vista Italia e Brasile sono certamente tra le più attrezzate.
Sinora, numeri alla mano, l’Italia ha dimostrato di avere qualche cosa in più nelle titolari, il Brasile forse più alternative in panchina, ma anche meno continuità di rendimento in molti dei suoi elementi. Le sudamericane non hanno mostrato sempre le certezze necessarie per venire a capo di un torneo lungo e faticoso. Basti pensare che il loro c.t. Zè Roberto, una specie di monumento della pallavolo mondiale, capace di vincere l’oro olimpico una volta nel settore maschile e due volte nel femminile, ha portato con sé due opposti e poi per buona parte del torneo ha preferito alle due contendenti Kisy e Lorenne la potente Tainara, che normalmente viene utilizzata in posto 4.
L’Italia ha giocato con una formazione più definita, però non bisogna sottovalutare che tra coloro che siedono accanto a Davide Mazzanti ci sono campionesse vere o talenti già collaudati. Come è accaduto a entrambe queste due grandi concorrenti, soprattutto nella seconda parte del torneo, anche chi è subentrato ha fatto la sua parte, in attesa che le titolari ritrovassero la giusta verve per arrivare all’appuntamento di questa sera, al match che non consente errori e che, se vinto, può spalancare le porte della finale per il titolo.
SESTETTO. La Nazionale è ben coperta a livello di alternative. Basti guardare l’utilità che hanno avuto nell’economia dei risultati raggiunti elementi come Elena Pietrini, che in luglio era stata tra le protagoniste del trionfo in Nations League ad Ankara, quando la capitana Sylla aveva avuto un leggero calo di rendimento, o l’apporto davvero positivo di Marina Lubian nella doppia gara con la Cina. Oltre a loro, pronte a fare il proprio dovere ci sono altre giocatrici di assoluto spessore internazionale, su tutte Ofelia Malinov, che questa squadra l’ha guidata all’argento mondiale a Yokohama nel 2018 e che nel successo di Belgrado, che ha riportato in Italia il titolo continentale, si è divisa con Alessia Orro l’onore e l’onere della regia.
Un’Italia con tante titolari aggiunte sfida un Brasile che, accanto ad alcuni punti fermi come la capitana Gabi, la regista Macris, la coppia di centrali Carol e Carol Gattaz, è ancora alla ricerca di un sestetto definitivo. La vittoria nei quarti sul Giappone è maturata quando, forte della sua grande conoscenza del gruppo verdeoro, Zè Roberto è intervenuto pesantemente sulla formazione, inserendo tre elementi che di fatto hanno cambiato il volto a un match che il Giappone stava conducendo con grande personalità per 2-0. L’inserimento di Roberta per Macris, accompagnato a quello di Rosamaria in posto 2 e Lorenne sulla diagonale, ha colto impreparate le ragazze di Manabe e permesso alle sudamericane di arrivare per l’ennesima volta tra le prime quattro di una grande manifestazione internazionale.
Italia-Brasile sarà un braccio di ferro anche tra chi con grande generosità ha vissuto un Mondiale per larga parte in panchina.
Pietrini, Malinov & c. hanno risposto quando Mazzanti le ha sollecitate