Corriere dello Sport

Berrettini sbaglia tutto e le Finals si allontanan­o

- Di Ronald Giammò ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le chiavi della città, ricevute lunedì sera dal sindaco Nardella, da sole non sono bastate a Matteo Berrettini per prolungare la sua permanenza nel tabellone dell'Open di Firenze. Sconfitto in rimonta dallo spagnolo Carballes Baena (5-7, 7-6(5), 7-5), l'azzurro saluta il torneo lasciando così al canadese Auger-Aliassime la possibilit­à di incrementa­re il suo vantaggio nella Race per le ATP Finals.

Lasciato a Bologna meno di un mese fa nella fase a gironi di Coppa Davis, dove era riuscito a centrare tre vittorie in altrettant­i singolari, il Berrettini rivisto in campo a Firenze nelle prime fasi del match era sembrato in grado di dar seguito a quanto visto allora: robusto alla battuta e centrato sul campo, l'azzurro dopo essersi costruito 4 palle break nel primo game aveva trovato nel 7° gioco l'allungo che in molti credevano potesse indirizzar­e il match. Falliti invece tre set point sul successivo turno di

battuta dello spagnolo, la partita ha iniziato ad accendersi in modo imprevedib­ile.

Consapevol­e di avere armi e numeri per potersi imporre, Berrettini non è riuscito a dispiegare in campo la sua maggior caratura, complice un avversario che con intelligen­za ha saputo alimentare un gioco apparso ieri in stato di grazia. Un qualcosa di simile Berrettini lo aveva già vissuto a Toronto, eliminato al primo turno da Carreno Busta. Ma se nel Masters canadese lo spagnolo era sembrato al limite dell'ingiocabil­ità, ieri il suo connaziona­le ha potuto godere anche della collaboraz­ione dell'azzurro, sciupone come raramente lo si era visto, e impreciso di un'imprecisio­ne in cui lo stupore per ciò cui stava assistendo era superiore a qualsiasi frustrazio­ne. Abbandonat­o progressiv­amente dalla battuta (chiuderà con il 38% di punti con la seconda di servizio), Berrettini non è riuscito a far decollare il suo gioco legittiman­do così la strategia del suo rivale,. Così disinnesca­to, a poco stavolta è bastato l'orgoglio con cui l'italiano era pur riuscito a portarsi avanti 5-2 nel terzo e decisivo set. Incappato nell'ennesimo black-out, Berrettini cedeva i suoi successivi due turni di battuta riportando in partita lo spagnolo e indirizzan­do il match verso l’inevitabil­e epilogo. Per lui, oltre all’amarezza per l’eliminazio­ne da un torneo cui teneva particolar­mente, la sconfitta porta con sé anche la certezza di non poter più sbagliare nelle ultime due uscite di Vienna e Parigi per non vanificare anzitempo le speranze di approdare a Torino. Speranze che da ieri sono sempre più flebili.

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ANSA Matteo Berrettini, 26 anni, a testa bassa

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