MANGANIELLATA
Clamoroso all’Olimpico: partita nervosa, Lazio sconfitta dai granata Fa rabbia il cartellino a Sergej Pesante errore dell’arbitro: giallo esagerato a Milinkovic, salterà il derby Apre Zaccagni, poi i gol di Candreva, Fazio e Dia premiano la Salernitana
Urla di rabbia la Lazio, gode Salerno. Chissà da quanto tempo Iervolino sognava un colpo così bello: riuscirci all’Olimpico, di fronte a Lotito, equivale alla chiusura del cerchio. Il capolavoro lo hanno confezionato Nicola, preparandola benissimo, e sedici eroi granata con la firma di Candreva, Fazio e Dia. Primo successo esterno del campionato e in rimonta, come non succedeva da un anno. Tre gol dopo l’intervallo. Un’illusione il sinistro di Zaccagni. La Lazio si è squagliata, complice la direzione di Manganiello e l’episodio su cui ruotano le proteste.
Per Sarri si tratta di uno stop pesantissimo, perché ai tre punti lasciati sul campo si è aggiunto il danno capace di far saltare il banco, i nervi e la partita: Milinkovic, in diffida e appena entrato al posto di Luis Alberto, ammonito dopo essersi liberato della palla e un contatto con Bronn. Il serbo, tenuto in panchina 65 minuti, verrà squalificato e dovrà saltare la Roma. La Lazio aveva appena preso il raddoppio da Fazio e ha finito per smarrire l’ordine tattico, la lucidità e il raziocinio: si è aggiunto, subito dopo, il tris calato da Dia. Meno 8 dal Napoli, l’aggancio dell’Inter e il possibile sorpasso di Mourinho. Modo peggiore di avvicinarsi al derby non ci poteva essere. La morale? A volte ci si può accontentare del pareggio. I biancocelesti l’hanno persa quando stavano provando a vincerla. Nel complesso, però, onore alla Salernitana: ha vinto con cinismo, senza rubare niente e alla lunga, creando diverse occasioni, ha legittimato il risultato. Si è interrotta l’imbattibilità di Provedel dopo 620 minuti. La Lazio non incassava gol dal 3 settembre, quando era stata piegata in casa dal Napoli. Appena 5 in 11 partite, ne sono arrivati 3 in 25 minuti: Candreva, con il suo pallonetto, ha fatto crollare il castello.
SOLO LUIS ALBERTO. Questa volta, al contrario di Bergamo, Sarri ha pagato l’assenza di Immobile e forse lo sforzo di Europa League con il Midtjylland nonostante avesse cambiato sei titolari. L’andamento lento della Lazio, incapace di alzare il ritmo e il livello di aggressività, per mezz’ora ha addormentato il gioco. La Salernitava, disegnata benissimo da Nicola, teneva il campo senza soffrire e con qualità. Candreva interno aggiunge palleggio e idee, Mazzocchi e Bradaric non solo reggevano Marusic e Lazzari, ma riuscivano a spingere, come è apparso in modo evidente nella ripresa. Felipe centravanti produce per gli altri, ma vede poco la porta. Un solo tiro, come a Bergamo, e il gol annullato per fuorigioco nell’unica occasione in cui, lanciato da Cataldi, è riuscito a scappare in profondità. La Lazio si è accesa quando Luis Alberto ha deciso di illuminare l’attacco: il primo pallone buono lo ha servito a Pedro e Sepe è stato salvato dal palo. Al secondo tentativo, complice il buco di Bronn, ha mandato in porta Zaccagni.
TRIPLETTA. I rimpianti di Sarri sono legati al raddoppio fallito da Vecino al primo minuto della ripresa. L’uruguaiano, vero centravanti mascherato della Lazio (3 tiri e 3 occasioni, il più pericoloso), è stato murato da Sepe a due passi dalla porta. Sul 2-0 si sarebbe sviluppata un’altra trama. Ancora più grave il pareggio mancato a porta vuota o quasi. L’ex Inter va perdonato: fa un lavoro triplo e senza Ciro è l’incursore deputato a riempire l’area. Candreva aveva riequilibrato il risultato, approfittando del triplice errore del sistema difensivo laziale. Luis Alberto in ritardo su Mazzocchi, Marusic e Romagnoli scavalcati, Provedel fuori dai pali. La Lazio ha sbandato. Un avvertimento il diagonale di Coulibaly. Male la difesa, troppo schiacciata, sul cross di Candreva. Fazio, ex romanista, non ha perdonato Provedel. Si era fatto male Bonazzoli e Nicola si è giocato un buon cambio. Fuga di Bradaric e il senegalese Dia, facendosi trovare smarcato sul secondo palo, ha chiuso il conto. Quinto gol per l’ex Villarreal e Salerno in festa.