Corriere dello Sport

MANGANIELL­ATA

Clamoroso all’Olimpico: partita nervosa, Lazio sconfitta dai granata Fa rabbia il cartellino a Sergej Pesante errore dell’arbitro: giallo esagerato a Milinkovic, salterà il derby Apre Zaccagni, poi i gol di Candreva, Fazio e Dia premiano la Salernitan­a

- Di Fabrizio Patania ROMA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Urla di rabbia la Lazio, gode Salerno. Chissà da quanto tempo Iervolino sognava un colpo così bello: riuscirci all’Olimpico, di fronte a Lotito, equivale alla chiusura del cerchio. Il capolavoro lo hanno confeziona­to Nicola, preparando­la benissimo, e sedici eroi granata con la firma di Candreva, Fazio e Dia. Primo successo esterno del campionato e in rimonta, come non succedeva da un anno. Tre gol dopo l’intervallo. Un’illusione il sinistro di Zaccagni. La Lazio si è squagliata, complice la direzione di Manganiell­o e l’episodio su cui ruotano le proteste.

Per Sarri si tratta di uno stop pesantissi­mo, perché ai tre punti lasciati sul campo si è aggiunto il danno capace di far saltare il banco, i nervi e la partita: Milinkovic, in diffida e appena entrato al posto di Luis Alberto, ammonito dopo essersi liberato della palla e un contatto con Bronn. Il serbo, tenuto in panchina 65 minuti, verrà squalifica­to e dovrà saltare la Roma. La Lazio aveva appena preso il raddoppio da Fazio e ha finito per smarrire l’ordine tattico, la lucidità e il raziocinio: si è aggiunto, subito dopo, il tris calato da Dia. Meno 8 dal Napoli, l’aggancio dell’Inter e il possibile sorpasso di Mourinho. Modo peggiore di avvicinars­i al derby non ci poteva essere. La morale? A volte ci si può accontenta­re del pareggio. I biancocele­sti l’hanno persa quando stavano provando a vincerla. Nel complesso, però, onore alla Salernitan­a: ha vinto con cinismo, senza rubare niente e alla lunga, creando diverse occasioni, ha legittimat­o il risultato. Si è interrotta l’imbattibil­ità di Provedel dopo 620 minuti. La Lazio non incassava gol dal 3 settembre, quando era stata piegata in casa dal Napoli. Appena 5 in 11 partite, ne sono arrivati 3 in 25 minuti: Candreva, con il suo pallonetto, ha fatto crollare il castello.

SOLO LUIS ALBERTO. Questa volta, al contrario di Bergamo, Sarri ha pagato l’assenza di Immobile e forse lo sforzo di Europa League con il Midtjyllan­d nonostante avesse cambiato sei titolari. L’andamento lento della Lazio, incapace di alzare il ritmo e il livello di aggressivi­tà, per mezz’ora ha addormenta­to il gioco. La Salernitav­a, disegnata benissimo da Nicola, teneva il campo senza soffrire e con qualità. Candreva interno aggiunge palleggio e idee, Mazzocchi e Bradaric non solo reggevano Marusic e Lazzari, ma riuscivano a spingere, come è apparso in modo evidente nella ripresa. Felipe centravant­i produce per gli altri, ma vede poco la porta. Un solo tiro, come a Bergamo, e il gol annullato per fuorigioco nell’unica occasione in cui, lanciato da Cataldi, è riuscito a scappare in profondità. La Lazio si è accesa quando Luis Alberto ha deciso di illuminare l’attacco: il primo pallone buono lo ha servito a Pedro e Sepe è stato salvato dal palo. Al secondo tentativo, complice il buco di Bronn, ha mandato in porta Zaccagni.

TRIPLETTA. I rimpianti di Sarri sono legati al raddoppio fallito da Vecino al primo minuto della ripresa. L’uruguaiano, vero centravant­i mascherato della Lazio (3 tiri e 3 occasioni, il più pericoloso), è stato murato da Sepe a due passi dalla porta. Sul 2-0 si sarebbe sviluppata un’altra trama. Ancora più grave il pareggio mancato a porta vuota o quasi. L’ex Inter va perdonato: fa un lavoro triplo e senza Ciro è l’incursore deputato a riempire l’area. Candreva aveva riequilibr­ato il risultato, approfitta­ndo del triplice errore del sistema difensivo laziale. Luis Alberto in ritardo su Mazzocchi, Marusic e Romagnoli scavalcati, Provedel fuori dai pali. La Lazio ha sbandato. Un avvertimen­to il diagonale di Coulibaly. Male la difesa, troppo schiacciat­a, sul cross di Candreva. Fazio, ex romanista, non ha perdonato Provedel. Si era fatto male Bonazzoli e Nicola si è giocato un buon cambio. Fuga di Bradaric e il senegalese Dia, facendosi trovare smarcato sul secondo palo, ha chiuso il conto. Quinto gol per l’ex Villarreal e Salerno in festa.

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BARTOLETTI Milinkovic contesta a Manganiell­o il giallo A destra il gol di Candreva
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