Corriere dello Sport

«Che peccato volevo restare vicino al Napoli»

- Di Nicola Balice TORINO ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Èuna sconfitta che fa male. La sintesi di Stefano Pioli è questa. Ed è efficace. Perché questa sconfitta fa male al Milan, sotto ogni punto di vista. Perché i rossoneri lasciano andare il Napoli in fuga guardando al campionato. Perché si presentano alla partita che vale una stagione come quella con il Salisburgo dopo quella che può essere valutata come la peggior prestazion­e della stagione, almeno quanto quella di Stamford Bridge col Chelsea. Perché a Torino non ha funzionato niente e non ha reso come avrebbe dovuto nessuno. Al termine, quindi, resta la delusione ancor più che la rabbia a Pioli: «Sono deluso, volevamo continuare la nostra striscia positiva e mi aspettavo un'altra prestazion­e convincent­e. Dovremo lavorare sicurament­e meglio. Il mio Milan peggiore? Non ho ora la lucidità per valutare così tante partite giocate negli anni, di sicuro non abbiamo fatto bene», il commento del tecnico rossonero. Che prova a spiegare così la sconfitta con il Toro: «Non siamo stati lucidissim­i, non abbiamo giocato ad altissimo livello. Le partite vanno indirizzat­e, mettendoci qualità e determinaz­ione negli episodi, ma su questo aspetto non siamo stati bravi nella nostra area e in quella avversaria abbiamo concesso troppo. Dovevamo palleggiar­e di più stando molto più aperti, Messias lo ha fatto, Leao meno. Non siamo stati qualitativ­amente alti per sbloccare la partita».

«Non è stata la miglior serata di Leao: questo è evidente»

«Serve archiviare subito questo ko: mercoledì arriva il Salisburgo»

NIENTE SCOSSA. Nemmeno le tre sostituzio­ni all'intervallo, quando ormai il risultato diceva 2-0, sono servite per ritrovare il vero Milan: «Volevo cambiare qualcosa, cercando più vivacità e movimento senza palla, proponendo più spinta con Dest al posto di Kalulu». Inevitabil­mente più rumore

ha fatto l'uscita di scena al 45' di Leao rispetto a quelle dei vari Brahim Diaz o Kalulu: «Non è stata la sua serata migliore, questo è evidente. Ho altri giocatori con caratteris­tiche diverse e ho cercato di cambiare. È una sconfitta che fa male»,

NAPOLI E SALISBURGO.

E ora il Napoli vola via: «La partita con il Toro era importante per mantenere il secondo posto e non allontanar­ci dal Napoli, loro sono molti e stanno facendo un campionato eccezional­e, ma è ancora lunga. Noi dobbiamo riprendere il nostro cammino, archiviand­o questa brutta sconfitta e pensare a mercoledì, il primo obiettivo si avvicina». Ora la Champions appunto: «Arriva il Salisburgo? Sono aggressivi, ma non rimangono chiusi, con una mentalità diversa rispetto al Toro. Credo sarà una partita diversa. Non abbiamo minimament­e pensato alla Champions, ma non abbiamo fatto una partita di alto livello ed è questo quello che poi succede».

FESTA TORO. Espulso per proteste ma felice, così Ivan Juric accoglie una vittoria importante contro una grande come il Milan, il Toro è di nuovo in crescita: «La rabbia mi passa dopo un po', ora sono contento e felice. Bella vittoria, importante, dà continuità dopo quelle con Cittadella e Udinese. L'ambizione ti spinge a chiedere di più, ma tutto e subito non è possibile. Bisogna mantenere la concentraz­ione ed essere vicini ai ragazzi senza porsi grandi obiettivi».

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GETTY IMAGES Divock Origi

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