Colbrelli: Mi ritiro, ora un’altra vita
Sonny Colbrelli non correrà più. La sua ultima gara rimarrà quella infausta prima tappa del Giro di Catalogna dello scorso 22 marzo, quando accusò un arresto cardiorespiratorio appena dopo aver tagliato il traguardo. A salvarlo furono i sanitari, a cui più tardi fece seguito la decisione dei medici di installargli un defibrillatore sottocutaneo per scongiurare ulteriori pericolose aritmie cardiache. Il 15 novembre non ci sarà nessuna conferenza stampa perché l’annuncio ufficiale (nell’aria da tempo) è stato dato ieri mattina dalla sua squadra, la Bahrain-Victorious. Il trentaduenne lascia con 34 successi all’attivo, tra cui un titolo da campione d’Europa, uno da campione d’Italia e la straordinaria Parigi-Roubaix conquistata un anno fa. «Dico addio al ciclismo e provo a farlo con il sorriso, ricordando tutto quello che mi ha dato. Anche se fa male, soprattutto dover abbandonare dopo la miglior stagione della mia carriera - ha affermato Colbrelli - Voglio essere grato alla mia vita, che ho rischiato di perdere e che mi ha dato una seconda possibilità. È
ai miei figli, alla mia famiglia e a tutte le persone a me più vicine che devo questa mia nuova vita. Da loro traggo la forza per accettare questo momento». Colbrelli rimarrà nel ciclismo con un nuovo incarico nella Bahrain-Victorious, nonostante abbia sperato a lungo di poter emulare Christian Eriksen, il calciatore danese tornato in campo in Inghilterra con un defibrillatore sottocutaneo. «In Italia non è consentito, ma a parte questo avrei dovuto rimuovere il defibrillatore e il ciclismo è uno sport diverso dal calcio a partire dall’entità dello sforzo. Togliere un salvavita necessario è un rischio troppo alto. Un rischio che non posso permettermi, per me e per i miei cari» ha concluso l’ex corridore.