Insulti e abusi bufera ritmica
Dietro ai sorrisi, e a quei movimenti così armoniosi, possono persino nascondersi le lacrime. Sono farfalle sì, ma con le ali spezzate. La ginnastica italiana, da record per i risultati ottenuti nell’ultimo biennio, s’è ritrovata dentro un terremoto mediatico per le dichiarazioni rilasciate a “La Repubblica” dalla 19enne Nina Corradini, ex atleta della Nazionale di ritmica. «Per due anni ho subito offese quotidiane. Venivo pesata in mutande e davanti a tutte. L’allenatrice mi ripeteva “Vergognati”, “mangia di meno”, “come fai a vederti allo specchio?”». E ancora: «Ho mangiato pochissimo, sono stata male, mi ammalavo. Una volta sono svenuta, il lassativo mi disidratava, ma le allenatrici mi hanno fatto andare lo stesso in palestra perché pensavano fosse una scusa».
FGI. A 18 anni Nina ha detto basta. Oggi fa ancora fatica a mangiare, è in cura da uno psicologo e spera con la sua denuncia «di dare voce a tutte le altre vittime». La ginnastica ritmica italiana è guidata da Emanuela Maccarani, e nel suo staff ci sono le assistenti Olga Tishina e Camilla Patriarca, più le insegnanti di danza, il preparatore e i fisioterapisti. Se c’è un colpevole (Nina al momento non ha fatto nomi), va ricercato in un gruppo ristrettissimo di persone. La Federazione presieduta da Tecchi ha risposto alle parole dell’ex farfalla con un comunicato, nel quale si parte dalla condanna degli abusi («Non li tolleriamo e siamo sempre al fianco di tutti i tesserati», «comportamenti intollerabili che vanno sradicati») per arrivare all’avvio di un’indagine interna («sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la Procura Federale e il Safeguarding Officer»).
ANNA BASTA. La denuncia di una può infondere coraggio alle altre. E così ieri è uscita allo scoperto anche un’altra ex della ritmica, la campionessa del mondo Anna Basta, ritiratasi dalle competizioni a soli 19 anni. «Io e Nina siamo arrivate a odiare la vita - ha scritto sui social, dopo aver parlato a dicembre 2020 di «non riuscire più a sopportare certe cose» senza però entrare nello specifico - volevamo scomparire. Adesso vogliamo gridare al mondo tutto il marcio che abbiamo visto e vogliamo farlo per tutte quelle persone, grandi e piccole, che si sentono sole e senza via d’uscita. Io e Nina vogliamo dire basta al dolore e al terrore». Dichiarazioni pesantissime, anche le sue. Sulla scia di quanto accaduto negli Stati Uniti, con le denunce delle ginnaste vittime di abusi, la FGI ha istituito a marzo 2022 un’apposita commissione etica, il Safeguarding Officer appunto. Compito dell’ufficio è quello di prevenire discriminazioni, bullismo, cyberbullismo, coercizioni, soprusi, molestie, abusi sessuali, maltrattamenti e violenze.