L’Avellino prova il colpo grosso a Catanzaro
Meno male che non c’erano i tifosi - nella gara giocata, domenica, a porte chiuse al Partenio - altrimenti una marea di fischi si sarebbe abbattuta sull’Avellino che, in questa sua sciagurata stagione ha registrato pure la prima sconfitta interna ad opera di un Giugliano da cui i calciatori irpini avrebbero molto da apprendere: applicazione e volontà palesati in ogni elemento schierato da Lello Di Napoli. Gente che ha fame di soddisfazioni, rispetto ai colleghi dell’Avellino apparsi abulici e inconcludenti, monotoni nelle giocate per tentare di superare gli attenti avversari. Rastelli, alla prima sconfitta della sua gestione, ha parlato di "prestazione soddisfacente" che pochi altri, oltre il nuovo tecnico dell’Avellino, hanno obiettivamente potuto apprezzare. Esaurito l’effetto legato all’ennesimo cambio di allenatore (cinque in 10 mesi per una società in confusione perenne), sono riapparse le criticità che caratterizzano una rosa allestita in modo confusionario e gestita con scarsa chiarezza, con calciatori dapprima emarginati e poi reintegrati, altri accantonati e trascurati.
Non c’è bisogno di essere grandi esperti per rendersi conto che, complessivamente, l’Avellino è scadente non solo perché lo dice la classifica. Inutile illudere la tifoseria ipotizzando un rafforzamento al mercato di gennaio con la possibilità di una rapida risalita in classifica. Meglio parlare con chiarezza, ammettere di avere commesso qualche errore di troppo, nell'allestire il nuovo Avellino, anziché intestardirsi nell’individuare soluzioni rivelatesi peggiori dei problemi.
OBIETTIVO. Con un obiettivo mutato rispetto a quello immaginato, pure l'esonerato Taurino avrebbe potuto accompagnare la squadra verso una tranquilla salvezza. Identico traguardo che dovrà adesso centrare Rastelli con il suo numeroso staff tecnico. La società avrebbe avuto un risparmio di 800mila euro lordi con la consapevolezza che, almeno per quest’anno, l’obiettivo sarebbe stato diamentralmente opposto rispetto agli ambiziosi programmi che la dirigenza continua a diffondere senza rendersi conto della nuova realtà. Ha ragione il centrocampista Casarini quando dice che «non possiamo permetterci di fare programmi a lunga scadenza. Dobbiamo guardare una partita per volta». La prossima in campionato sarà sul campo del Picerno, un confronto di bassa classifica. Oggi invece l’Avellino sarà impegnato a Catanzaro per quella Coppa Italia che potrebbe rappresentare il nuovo obiettivo a cui aggrapparsi, dopo essersi resi conto che la promozione è un argomento da accantonare, almeno per quest’anno.