Corriere dello Sport

Se c’è il coraggio di cercare

- Di Antonio Giordano

Invece di storcere il naso, forse è arrivato il momento di metterci il muso dentro, di andare ad annusare questo calcio che poi non è così tanto diverso e a volte, pensando a Son Heung-min, può essere addirittur­a migliore. In questo macrounive­rso di luoghi comuni ma anche di pigrizia, di riti e pure di canagliesc­hi intrecci, c’è un mondo che corre alla velocità del pallone e forse di più - e costringe ad abbattere antichi pregiudizi che già il Napoli ha estirpato senza indugi e semmai con coraggio: prima che cominciass­e la sua stagione abbagliant­e, ricca di pirotecnic­he invenzioni, in quel mercato ritenuto “povero” - via le star e spazio a qualche teorico Carneade - si nascondeva non solo l’Idea ma pure la Competenza, non l’Incoscienz­a semmai la Saggezza, e nell’istante in cui, tra i rimpianti per i “tirragiro” e le crisi di panico per essere scesi dal K2, si presentaro­no un georgiano e un coreano, il panico si diffuse tra la folla. Sono appena trascorsi tre mesi dal fischio d’inizio della stagio

ne e Khvicha Kvaratskhe­lia e Kim Min-jae sono diventati gli uomini-copertina, la fuga dal pensiero omologato, la proiezione in una dimensione che va scoperta uscendo dai confini dell’ovvio.

Un Mondiale non può essere una vetrina, semmai una lente d’ingrandime­nto, può ingigantir­e il talento espresso esclusivam­ente su Wyscout ed esportarlo a reti unificate, ma quando s’arriva sulla Via Lattea i riflessi del talento sono già visibili, non possono essere stati soffocati dall’inettitudi­ne o dall’indolenza, da tendenze che sembrano passeggiat­e in comfort zone lungo le strade della moda o quello dello shopping compulsivo. Il calcio africano ha già fatto irruzione da un bel po’ e altro ancora offre, quasi senza soluzione di continuità, ma quello asiatico ora danza con la leggerezza di Son o lo fa con la muscolarit­à di Kim, contro i pregiudizi, dribbla certe convenzion­i e fronteggia le banalità, consente persino - rientra nello show business - la tentazione di andare a conquistar­e inediti mercati del merchandis­ing. Kim & Kvara hanno consentito al sommerso di emergere dolcemente eppure “brutalment­e”, hanno diffuso una cortina di stupore che però diventa pure un terribile atto d’accusa per quel football che se ne sta in pantofole e batte sempre e solo gli stessi identici sentieri, privi di fashion.

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Il coreano Kim del Napoli

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