Corriere dello Sport

Jack e Cholito amici del gol al suo fianco

Attacco stratosfer­ico di un calcio verticale Gerarchie annullate da una facilità disarmante nell’andare in rete Kvara, Politano e Lozano a cucire

- Di Antonio Giordano NAPOLI

Gli amici a questo servono, a stare in compagnia: dici Osimhen e però pensi a Kvaratskhe­lia, ma senza ignorare Lozano, né dimentican­do Politano, che nei tagli e nelle diagonali trascina con sé Raspadori o anche Simeone. Nella spensierat­ezza d’un college di disinvolti bomber, c’è spazio per la fantasia e per il cinismo, le categorie dell’anima d’un mestiere - il bomber - che il Napoli esalta a modo suo, sempre e comunque, campo stretto o nelle praterie che crea dinnanzi a sé. È un calcio verticale o sempliceme­nte trasgressi­vo, assai osé, sembra fantasy oppure sexy: è squisitame­nte spettacola­re e, a volte, si accontenta di poco. Giovanni Simeone, in arte il cholito, sarebbe il vice del vice di Osimhen e in realtà è quello che fa più male: sei gol in trecentott­antasei minuti, altro che istinto del killer, e ogni volta una spallata a una partita indirizzat­a secondo un copione sempre diverso. A San Siro, contro il Milan, di testa in torsione; a Cremona, con lo stacco, lui piccolino, tra i giganti. E con il Liverpool, per festeggiar­e il proprio esordio in Champion, con la chiusura sul traversone di Kvara, eseguendo da avvoltoio. Giacomo Raspadori non se ne è stato all’ombra di Osi, anzi: si è preso la scena, e l’ha illuminata di suo, proprio quando il nigeriano è stato costretto a farsi da parte, è entrato di prepotenza, ha cavalcato il momento che gli ha offerto un mese da mille e una notte. La sera in cui toccò a lui, in Scozia, al 13' aveva già segnato: era reduce dalla zampata contro lo Spezia al Maradona, si era portato un po’ di lavoro avanti segnando aspettando la Nazionale - rete all’Inghilterr­a al «Meazza» e poi all’Ungheria alla Puskas Arena - e poi riempì l’album personalis­simo scatenando­si ad Amsterdam, Crujiff Arena, perché non bisogna farsi mancare niente.

CHE TRIO. Il padrone della classifica dei cannonieri in serie A è Osimhen, ma Raspadori e Simeone sono i bomber per eccellenza del Napoli, quattro reti a testa, l’unico modo per non far avvertire l’assenza del nigeriano, che si è infortunat­o alla prima, contro il Liverpool, e ne ha dovuto saltare tante, persino troppe: due per infortunio, una per legittimo turnover, facilitato dalla consapevol­ezza di Spalletti di avere a disposizio­ne attaccanti diversi nella loro natura ma terribilme­nte uguali per praticità. Nel caso, a sostegno, anche se ha dovuto rinunciare alle ultime tre gare per colpa della lombalgia, ci pensa Kvara, che sta già a quota otto, statistica­mente alle spalle di Osimhen c’è lui, che un dribbling ti fa altri cento ne pensa.

Le alternativ­e a Victor si sono sempre fatte trovare pronte

LE ALI. Una volta le chiamavano così, adesso sono esterni, che pure sa di discrimina­zione, perché tanto Lozano quanto Politano sono perfettame­nte inseriti nel progetto, ognuno secondo caratteris­tiche personali: si dividono la corsia di destra, per spaccarla o dominarla, andando sul fondo oppure no, rientrando a piede invertito. Lozano ne ha segnati quattro, ci ha messo tre assist, e Politano, visto che dal dischetto non ne andava bene uno - errore di Osimhen con il Liverpool, doppio errore di Zielinski a Glasgow - si è presentato sul dischetto prima ad Ibrox, poi a San Siro e infine a Cremona e di fatto, nonostante le episodiche investitur­e di Kvara e di Lozano, s’è guadagnato l’etichetta di specialist­a. Forse.

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 ?? MOSCA ?? L’esultanza di Giovanni Simeone 27 anni e Giacomo Raspadori (22) durante la sfida di Champions League contro i Rangers di Glasgow disputata al Maradona
MOSCA L’esultanza di Giovanni Simeone 27 anni e Giacomo Raspadori (22) durante la sfida di Champions League contro i Rangers di Glasgow disputata al Maradona
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