Corriere dello Sport

Più giovani e azzurri nasce la nuova Juve

Il progetto del club per il futuro è stabilito: puntare sui ragazzi se possibile italiani Un percorso già avviato Miretti, Fagioli, Kean: la squadra di Allegri aspetta i big con la consapevol­ezza di avere baby di qualità

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Bianconeri sempre più verdi e azzurri. Non è un gioco di colori ma il percorso cui tende la Juve per il futuro: assemblare una squadra che punta sempre più sui giovani, possibilme­nte italiani, da affiancare ai campioni. La strada è tracciata, perché il progetto di ringiovani­mento della rosa è già partito da tempo con l’aggiunta progressiv­a di Chiesa, Locatelli, Kean, così da ricreare uno zoccolo importante che possa fare anche da spina dorsale per la Nazionale. Ora, nel momento più difficile di questa prima porzione di stagione, Massimilia­no Allegri ha trovato una spinta decisiva dai ragazzi che, buttati nella mischia, hanno contribuit­o a rimettere in carreggiat­a la Signora sballottat­a dalla crisi, in campionato e in Champions League. E proprio in una delle più complicate notti europee è sbocciata una speranza. A Lisbona, quando si è materializ­zata la clamorosa eliminazio­ne dalla coppa, la luce in fondo al tunnel è stata riportata dall’ingresso in campo dei più giovani. Miretti, Soulé, Iling-Junior: talenti italiani e stranieri, insomma, capaci di portare una ventata di aria nuova. A loro si è presto aggiunto Fagioli, che dalla gara successiva a Lecce è entrato, ha firmato il gol fondamenta­le della vittoria e, da lì in poi, non è più uscito. E che dire di Kean che è pur sempre un classe 2000 anche se recita da anni ormai sui palcosceni­ci principali, anche se con alterne fortune. La doppietta alla Lazio può essere l’inizio di qualcosa di nuovo e di grande per Moise.

ALLA RIPRESA. Per la ripresa post Mondiale, Allegri auspica naturalmen­te il rientro a pieno regime di Pogba e Chiesa, che finora non ha praticamen­te mai avuto a disposizio­ne ma altrettant­o naturalmen­te ripartirà da i baby che stanno diventando grandi in fretta. Fagioli e Miretti hanno appena festeggiat­o la prima chiamazion­e ta in Nazionale e il ct Mancini ha premiato Nicolò con l’esordio nell’amichevole in Albania. Per Fabio è questione tempo e il debutto potrebbe già avvenire contro l’Austria domenica. Per entrambi, la seconda parte della stagione dovrà rappresent­are la consacraad alti livelli. Un reparto tutto italiano con Locatelli non è certo utopia ed è un’alternativ­a spendibile con serie prospettiv­e di successo.

IL DOMANI. Non saranno esempi che resteranno isolati, in ogni caso. Il percorso intrapreso alla Continassa è chiaro: ci sono altri giocatori le cui potenziali­tà sono al vaglio durante questa stagione vissuta in prestito e che potrebbero, in un domani non troppo lontano, replicare quanto fatto da Fagioli e Miretti. Il pensiero corre a Rovella, girato a fare esperienza al Monza insieme a Ranocchia, altro centrocamp­ista che promette decisament­e bene e che ha segnato a San Siro in questa stagione. A Bologna c’è poi Cambiaso, che potrebbe ricoprire un ruolo sulla fascia sinistra della difesa.

Tommaso Barbieri, difensore classe 2002, è già da tempo nel giro della prima squadra, è un punto fermo della NextGen e ha esordito in Champions contro il Psg, come l’argentino Barreneche­a. E tanti altri spingono dalla Under 19 allenata da Paolo Montero, che tanto bene sta facendo in Youth League: su tutti il turco Yildiz, diamante purissimo classe 2005. La rotta è tracciata, insomma. Il futuro è adesso.

Pronti a rientrare dal prestito al Monza sia Rovella che Ranocchia

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LAPRESSE Miretti e Fagioli su Vitinha del Psg

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