Più giovani e azzurri nasce la nuova Juve
Il progetto del club per il futuro è stabilito: puntare sui ragazzi se possibile italiani Un percorso già avviato Miretti, Fagioli, Kean: la squadra di Allegri aspetta i big con la consapevolezza di avere baby di qualità
Bianconeri sempre più verdi e azzurri. Non è un gioco di colori ma il percorso cui tende la Juve per il futuro: assemblare una squadra che punta sempre più sui giovani, possibilmente italiani, da affiancare ai campioni. La strada è tracciata, perché il progetto di ringiovanimento della rosa è già partito da tempo con l’aggiunta progressiva di Chiesa, Locatelli, Kean, così da ricreare uno zoccolo importante che possa fare anche da spina dorsale per la Nazionale. Ora, nel momento più difficile di questa prima porzione di stagione, Massimiliano Allegri ha trovato una spinta decisiva dai ragazzi che, buttati nella mischia, hanno contribuito a rimettere in carreggiata la Signora sballottata dalla crisi, in campionato e in Champions League. E proprio in una delle più complicate notti europee è sbocciata una speranza. A Lisbona, quando si è materializzata la clamorosa eliminazione dalla coppa, la luce in fondo al tunnel è stata riportata dall’ingresso in campo dei più giovani. Miretti, Soulé, Iling-Junior: talenti italiani e stranieri, insomma, capaci di portare una ventata di aria nuova. A loro si è presto aggiunto Fagioli, che dalla gara successiva a Lecce è entrato, ha firmato il gol fondamentale della vittoria e, da lì in poi, non è più uscito. E che dire di Kean che è pur sempre un classe 2000 anche se recita da anni ormai sui palcoscenici principali, anche se con alterne fortune. La doppietta alla Lazio può essere l’inizio di qualcosa di nuovo e di grande per Moise.
ALLA RIPRESA. Per la ripresa post Mondiale, Allegri auspica naturalmente il rientro a pieno regime di Pogba e Chiesa, che finora non ha praticamente mai avuto a disposizione ma altrettanto naturalmente ripartirà da i baby che stanno diventando grandi in fretta. Fagioli e Miretti hanno appena festeggiato la prima chiamazione ta in Nazionale e il ct Mancini ha premiato Nicolò con l’esordio nell’amichevole in Albania. Per Fabio è questione tempo e il debutto potrebbe già avvenire contro l’Austria domenica. Per entrambi, la seconda parte della stagione dovrà rappresentare la consacraad alti livelli. Un reparto tutto italiano con Locatelli non è certo utopia ed è un’alternativa spendibile con serie prospettive di successo.
IL DOMANI. Non saranno esempi che resteranno isolati, in ogni caso. Il percorso intrapreso alla Continassa è chiaro: ci sono altri giocatori le cui potenzialità sono al vaglio durante questa stagione vissuta in prestito e che potrebbero, in un domani non troppo lontano, replicare quanto fatto da Fagioli e Miretti. Il pensiero corre a Rovella, girato a fare esperienza al Monza insieme a Ranocchia, altro centrocampista che promette decisamente bene e che ha segnato a San Siro in questa stagione. A Bologna c’è poi Cambiaso, che potrebbe ricoprire un ruolo sulla fascia sinistra della difesa.
Tommaso Barbieri, difensore classe 2002, è già da tempo nel giro della prima squadra, è un punto fermo della NextGen e ha esordito in Champions contro il Psg, come l’argentino Barrenechea. E tanti altri spingono dalla Under 19 allenata da Paolo Montero, che tanto bene sta facendo in Youth League: su tutti il turco Yildiz, diamante purissimo classe 2005. La rotta è tracciata, insomma. Il futuro è adesso.
Pronti a rientrare dal prestito al Monza sia Rovella che Ranocchia